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Atletica, Europei Indoor 2017 – Le pagelle degli azzurri: Chesani, Finale in scioltezza. Randazzo, occasione sciupata. Malissimo Tumi

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Alla Kombank Arena di Belgrado (Serbia) si è disputata la seconda giornata degli Europei Indoor 2017 di atletica leggera. Di seguito le pagelle degli azzurri che sono scesi in pista oggi.

 

SILVANO CHESANI: 7. Percorso netto, 2.28m saltato con grande facilità, comodissima qualificazione alla Finale del salto in alto. L’azzurro, argento due anni fa a Praga, domani andrà a caccia di una nuova medaglia e può puntare davvero al gradino più alto del podio. Oggi non ha avuto nessun problema, realizzando lo stagionale e dimostrandosi in grande forma.

SIMONE CAIROLI: 7. Vedere un italiano terzo nelle prove multiple, anche se dopo due gare, è stata un’emozione. Il personale del salto in lungo (7.55) gli ha permesso di ottenere questo risultato di prestigio. Peccato però per le difficoltà croniche nel getto del peso, recuperate con un buon salto in alto (2.04). Ora è scivolato in classifica ma domani può realizzare il suo personale. Per il momento sta convincendo anche perché si è qualificato a questi Europei in corsa e quasi a sorpresa.

 

FILIPPO RANDAZZO: 4. Era la grande occasione, in una gara che si è rivelata di livello complessivamente modesto (si è vinto l’oro con 8.08). Dopo aver ottenuto brillantemente la qualificazione e aver salvato l’Italia nella giornata del flop di Howe e Jacobs, ci aspettava una prestazione aggressiva e combattiva da parte del 20enne che invece non va oltre 7.77 (settimo posto), molto lontano dal volo di due settimane fa ad Ancona e anche dal podio odierno. Serviva migliorare il suo personale, serviva tirare fuori la gara della vita nel momento opportuno: purtroppo non ci è riuscito ma il futuro è dalla sua.

MICHAEL TUMI: 2. Prestazione incolore da parte del velocista azzurro che aveva tutte le possibilità di agguantare la finale e invece si rende protagonista di una semifinale davvero scialba, nettamente al di sotto delle sue qualità e corsa male dall’inizio alla fine: l’uscita dai blocchi è imperfetta, non cambia il ritmo, nel finale è imballato. Altissimo 6.72, settimo nella sua serie. E dire che al mattino sembrava convinto…

 

YASSIN BOUIH: 6. La finale era il massimo obiettivo (raggiunto ieri), oggi riesce a rimanere nel gruppo di testa per due terzi di gara poi saltano fuori le qualità dei big della specialità. Alla fine l’azzurro è ottavo (raccoglie un punto): fare meglio di così era davvero difficile.

LAURA STRATI: 6. C’è grande amarezza per l’azzurra che ha mancato la finale per soli 3cm. Ha dato davvero tutto, arrivando a soli 7cm dal personale realizzato due settimane fa. Il salto finale della Wester le ha spezzato i sogni ma si è confermata sui suoi livelli.

CHRISTIAN FALOCCHI: 4. Tre nulli a 2.25m, suo stagionale. Lontano dalla prestazione di rilievo, il giovane non riesce a decollare e viene eliminato. Si poteva fare qualcosina in più.

GLORIA HOOPER e ANNA BONGIORNI: 6. La sufficienza per la qualificazione alle semifinali dei 60m, arrivate comunque in maniera diversa tra loro. La Hooper è terza nella sua batteria (7.35), la Bongiorni deve ricorrere ai ripescaggi (7.42). Domani servirà fare molto di più.

 

(foto FIDAL)

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