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Ciclismo
Ciclismo: tutti gli italiani per il pavé. Chi può far bene?
A partire da questa settimana prenderanno il via in Belgio diverse classiche nella zona delle Fiandre. Caratterizzate da strade strette, pavé e muri, esaltano corridori dalle caratteristiche particolari. All’Italia manca il successo al Giro delle Fiandre, la sublimazione della Classica del Nord, ormai dal 2007, quando si impose Alessandro Ballan. Chi potrebbe essere il suo successore o comunque mettersi in evidenza nelle prossime settimane con Dwars Door Vlaanderen, E3 Harelbeke e Gand Wevelgem a precedere la Ronde?
Uscito sconfitto dalla Milano-Sanremo, pur denotando una maturazione non indifferente, Sonny Colbrelli grazie al passaggio alla Bahrain-Merida avrà per la prima volta la possibilità di misurarsi con costanza in queste corse. Il bresciano, in linea teorica, potrebbe ben figurare tra i Muri delle Fiandre, ma per capire veramente il suo potenziale non possiamo che attenderlo alla prova della strada, consapevoli che queste corse non si improvvisano e che probabilmente almeno questa stagione fungerà da apprendistato, essenziale per capire le dinamiche e le lotte interne al gruppo per arrivare alle fasi decisive di corsa senza aver terminato le energie.
Fabio Felline potrebbe essere chiuso da compagni di squadra molto ingombranti alla Trek-Segafredo. Jasper Stuyven e John Degenkolb focalizzano la loro attenzione su queste competizioni e in passato hanno già dimostrato di poterle vincere. Il piemontese ha dimostrato di aver trovato un buon colpo di pedale nella prima parte di stagione e in questo periodo potrebbe a sua volta testarsi sulle pietre in vista delle classiche delle Ardenne, con Amstel Gold Race e Liegi-Bastogne-Liegi, dove potrebbe togliersi soddisfazioni importanti. Da valutare le sue condizioni fisiche, non ottimali a causa di alcuni strascichi derivanti dalla Tirreno-Adriatico.
Con i suoi 33 anni, Marco Marcato sarà uno dei più esperti italiani al Nord. Negli ultimi anni sembra essere cresciuto, grazie all’esperienza in seno alla Wanty-Groupe Gobert. Ora, all’UAE Team Emirates, potrebbe fare il salto di qualità definitivo richiesto per ambire al successo in una semiclassica. Il suo ruolo, in parte, potrebbe anche essere quello di chioccia per Filippo Ganna e Simone Consonni: talenti purissimi del ciclismo italiano, faranno il loro esordio al nord nei prossimi giorni. Proprio in queste corse, nei prossimi anni, potrebbero fare molto bene.
Sempre tra i giovani non possiamo che citare Gianni Moscon: lo scorso anno ha stupito alla Parigi-Roubaix e in questa stagione dovrebbe partecipare anche ad Harelbeke, Gand e Fiandre. Anche per lui l’obiettivo è quello di imparare il più possibile, anche mettendosi a disposizione dei capitani con il connazionale Salvatore Puccio, che ormai da anni svolge egregiamente il ruolo di gregario al Team SKy. Discorso simile per Daniel Oss e Manuel Quinziato, uomini di fiducia per la Bmc di Greg Van Avermaet, tra i maggiori indiziati per un successo di peso nelle prossime settimane.
In ottica Gand-Wevelgem potrebbe tornare di moda il nome di Daniele Bennati, che potrebbe essere capitano della formazione spagnola. Ormai da tempo non coglie risultati in Belgio, ma in caso di gara mediamente selettiva e arrivo in gruppo un suo piazzamento non sarebbe una sorpresa in termini assoluti. Tra i corridori più esperti anche Filippo Pozzato nonostante la Wilier-Triestina abbia ricevuto l’invito solamente per il Giro delle Fiandre, corsa che ha già sfiorato in passato. Dopo una Sanremo da comparsa, di fatto la parte più importante della sua stagione si concluderà il prossimo 2 aprile con la Ronde. Passato all’Astana, anche Oscar Gatto potrebbe tornare a cogliere discreti risultati in queste corse.
Chiudiamo con Matteo Trentin. Passato professionista con la QuickStep, è sempre stato costretto a fare da spalla a corridori più forti o preparati di lui. A 27 anni non sembra ancora riuscito ad emergere in maniera definitiva, nonostante le caratteristiche siano quelle giuste per sfondare al Nord. Quest’anno non può che provare a sfruttare ogni piccola occasione, magari inserendosi in qualche tentativo di fuga a media distanza per poi giocarsi le proprie carte in volata, fondamentale in cui è difficilmente battibile dopo una gara impegnativa come solitamente si prospettano queste Classiche.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Pier Colombo