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Rugby
Rugby, Sei Nazioni 2017 – Sergio Parisse: “Vogliamo vincere ma il vero obiettivo è essere costanti!”
E’ un Sergio Parisse determinato e voglioso di far bene quello intervistato dalla Gazzetta dello Sport prima di scendere in campo contro il Galles nell’esordio del Six Nations 2017. Decimo anno con la fascia da capitano e al 14° Sei Nazioni, l’azzurro sembra aver ritrovato l’entusiamo e la voglia di combattere sotto la nuova gestione del c.t. Conor O’Shea ed è pronto a dare il 100%.
“Vogliamo vincere, ma l’obiettivo più importante è essere costanti – le prime parole decise di Parisse – A novembre, battuto il Sudafrica, abbiamo perso contro Tonga. E’ sempre stato il nostro lato oscuro. A questo Sei Nazioni, chiedo di giocare cinque partite di qualità”.
Il 33enne nato in Argentina precisa ancor meglio il concetto: “Battere i sudafricani è stato un miracolo: c’erano undici Zebre, che non vivono la quotidianità di una squadra di alto livello. Non è che Conor (O’Shea ndr.) sia arrivato con una bacchetta magica ed abbia schierato 23 campioni. Ma i ragazzi sono stati messi in un clima di professionalità, entusiasmo, e sono riusciti a fare tre partite di alto livello. Il risultato più importante nella storia del rugby italiano (battere gli Springboks; ndr) l’abbiamo centrato con Quaglio, Ferrari, Bronzini, Panico: ragazzi che nessuno conosce, o quasi”.
C’è da chiedersi se battere la corazzata Galles sia possibile. Il campione italiano risponde: “Chi dice che il Galles è alla nostra portata non capisce niente di rugby. Nessuna partita del Sei Nazioni è facile per noi, nè in casa, nè fuori. Se saremo competitivi per 80′, possiamo anche farcela; se non saremo all’altezza, perderemo. E di tanto. Il nostro approccio non cambierà – aggiunge il capitano dell’Italrugby – Spero abbiano l’arroganza di venire a calciare in touche anziché per i pali: li aspettiamo a braccia aperte” – dichiara in tono di sfida.
Parisse delinea poi un tratto del nuovo allenatore O’Shea: “E’ positivo, infonde entusiasmo. Ha carisma e un carattere simile al mio: è riservato all’esterno, ma sa trasmettere emozioni al gruppo. Qualcosa che i ragazzi hanno percepito. In più è molto competente e dispone dello staff forse più completo che abbiamo mai avuto“.
Infine un proposito per il futuro: “Vorrei finire la carriera a Parigi. Anche se dopo gli attentati non è la più la stessa cosa” ammette il rugbista.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da pagina facebook Sergio Parisse