Sci Alpino

Sci alpino, Mondiali 2017: il pagellone dell’Italia. Goggia unica gioia azzurra, tante insufficienze tra gli uomini

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I Mondiali di sci alpino a St.Moritz sono finiti ed è tempo di tracciare un bilancio. Questo il pagellone azzurro della rassegna iridata.

 

UOMINI

Dominik Paris 5: mezzo voto in più di Fill (seguirà sotto) perchè in combinata ha sfiorato una clamorosa medaglia, persa per una prova di discesa al di sotto delle aspettative. Male in discesa libera (tredicesimo), frenato anche dalle condizioni della neve, e anche in superG (nono), confermando il poco feeling con la pista Corviglia.

Peter Fill 4,5: è un voto duro e gravemente insufficiente, ma era lecito aspettarsi totalmente un altro mondiale. Undicesimo in superG, nono in discesa e uscito in combinata. Soprattutto il risultato della libera è inaspettato, visto il rendimento stagionale, ma paga anche un po’ di sfortuna nella scelta del pettorale. Una rassegna iridata negativa, ma ora testa alla Coppa del Mondo, perchè c’è la storica possibilità di rivincere la coppetta di discesa.

Riccardo Tonetti 6: è l’unico che merita la sufficienza in campo maschile, perchè in gigante riesce a centrare un’ottima top ten e fa anche oltre più del previsto. Peccato per la combinata, dove in discesa prende davvero troppo distacco, ma ci si può lavorare per il futuro.

Stefano Gross 5,5: chiude al nono posto e conferma la sua allergia alle gare mondiali. Qualche errore di troppo in entrambe le manche, soffrendo particolarmente sui piani. Era lecito aspettarsi qualcosa in più.

Manfred Moelgg 5: Mondiale deludente per l’alfiere delle Fiamme Gialle, che non riesce ad entrare tra i primi dieci sia in slalom che in gigante. Il tracciato con molti parti in piano non ha sicuramente agevolato le caratteristiche di Manny, che ha pagato anche una condizione non ottimale.

 

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DONNE

Sofia Goggia 7: doveva essere il suo Mondiale, quello della definitiva consacrazione e se non fosse per il bronzo del gigante forse si starebbe parlando, anche in maniera ingiusta, di un clamoroso flop. Stecca le prime due gare (superG e combinata) perchè, per sua stessa ammissione, sente la pressione. In discesa tutto sembra portare alla medaglia ed ecco un nuovo errore nel finale che la fa scivolare al quarto posto. Sofia piange e sono lacrime amare, ma che si trasformano in carica positiva per il gigante, dove questa volta fa tutto bene e dove raccoglie un bronzo, la sua prima medaglia mondiale, l’unica dell’Italia a St. Moritz.

Federica Brignone 6,5: è un Mondiale che si chiude con qualche rimpianto di troppo, ma è comunque nel complesso positivo. Si parte con l’ottavo posto nel supergigante, poi un settimo posto in combinata e alla fine arriva un amaro quarto posto nel gigante, con una medaglia sfumata per pochi decimi a causa di qualche imprecisione di troppo nella prima manche.

Manuela Moelgg 6: l’ultimo Mondiale della carriera si chiude con una caduta in slalom, ma non era al meglio. Bravissima in gigante dove ha concluso al sesto posto, completando un risultato di squadra davvero ottimo.

Elena Curtoni 6: è quinta in supergigante con la medaglia sfumata per due decimi. I rimpianti ci sono, ma anche la consapevolezza che in questa specialità Elena possa davvero essere tra le protagoniste anche in chiave olimpica.

Marta Bassino 5,5: conclude la sua seconda esperienza mondiale con un undicesimo posto in gigante come miglior risultato. Paga un po’ di tensione e di pressione dopo una stagione che l’ha messa in mostra tra le migliori della specialità. Un errore nella prima manche la toglie subito dai giochi per il podio. Avrà tempo per rifarsi, anche perchè il talento è cristallino.

Johanna Schnarf s.v: tanta, anzi tantissima sfortuna per la velocista azzurra, perchè si fa male poco prima del Mondiale ed è un infortunio che la condiziona. Peccato davvero perchè arrivava a St.Moritz per raccogliere i frutti di una buonissima prima parte di stagione

Slalomiste 4: non c’erano sicuramente le premesse di una medaglia, ma viste le ultime apparizioni in Coppa del Mondo era lecito aspettarsi un piazzamento tra le prime dieci della classifica ed invece la prova iridata si trasforma in un autentico disastro, con tre azzurre fuori nella prima manche e con la sola Brignone qualificata per la seconda e alla fine 24esima. Bisognerà lavorare molto su questa specialità, perchè rispetto a tante nazioni l’Italia è veramente tanto indietro

 

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FOTO: Pier Colombo

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