Sci Alpino
Team Event con le seconde linee e senza medaglie da 20 gare ai Mondiali. Italia, non ci siamo
Continua ad aggiornarsi (in negativo) il libro dei record per l’Italia dello sci alpino ai Mondiali. L’ultima medaglia in una rassegna iridata risale addirittura a Schladming 2013, quando Manfred Moelgg colse il bronzo in gigante dietro l’americano Ted Ligety e l’austriaco Marcel Hirscher. Da allora ben 20 gare mondiali senza riuscire a salire sul podio. Dopo lo ‘zero’ di Vail 2015, il Bel Paese rischia di chiudere nuovamente senza medaglie, evento mai verificatosi in epoca moderna ed una sola volta nella storia, agli albori di questo sport (edizioni del 1938 e 1939). Restano due occasioni per evitare questo triste primato: giovedì le chance maggiori saranno riposte quasi tutte nel gigante femminile con Federica Brignone, Marta Bassino e Sofia Goggia, ma anche Stefano Gross e Manfred Moelgg potrebbero provarci domenica in slalom, anche se con percentuali decisamente inferiori rispetto alle specialiste delle porte larghe.
In una edizione oggettivamente deludente, infestata da occasioni mancate, recriminazioni e quarti posti, viene da chiedersi perché l’Italia non si sia giocata il Team Event al meglio delle sue possibilità.
Da anni la compagine tricolore sembra quasi snobbare una competizione che non solo assegna medaglie pesanti, ma dal prossimo anno si disputerà per la prima volta anche alle Olimpiadi Invernali. Un podio, oggi, avrebbe fatto comodo, eccome! Chiedetelo alla Francia, a secco prima di oggi ed ora con un oro nel carniere, aspettando i giganti con Tessa Worley ed Alexis Pinturault.
L’Italia ha schierato le migliori slalomiste a disposizione, Irene Curtoni e Chiara Costazza, ma lo stesso non può dirsi per il settore maschile. Ai box sono rimasti sia Stefano Gross sia Manfred Moelgg: la sensazione è che almeno uno dei due avrebbe fatto comodo per puntare almeno alle semifinali. Invece sono stati schierati Giuliano Razzoli e Riccardo Tonetti, con quest’ultimo che non sarà neppure in gara nello slalom di domenica.
Insomma, una grande occasione sprecata. L’Italia continua a non credere nei paralleli e nelle gare a squadre. Inevitabile poi che a festeggiare siano altri.
federico.militello@oasport.it
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