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Speed Skating

Speed Skating, Mondiali 2017: l’Olanda è insaziabile, il Bel Paese è Ghiotto e sfortunato con Francesca Lollobrigida

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La rassegna mondiale di Gangneung (Corea del Sud) di speed skating  è stata una marcia trionfale per i colori orange dell’Olanda: 8 ori, 3 argenti e 4 bronzi in quattro giorni di gare in cui l’arancione è stato predominante. Su tutti la figura del fenomeno dei pattini Sven Kramer (oro nei 5000 e 10000 metri e bronzo nei 1500 metri), icona di un movimento che non sembra avere mai esaurimento. Kramer, grazie infatti ai due successi sul ghiaccio asiatico, ha portato a 19 il numero di titoli iridati in carriera. Una quota ‘metafisica’ per qualunque altro atleta che non sia il 30enne di Heerenveen. Tuttavia, al di là delle imprese del fenomenale tulipano, la profondità del movimento olandese è tale che i ricambi non mancheranno e questi campionati del mondo lo hanno, ancora una volta, dimostrato. 

Tessute le lodi dei Paesi Bassi, veniamo all’Italia. Bisogna essere onesti, ci si aspettava molto di più. Le indicazioni della Coppa del Mondo e degli Europei avevano lasciato intravedere un movimento in crescita che puntava molto sulle gare di gruppo (mass start) nonché sul team pursuit maschile (a podio nella tappa di World Cup ad Heerenveen). Ebbene, il miglior riscontro da queste tre specialità è stato lo sfortunato quarto posto di Francesca Lollobrigida, la punta di diamante tricolore della mass start. Francesca non è stata assistita dalla buona sorte visto che nello sprint finale i contatti tra la canadese Ivanie Blondin e l’olandese Irene Schouten l’hanno ostacolata nella sua azione. Un esito che dunque sarebbe potuto essere migliore per la romana.

Al di sotto delle aspettative, invece, la prestazione del terzetto italico della gara ad inseguimento a squadre. Andrea Giovannini, Nicola Tumolero e Michele Malfatti non sono riusciti a centrare l’obiettivo podio, in una competizione dal livello altissimo, ottenendo il sesto crono finale. Per Tumolero e Malfatti, comunque, i Mondiali sono con il segno “+” per il grande miglioramento cronometrico sui 5000m valso a Malfatti l’undicesimo tempo finale.

Non in linea invece con le sue aspettative Giovannini che si sarebbe aspettato di fare sicuramente di più nelle distanze che l’hanno visto protagonista (12° nei 5000m e 20° nella mass start). Un passo indietro su cui bisognerà riflettere ma che, parlando di un pattinatore giovane, siamo certi saprà rifarsi. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Fabio Francolini, reduce però da una stagione con più ombre che luci. Al di là del podio di Harbin (Cina), nel primo round di Coppa del Mondo (mass start), l’azzurro ha fatto sempre più fatica ad essere in lotta per la top3.

In un quadro in ribasso, la vera sorpresa di tutta la spedizione italiana porta il nome di Davide Ghiotto. Reduce dai trionfi delle Universiadi di Almaty (Kazakistan), con due ori nei 5000 e 10000 metri, il 23enne di Altavilla Vicentina (Vicenza) si è esaltato a Gangneung. Il quinto posto nei 10 km e il nuovo record italiano di 13’01″38, migliorando il limite precedente di 13’07″20 (siglato da Andrea Giovannini a Salt Lake City nel 2015), sono due indicazioni chiare di cui il ct Maurizio Marchetto dovrà tener conto.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da profilo facebook Davide Ghiotto

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