Formula 1
F1, Mondiale 2017 – La Ferrari vince e per Fernando Alonso aumentano i rimpianti?
“Chi lascia la strada vecchia per la nuova…”. Questo famoso proverbio dev’essere echeggiato parecchie volte negli ultimi tre anni nella testa di Fernando Alonso. Dopo cinque stagioni senza titoli in Ferrari, ma con tre secondi posti, il pilota di Oviedo nell’inverno 2014 decise di andarsene sbattendo la porta per sposare il nuovo matrimonio McLaren-Honda. Le sue frasi dell’epoca ora appaiono come un boomerang incredibile. Ce le ricordiamo tutti. “Sono stanco di arrivare secondo” oppure “La McLaren-Honda mi garantirà una vettura pronta a vincere e poi a dettare legge”. Solo per citarne alcune. Mai previsione fu più sbagliata. E, ora che inizia il terzo anno con la Scuderia di Woking, dopo 31 Gran Premi pieni di problemi e poche soddisfazioni, Alonso vede la sua ex squadra iniziare il Mondiale 2017 con una vittoria con una vettura che sembra assolutamente pronta a battagliare con la Mercedes. Un incubo che si staglia all’orizzonte.
Facile per noi parlare dopo, mai numeri lo affossano: nella stagione 2015 la sua MP4-30 gli ha consentito di conquistare appena 11 punti per colpa di 7 ritiri su 19 GP, e due soli piazzamenti a punti (decimo a Silverstone e quito nella lotteria del GP di Ungheria sotto la pioggia). Nel 2016 le cose sono andate leggermente meglio, con 54 punti totali, due quinti posti (a Montecarlo e Austin, un sesto a Sochi e quattro settimi posti). Piano piano, come una formichina, la McLaren sembrava avvicinarsi alla zona punti in maniera stabile. L’ultimo inverno, poi, aveva corroborato queste speranze, e la nuova MCL32 illudeva il team inglese. Il weekend del GP d’Australia ha spazzato via in un colpo solo queste previsioni. Come se non fossero già bastati i problemi riscontrati nei test di Barcellona.
Per Alonso è arrivato l’ennesimo ritiro e la conferma che anche quest’anno per lui si annuncia una stagione con pochi sorrisi. La vettura non è competitiva e, come se non bastasse, la Power Unit Honda continua a risultare fragilissima e per niente prestazionale. Un gap di potenza e velocità che appare veramente allarmante e, aspetto ancor più incredibile, che non viene migliorato da tre anni a questa parte. La PU Honda era mediocre nel 2015 e tale è rimasta.
Vi ricordate le frasi “bellicose” di Alonso riportate ad inizio articolo? Nel breve volgere di tre anni sono state sostituite da “sarebbe bello che tutte le macchine avessero lo stesso motore, ma non Honda” oppure “il team è pronto a vincere, la Honda no” per arrivare a “affronto al massimo tutte le curve, tanto vado talmente piano..”. Bordate di una violenza inaudita contro il colpevole designato dal due volte Campione del Mondo, il nemico pubblico numero uno: la Honda. Il colosso giapponese che sta, a suo dire, rovinando l’ultima parte di carriera di Alonso.
Non sappiamo come andrà il 2017, ma la sensazione è che la McLaren continuerà a lottare nelle retrovie. E non sappiamo neanche cosa sarebbe successo se Alonso fosse rimasto in Ferrari. Probabilmente non sarebbe arrivato un altro titolo, visto il dominio Mercedes. Sappiamo però, a proposito della casa di Stoccarda, che durante l’ultimo inverno è arrivata l’ultima beffa. Nico Rosberg annuncia il ritiro e tutti pensano “la Mercedes punterà su Alonso per far coppia con Lewis Hamilton”. Invece la spunta Valtteri Bottas su Pascal Wehrlein. Un sogno infranto in pochi giorni. La possibilità di avere tra le mani nuovamente una vettura competitiva, per godersi l’ultima grande chance di una carriera che, invece, sembra andare a spegnersi senza guizzi. Mentre, dall’altra parte, la Ferrari vince all’esordio in Australia e, siamo certi, la bile dell’asturiano sarà andata a mille.
Una certezza, però, l’abbiamo. A meno di clamorosi dietrofront, Alonso dirà addio alla McLaren a fine anno, quando gli scadrà il contratto. A luglio compirà 36 anni e, quindi, la sua carriera non sarà certo infinita. Cosa succederà dopo? Tornerà la chance in Mercedes? Ci sarà un sedile per Alonso? Non abbiamo la sfera di cristallo e non è semplice a dirsi, di sicuro lo spagnolo non tornerà a vestirsi di rosso. Un colore che è nel suo passato come ricordo agrodolce, e che nel presente è un vero incubo. Se Vettel riuscisse davvero a vincere il titolo, Alonso non sarebbe certo il più contento del paddock.
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