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Volley, SuperLega – Il pagellone della regular season: carroarmato Civitanova, Trento show, Modena crisi, Perugia da rivedere

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Si è conclusa la regular season della SuperLega, il massimo campionato italiano di volley maschile. La stagione è stata compressa in appena 5 mesi, dopo le Olimpiadi di Rio 2016 e in vista dei playoff che si preannunciano davvero molto lunghi (gara5 della Finale è in programma il 13 maggio).

Tante squadre hanno confermato i pronostici della vigilia, diverse hanno deluso, altre ancora sono andate oltre le aspettative. Analizziamo nel dettaglio la stagione della 14 formazioni ai nastri di partenza con il nostro pagellone. Per saperne di più sulle varie squadre di basterà cliccare sulle varie pagine.

 

CLICCA SU PAGINA 2 PER CIVITANOVA

 

CIVITANOVA: 10. Un autentico carroarmato, letteralmente imbattibile e inscalfibile, capace di dominare il campionato e di vincere la regular season con tre giornate di anticipo, mettendo in mostra un gioco di altissima qualità ed efficienza. La Lube è andata ben oltre i pronostici della vigilia, ha saputo alzare il proprio livello nel momento più opportuno, ha vinto la Coppa Italia ed è rimasta imbattuta praticamente per tre mesi. Soltanto Modena e Trento sono riusciti a sconfiggere la corazzata marchigiana, prima dell’ultimo ko a Molfetta arrivato a giochi già chiusi e operando un ampio turnover.

A fare la differenza sono stati Osmany Juantorena e Tsvetan Sokolov. La Pantera è stato estremamente continuo, non si è mai fermato un secondo, è sempre stato determinante nei momenti più importanti, azionando il suo proverbiale braccio atomico. L’opposto ha vinto la classifica dei muri e ha attaccato con grande precisione, dimostrandosi la risorsa in più della rosa di Blengini. Il CT della nostra Nazionale ha a disposizione una rosa infinita ma ha fatto la differenza soprattutto grazie a una maggior maturità e consapevolezza dei mezzi dei suoi uomini dopo l’ultima deludente stagione conclusa con tre semifinali perse.

Ora servirà non perdersi durante i playoff scudetto dopo si presenteranno da favoriti. Un plauso anche alla regia di Micah Christenson ma la vera mossa di mercato è stato il recupero di un ritrovato Jiri Kovar, ormai tornato a livelli di elevata qualità che gli permettono di affiancare Juantorena alternandosi con Kaliberda e Cebulj. Con la rivelazione Candellaro al centro e un modulo che non fatica a prevedere i tre italiani si è potuto anche schierare Jenia Grebennikov da libero, probabilmente la mossa decisiva. Una squadra fortissima in ricezione e potente in attacco e al servizio.

 

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TRENTO: 9. Oltre ogni più rosea previsione. I dolomitici hanno concluso la regular season al secondo posto, sovvertendo i valori sulla carta che la vedevano partire alle spalle di Civitanova, Perugia e Modena. I vicecampioni d’Europa, invece, hanno avuto il vantaggio di ripartire da una rosa praticamente identica a quella della passata stagione (Stokr al posto di Djuric l’unico cambio di sostanza) e hanno beneficiato dell’arrivo di coach Angelo Lorenzetti, reduce dal triplete con Modena e subito capace di dare linfa vitale a una solida e cinica Trento.

Lanza e compagni hanno avuto anche l’occasione di balzare al comando della SuperLega nel corso del girone d’andata, poi sono stati bravi a non disunirsi e a conservare un secondo posto di lusso, lasciandosi alle spalle Perugia nel rush finale. Un gioco veloce, concreto, tenuto a meraviglia dallo scatenato Simone Giannelli che è cresciuto ulteriormente e che ha saputo orchestrare al meglio tutta la squadra a partire dal capitano e dall’opposto Stokr, spesso alternatosi con Gabriele Nelli che sta esplodendo. Fondamentale la diga centrale composta con alternanza da Mazzone, Van De Voorde e Solé. Il quarto di finale contro Monza è alla portata, la CEV Cup un obiettivo non impossibile, peccato per la finale della Coppa Italia persa contro Civitanova.

 

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PERUGIA: 7. Un po’ al di sotto delle aspettative. I Block Devils erano partiti per fare una regular season da protagonisti ma si sono praticamente chiamati fuori perdendo i tre big match del girone d’andata con Kovac in panchina. Il serbo è stato esonerato, è arrivato Lorenzo Bernardi e con Mister Secolo alla guida sono cambiate tante cose. Gli umbri hanno iniziato a giocare meglio, hanno inanellato un filotto di successi consecutivi che ha lasciato addirittura presagire l’aggancio a Civitanova ma lo scontro diretto del girone di ritorno ha nuovamente parlato chiaro.

A Perugia manca del cinismo anche se con la grinta e con un grande pubblico sono riusciti ad arrivare al terzo posto (seconda piazza persa solo per quoziente set). Era lecito aspettarsi di più da Ivan Zaytsev: lo Zar ha giocato la prima parte di stagione da opposto in assenza di Atanasijevic, poi ha cambiato il ruolo diventando schiacciatore ma deve ancora carburare al meglio.

Lo squadrone allestito da Sirci (oltre a Zaytsev e Atanasijevic spiccano anche Birarelli, Buti, Podrascanin, Russell, De Cecco) può fare molto di più ma dovrà registrare alcuni fondamentali e soprattutto non steccare gli incontri che contano. A partire dai quarti di finale contro l’ostica Piacenza, in attesa della Final Four di Champions League che organizzeranno a Roma.

 

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MODENA: 5. La grande delusa della regular season. I Campioni d’Italia sono naufragati nel girone di ritorno, hanno dovuto difendere il quarto posto con le unghie perdendo però i big match contro Verona, Trento e Civitanova oltre ad avere lasciato sul piatto troppi punti con le piccole. Lo spogliatoio sembra essersi disunito, il cambio di coach in coda (via Piazza, dentro Tubertini), l’arrivo di Dragan Travica, il mancato rendimento di Le Roux e la regia di Orduna, i tanti errori al servizio e una mancanza di aggressività rispetto allo scorso anno.

Sono tanti i problemi in seno ai Canarini che ora dovranno prontamente rialzarsi durante i playoff scudetto, già a partire dall’ostico quarto di finale contro Verona. Serviranno i migliori Earvin Ngapeth e Luca Vettori, anche loro troppo altalenanti (soprattutto il francese, l’opposto italiano è stato uno dei pochi a giocare sui suoi livelli al pari di Max Holt). Se Modena torna quella dei giorni migliori e giocherà con la fame di vincere allora ne vedremo ancora delle belle.

 

CLICCA SU PAGINA 6 PER VERONA e PIACENZA

 

VERONA: 6,5. Il quinto posto è la giusta dimensione degli scaligeri che sono riusciti a vincere un solo big match sugli otto giocati contro le quattro formazioni che li precedono in classifica. È proprio quello a essere mancato ai gialloblu: la capacità di giocarsela con le grandi, dimostrando di essere ancora troppo lontana dalle corazzate che lotteranno per il titolo. Saranno comunque la mina vagante per la lotta scudetto e potranno impensierire Modena.

Le dimissioni di Giani e l’arrivo di coach Grbic hanno comunque cambiato le carte in tavola e dato maggior confidenza a una squadra che si appoggia soprattutto su Djuric e Kovacevic oltre che sulla regia di Baranowicz. Attenzione al rilancio di Randazzo.

 

PIACENZA: 7. La classica outsider, potrebbero rappresentare la rivelazione nei playoff e già in regular season hanno fatto vedere cose molto interessanti. La potenza offensiva è tra le migliori di tutto il campionato con Hernandez, Marshall (in recupero), Clevenot e Parodi gestiti da Hierrezuelo. Contro Perugia potrebbero piazzare il colpaccio, si sono tolti la soddisfazione di frenare Trento e hanno sempre fatto bella figura negli incontri di cartello.

 

CLICCA SU PAGINA 7 PER MONZA e VIBO VALENTIA

 

MONZA: 7. L’obiettivo minimo era quello di raggiungere i playoff e i brianzoli ci sono riusciti per la prima volta nella loro storia. I ragazzi di Falasca hanno espugnato il PalaPanini, hanno riempito il palazzetto per i tre big match contro Modena, Trento e Perugia, esprimendo nel complesso un buon gioco anche se i ko contro Sora e Latina hanno impedito di poter lottare per andare oltre il settimo posto. Ora i quarti di finale contro Trento: Botto e compagni proveranno a giocarsela.

 

VIBO VALENTIA: 8. La neopromossa ha centrato i playoff, tra l’altro espugnando Ravenna all’ultima giornata, con le spalle al muro e con l’obbligo di vincere da tre punti. Un’autentica impresa per i calabresi, non particolarmente accreditati alla vigilia ma che invece grazie alla regia di Coscione e alle bordate di Michalovic, oltre che a un gioco di squadra particolarmente rodato, hanno fatto saltare il banco. Gli uomini di Kantor hanno impressionato, peccato che in molte occasioni non sia arrivata la giusta risposta da parte del pubblico.

 

CLICCA SU PAGINA 8 PER RAVENNA, MOLFETTA e LATINA

 

RAVENNA: 6. La sufficienza piena perché il gioco dimostrato dai giallorossi ha convinto: Luca Spirito e Fabio Ricci sono due giovani che ci daranno soddisfazioni anche in ottica Nazionale, Maurice Torres si è confermato un opposto di razza, sono piaciuti anche Lyneel e Van Gardere. È mancata solo un po’ di continuità e soprattutto di esperienza: davanti a un Pala De André gremito bastava vincere due set contro Vibo Valentia per conquistare i playoff e invece…

MOLFETTA: 6. Giulio Sabbi è il capocannoniere della SuperLega (un italiano torna a vincere il titolo cinque anni dopo Ivan Zaytsev) ma con il senno di poi i pugliesi potevano seriamente lottare per i playoff. Peccato per qualche punto di troppo perso qua e là, altrimenti Molfetta se la sarebbero giocata. Non si può però negare la sufficienza a una squadra che ha sconfitto Civitanova e Modena in casa, costringendo Perugia al tie-break.

LATINA: 5. Tutto si è deciso nello scontro diretto contro Vibo Valentia. Quella sconfitta ha impedito ai laziali di lottare per i playoff, vanificando una bellissima rimonta inscenata da quando è arrivato coach Bagnoli (1000 panchine per l’allenatore più vincente della storia del volley mondiale). La ciliegina sulla torta sono stati i 9000 punti di Alessandro Fei in carriera.

 

CLICCA SU PAGINA 9 PER PADOVA, SORA, MILANO

 

PADOVA: 3. Malissimo. Sulla carta era una squadra che poteva lottare per accedere ai playoff, la prima parte di stagione lasciava presagire questa possibilità poi la luce si è spenta all’improvviso e sono arrivate 12 sconfitte in 14 partite. Davvero troppo per una squadra con elementi interessanti come Maar, Shaw, Giannotti, Milan. I veneti devono fare un’approfondita analisi interna.

SORA: 6. Cosa chiedere di più a una squadra neopromossa? Si sono qualificati ai quarti di finale di Coppa Italia ma soprattutto non si sono mai tirati indietro, hanno messo sempre il cuore in campo, hanno osato anche contro le grandi e si sono tolti delle soddisfazioni importanti. Purtroppo hanno perso il 12^ posto all’ultima giornata ma, considerando i mezzi a disposizione, hanno disputato una buona regular season. Attenzione allo scatenato Miskevich.

MILANO: 2. Fanalino di coda, ha deluso per l’intero arco della stagione, solo cinque vittorie all’attivo e troppo fatica contro tutte le squadre (clamoroso il punto strappato contro Modena). Il giovane Sbertoli il nome da portare via, l’addio di Starovic è stato emblematico, importanti anche gli infortuni che hanno ulteriormente complicato la corsa dei meneghini.

 

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