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Rugby, Sei Nazioni femminile 2017: le azzurre ai raggi X

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Sabato 4 febbraio lo Stadio “Pacifico Carotti” di Jesi ospiterà il debutto dell’Italrugby nel Sei Nazioni femminile 2017, che metterà le azzurre di fronte al temibile Galles con diretta televisiva su Eurosport 2 per la prima volta nella storia. Andiamo ora ad esaminare nello specifico le 23 convocate dal ct Andrea Di Giandomenico per l’esordio nel Torneo.

Elisa Cucchiella

Il pilone delle Belve Neroverdi ha fatto il suo esordio in Nazionale il 2 maggio 2004 in occasione del Campionato europeo FIRA a Tolosa, disputando poi tutte le edizioni del Sei Nazioni a cui l’Italia è stata ammessa, a partire dalla storica partecipazione avvenuta nel 2007. Nel maggio 2010 è anche diventata il capitano oltre che leader carismatico della selezione azzurra.

Marta Ferrari

Il pilone del Cus Savona è una delle esordienti convocate dal tecnico Di Giandomenico per l’edizione 2017 del Torneo, a testimonianza della volontà di un ricambio generazionale che si riscontra in ambito maschile come in quello femminile. Sarà sicuramente una vetrina di grande prestigio per una giocatrice al debutto, ma le prestazioni offerte con la maglia del proprio club rendono pieno merito a questa chiamata nella speranza che sia anche redditizia.

Lucia Gai

L’atleta pesarese rappresenterà il rugby marchigiano al 6 Nazioni. Lucia, campionessa d’Italia lo scorso anno con il Riviera del Brenta, da quest’anno alle Mustang rugby Pesaro, indosserà la maglia azzurra per il secondo anno nel torneo di rugby più prestigioso del panorama continentale.

Gaia Giacomoli

Per il 21enne pilone in forza al Rugby Colorno si tratta del giusto riconoscimento per il cammino di crescita intrapreso nelle ultime stagione, ben conscia del fatto che il palcoscenico offerto da una manifestazione come questa contribuirà in maniera ulteriore a forgiarne il carattere oltre a far risplendere la cospicua dose di talento di cui è dotata.

Melissa Bettoni

Il tallonatore del Rennes ha già toccato quota 30 presenze con la maglia della sua Nazionale, incarnando la giusta dose di esperienza internazionale all’interno di un gruppo abbastanza giovane del quale è chiamata ad assumere il ruolo di leader tecnico e carismatico. Dovrà dunque fornire l’esempio alla più giovani, disponendo di quella grinta attraverso cui i sogni delle azzurre potrebbero davvero divenire realtà.

Lucia Cammarano

La giocatrice di Monza ha collezionato 13 presenze complessive in maglia azzurra, contribuendo spesso in maniera decisiva nell’ambito di un reparto di grandissima importanza ai fini della costruzione del gioco azzurro. Rappresenta già una delle certezze all’interno del nostro schieramento, formando insieme alla Bettoni un duo di livello assoluto.

Marta Ferrari

Un’altra esordiente chiamata ad abituarsi immediatamente al clima che soltanto il Sei Nazioni trasmette, nella consapevolezza che l’esperienza acquista in ambito internazionale nello schieramento del Rennes possa fornirle quella dose di incoscienza capace di trasformare le sue tradizionali giocate in capolavori per le offensive azzurre.

Elisa Pillotti

Le performance continuative di cui si è resa protagonista tra le fila del Rugby Parabiago ha indotto il ct ad una convocazione più che meritata, nella speranza che Elisa sappia fornire quello apporto necessario ad aiutare la squadra a dispetto dell’inesperienza e dell’età ancora piuttosto giovane.

Ilaria Arrighetti

Il n°8 che attualmente milita in Francia nelle fila del Rennes costituisce ormai un pietra miliare in termini di costanza e abnegazione, contribuendo a formare uno dei reparti di maggior livello all’interno della nostra Nazionale. Ha già varcato la soglia del 20 presenze in azzurro e l’obiettivo è quello di prenotare un posto anche per gli anni a venire.

Michela Este

La 31enne bresciana (viene da Novagli, frazione di Montichiari), resta nel giro della Nazionale femminile di rugby. Il flanker del Benetton Rugby Treviso è l’ultima rimasta tra le senatrici dopo gli addii di Chindamo e Trilli, in attesa che le nuove promesse si facciano largo tra le grandi.

Elisa Giordano

La terza linea in forza al Valsugana Padova fa parte di quelle giocatrici rientranti nella categoria delle classe ’90, chiamata a sgomitare per prendersi un posto all’interno di un reparto assai competitivo nel quale ha comunque saputo trovare il proprio spazio. Di Giandomenico ripone un’ottima fiducia in lei, tanto che questo può rappresentare davvero il Torneo della consacrazione definitiva.

Isabella Locatelli

A Monza sta davvero sorprendo tutti grazie ad un rendimento costante e sempre focalizzato su nuovi obiettivi da raggiungere, pertanto siamo certi che quando sarà chiamata in causa Isabella saprà fornire quell’apporto utile a tutta la squadra. La speranza è naturalmente che la pressione non le giochi un brutto scherzo proprio sul più bello.

Flavia Severin

Flavia Severin, 27 anni, è la vera Wonder Woman del rugby. E il paragone con il fantastico centro degli All Blacks Sonny Bill Williams le calza a pennello, visto che la seconda linea della Nazionale femminile (180 cm per 90 kg), oltre a gareggiare ai campionati italiani di atletica (nel getto del peso) e sollevamento pesi, è anche pugile.

Sara Barattin

Già nel giro internazionale dal 2004 grazie alla convocazione nella Femminile Seven Under-20, debuttò in Nazionale maggiore a XV durante il campionato europeo 2005 contro la Germania, oltre a far parte della formazione che vinse il torneo nel 2006 marcando anche una meta in finale contro i Paesi Bassi. Indosserà come coronamento della splendida carriera in azzurro anche la fascia di capitano.

Claudia Salvadego

E’ l’unica esordiente tra i mediani di mischia al fianco di due veterane come Barattin e Stefan, dalle quali si spera possa acquisire consigli utili per ergersi a baluardo della Nazionale nei prossimi anni garantendo anche un ricambio generazionale. Il Torneo rappresenta inoltre la giusta cornice in cui acquisire una dose inestimabile di esperienza.

Sofia Stefan

Sofia Stefan ha 24 anni, un passato di sportiva versatile alle spalle (nuoto, pattini in linea, sci, snowboard, atletica) e un presente di rugbista da quasi sette anni. Nata sotto il segno del Toro, cresciuta rugbisticamente con il Valsugana Rugby, è in Francia da tre anni, dove gioca in forza allo Stade Rennais Rugby.

Beatrice Rigoni

Il suo primo approccio ovale, all’età di sei anni, è stato con il Petrarca Rugby. Tesserata successivamente con il Valsugana Rugby Padova nell’U16, è arrivata in prima squadra dopo aver disputato i primi due campionati con la nuova società. È stata scelta come apertura delle Azzurre ad appena diciotto anni, avendo totalizzato fino ad oggi 16 caps.

Maria Grazia Cioffi

Il centro/alla classe ’89 originaria di Benevento proviene dallo stesso Rugby Benevento, squadra che la passata stagione, dopo una buona annata nel Girone 2, si è fermata in semifinale per mano del Valsugana Rugby Padova. La Cioffi è un punto fermo della Nazionale Italiana con la quale vanta 42 caps e 8 partecipazioni al 6 Nazioni.

Silvia Folli

La giocatrice in forza al Valsugana Rugby Padova vanta una sola presenza con la maglia della Nazionale azzurra, pertanto la scelte del tecnico Di Giandomenico rappresenta sicuramente una scommessa impegnati che testimonia al contempo la fiducia in questa atleta, nella speranza che la stessa sia ripagata di fronte ad una cornice così importante.

Manuela Furlan

Ha lasciato quest’anno l’Italia per un’esperienza sportiva e di vita in Gran Bretagna. Ma non dimentica il passato in Veneto e le esperienze al ‘Petternella’, basi di una carriera che, agli Harlequins, ha conosciuto in questi mesi un’importante accelerata.

Maria Magatti

L’ala della Nazionale italiana fu tra le protagoniste del Sei Nazioni femminile 2015. Dopo quattro partite aveva al suo attivo cinque mete realizzate, che sono state importanti per vincere soprattutto contro la Francia nel big match che caratterizzò quella edizione del Torneo. Sono trascorsi due anni da allora, la speranza però è che l’efficienza sia sempre la stessa.

Michela Sillari

29 caps all’attivo per la portacolori della Nazionale azzurra, rappresentando ormai un punto fermo all’interno dello schieramento architettato da Di Giandomenico. Unisce consistenza e velocità, un mix spesso letale per le retroguardie avversarie, tanto da trasformarsi in un vero e proprio spauracchio se si commette l’errore di sottovalutarne il potenziale.

Paola Zangirolami

Concludiamo la rassegna con l’ala del Valsugana Padova, la quale vanta orma 67 caps in maglia azzurra ergendosi così tra le veterane del gruppo. Ha già calcato questi palcoscenici in passato, ben consci del fatto che il suo contributo alla causa costituirà una delle chiavi per la possibile riuscita di una buona Italia in questo Sei Nazioni 2017.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Profilo Twitter FIR

 

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