Biathlon

Biathlon, il bilancio dell’Italia: Dorothea Wierer senza acuti in una squadra che cresce. Windisch e Hofer bene

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Ad Oslo-Holmenkollen è calato il sipario sulla Coppa del Mondo di biathlon 2016/2017. A bocce ferme, proviamo a tracciare un bilancio di quanto visto nella stagione preolimpica dalla nazionale italiana.

DONNE

Dorothea Wierer non è riuscita a confermare il terzo posto dello scorso anno in classifica generale, ma è rimasta tra le prime cinque, obiettivo realistico ad inizio stagione. Senza nascondersi dietro un dito, le aspettative erano alte e l’atleta di Anterselva è mancata nei momenti più importanti della stagione. Lei stessa ha detto che non è mai veramente riuscita a trovare la forma migliore sugli sci stretti e questo probabilmente l’ha anche portata a sbagliare più di quanto si potesse permettere al poligono. La speranza è che Dorothea, comunque capace con la costanza di confermarsi ai vertici mondiali della disciplina, possa risolvere i problemi che non le hanno permesso di replicare il numero di podi della scorsa stagione in vista dell’inverno 2017/2018 che culminerà nelle Olimpiadi, il grande obiettivo dell’ultimo quadriennio.

Per quanto riguarda il resto della squadra, non può che esserci grande soddisfazione. A turno, Lisa Vittozzi, Alexia Runggaldier e Federica Sanfilippo hanno dimostrato di potersi giocare il podio e le prime posizioni. Vittozzi, ancora giovane, ha sfiorato la medaglia iridata e successivamente ha chiuso la terzo posto l’inseguimento di Kontiolahti, format di gara in cui già in passato aveva dimostrato di sapersi trovare bene. Alexia Runggaldier, invece, ha ottenuto un bronzo iridato e un podio ad Anterselva: entrambi sono arrivati nella 15 chilometri individuale, che ne esalta le caratteristiche di tiratrice molto precisa sui quattro poligoni. Non è arrivato alcun piazzamento tra le migliori tre per Sanfilippo, che però è cresciuta dimostrando di valere con costanza le prime 15 posizioni di Coppa del Mondo quando riesce a limitare gli errori al poligono.

Dando un’occhiata ai numeri, l’Italia ha perso una posizione rispetto allo scorso anno nella classifica per nazioni. Dato preoccupante? Assolutamente no: di fatto la squadra azzurra si è confermata ai livelli di Ucraina e Repubblica Ceca proprio come nel 2016 ma senza l’apporto di Karin Oberhofer, di fatto nulla in una stagione prematuramente interrotta a causa della gravidanza. Il bilancio, quindi è positivo nonostante una Wierer non al 100%: il prossimo anno le azzurre potranno migliorare ulteriormente.

UOMINI

L’Italia ha finalmente ritrovato Lukas Hofer competitivo con i migliori nella seconda parte di stagione. All’altoatesino è mancata la fortuna, in quanto un malanno l’ha pesantemente limitato tra la tappa di Coppa ad Anterselva e i Mondiali, quando sembra aver raggiunto il picco di forma dopo il podio sfiorato ad Oberhof. Hofer è tornato a far segnare tempi di assoluto livello sugli sci stretti, risultando addirittura il migliore nell’inseguimento di Oslo. Al momento, per ambire con costanza alle prime posizioni, manca la solidità al poligono: spesso incorre in un numero elevato di errori e per di più rispetto alla concorrenza perde secondi preziosi tra l’arrivo in piazzola e il primo colpo. Ritrovato dal punto di vista atletico, durante l’estate potrà lavorare con maggiore tranquillità sul poligono per arrivare in Corea, l’anno prossimo, tra i pretendenti alle medaglie.

Bilancio positivo per Dominik Windisch, che rispetto alla passata stagione è salito dalla 22esima alla 14esima posizione nella classifica generale di Coppa del Mondo. Due anni fa, addirittura, aveva chiuso 39esimo. Ad Oberhof sono arrivati due terzi posti tra sprint e inseguimento, migliori risultati della stagione. Il grande miglioramento di Windisch è arrivato al poligono: per la prima volta in carriera, infatti, ha chiuso sopra l’80%, migliorando dal 77% dello scorso anno all’81 di questo, diventando molto più continuo sopratutto nelle serie di tiro in piedi. Ai Mondiali è mancato l’acuto, ma si è mantenuto con costanza attorno alla 20esima posizione. Anche lui, come Hofer, può lavorare bene in vista delle Olimpiadi.

Thomas Bormolini, rispetto alle attese, ha tenuto un rendimento forse leggermente inferiore entrando per due volte in zona punti, senza mai sembrare al top dal punto di vista atletico. Stessi risultati anche per Giuseppe Montello, che è cresciuto nella seconda parte di stagione fino a giustificare il suo impiego continuativo in Coppa del Mondo, circuito in cui ora può ambire con costanza ad un piazzamento tra i migliori 40. Dopo una stagione di assestamento, il prossimo anno può puntare a risultati migliori.

Twitter: @Santo_Gianluca

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