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Calcio, pericolo Albania per l’Italia. Una squadra cresciuta a dismisura negli ultimi anni. Berisha e Hysaj guidano l’armata di De Biasi

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Da cenerentola del calcio mondiale a variabile impazzita d’Europa. La parabola ascendente dell’Albania ha inizio nel 2011 quando sulla panchina approda Gianni De Biasi, ex tecnico del Torino che ha deciso di archiviare l’esperienza con i club per tentare una nuova stimolante avventura. I primi anni non sono entusiasmanti, ma De Biasi riesce pian piano a valorizzare una nidiata di giovani talenti maturati nel campionato italiano e nell’autunno 2015 corona il sogno di qualificare l’Albania ai Campionati Europei per la prima volta nella sua storia.

Dopo decenni di anonimato, le Aquile raggiungono finalmente la ribalta internazionale e l’esperienza si rivela tutt’altro che anonima. L’Albania, infatti, dopo una sconfitta di misura ad opera della Svizzera, sfiora il colpaccio contro i padroni di casa della Francia, che soltanto nei minuti finali trova i tre punti, vanificando anche la storica vittoria successiva contro la Romania. Sorte ha voluto che i ragazzi guidati da De Biasi capitassero sulla strada dell’Italia nel gruppo G di qualificazione ai Mondiali 2018 in Russia e venerdì 24 febbraio al Barbera le Aquile testeranno le ambizioni da primato degli azzurri, che contendono alla Spagna la vetta della classifica con tre vittorie e un pareggio a testa.

L’Albania, dal canto suo, è partita a razzo con due successi contro Macedonia e Liechtenstein per poi subire una sconfitta onorevole dalla Spagna e incassare una disfatta tra le mura amiche contro Israele. Ma per l’Italia a Palermo non sarà una passeggiata e Ventura ne è consapevole. L’Albania negli ultimi anni ha cambiato mentalità e registro e rappresenta il classico avversario rognoso, in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario sfruttando la propria solidità difensiva e una consapevolezza supportata dai risultati del recente biennio.

Etrit Berisha blinderà i pali della porta albanese, portiere di sicuro affidamento che in questa stagione sta facendo faville con la maglia della sorprendente Atalanta dopo un’esperienza caratterizzata da alti e bassi con la Lazio, in cui milita ancora il suo vice Thomas Strakosha. La retroguardia riunisce tanti calciatori che giocano in Italia, a partire da Elseid Hysaj, l’elemento più rappresentativo della rosa, terzino destro titolare del Napoli e punto fermo degli schemi di Maurizio Sarri. Con Hysaj ci saranno l’empolese Frédéric Veseli e il centrale del Torino Arlind Ajeti, ma il più talentuoso del gruppo è il centrocampista Taulant Xhaka del Basilea, a cui è affidato il compito di ispirare la manovra delle Aquile. Migjen Basha del Bari e Ledian Memushaj del Pescara dovranno blindare la mediana, mentre i due pisani Edgar Cani e Rey Manaj contenderanno il posto in attacco ad Armando Sadiku e Bekim Balaj. Sarà dura per l’Italia perforare la solida difesa rossonera, che tra l’altro conosce a menadito pregi e difetti degli attaccanti azzurri, e sarà opportuno fare attenzione alle ripartenze, ennesima eredità del calcio nostrano che De Biasi ha trasmesso ad un gruppo che non vuole smettere di stupire.

mauro.deriso@oasport.it

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 Foto: Twitter Uefa Euro 2016

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