Formula 1
F1, Test Barcellona 2017 – Analisi prima giornata: Massa fulmine, Sebastian Vettel impressiona, Ricciardo cresce, Mercedes senza guizzi, McLaren e Sauber in difficoltà
Si sapeva che la seconda tornata di test pre-stagionali di Formula Uno avrebbe messo maggiormente le carte in tavola rispetto a quanto visto una settimana fa, e questo lunedì ha dato importanti conferme da questo punto di vista. Le vetture crescono, migliorano e limano i difetti. La Mercedes prosegue senza intoppi, la Ferrari mette in mostra velocità e una impressionante solidità, la Red Bull dimostra di essere decisamente tornata dove le compete, mentre la Williams sorprende ancora una volta. Per tutte le altre Scuderie che non sono state nominate ci sono pochi spunti positivi e, per alcune, i problemi rimangono non da poco.
Mercedes. Mattinata dedicata a Lewis Hamilton, pomeriggio per Valtteri Bottas. Per i due nuovi compagni di squadra un totale che ha valicato i 120 giri (l’inglese è stato fermato per qualche tempo per colpa di un problema al fondo della sua nuova W08) e ancora una volta hanno svolto un lavoro che non comprendeva la prestazione fine a sé stessa. Concludono, infatti, in quarta e quinta posizione con un 1:20.456 per il tre volte Campione del Mondo (con le Soft) mentre il finlandese si ferma a 1:20.924 (Soft). La Scuderia anglo-tedesca ha puntato su diversi long run per studiare al meglio il comportamento degli pneumatici (ottenendo ulteriori ottime risposte) e per capire le temperature ideali di esercizio della sua temibile Power Unit. La Mercedes sta svolgendo analisi dettagliate sulle gomme dato che le nuove Pirelli si annunciano quanto mai solide e poco inclini al deterioramento. In poche parole, pochi pit stop in previsione e necessità di avere a disposizione coperture che garantiscano lunghe percorrenze. Una delle prerogative delle frecce d’argento.
Ferrari. Ancora una giornata conclusa a pieni voti per Sebastian Vettel che ha portato a termine la bellezza di 168 giri (per un totale di 749 chilometri, l’equivalente di più di due GP di Spagna) mettendo in mostra anche in questa occasione competitività, solidità e lavoro ottimale anche con gli pneumatici più duri. Per fare un esempio, il pilota tedesco ha piazzato il suo miglior crono in 1:19.906 (Soft) ad appena 180 millesimi dal leader di giornata Felipe Massa che però sfruttava le SuperSoft. Segnali molto incoraggianti per il quattro volte iridato che ha voluto mischiare le carte. È capitato in diverse occasioni, infatti, che facesse segnare dei parziali record nel corso di un giro, salvo poi rallentare negli altri settori del circuito. Non sappiamo quanto fosse volontà di nascondersi o voglia di forzare in uno specifico tratto del Montmelò, ma le indicazioni positive non mancano. La prima giornata di questa ultima settimana di test ha ribadito che nella Scuderia di Maranello c’è l’obiettivo di rendere la nuova rossa efficace con le gomme più dure, suo tallone d’Achille degli ultimi anni, e avvicinarsi alle Mercedes sotto questo punto di vista.
Red Bull. Diamo il bentornato alla Scuderia di Milton Keynes che, dopo la settimana scorsa poco soddisfacente, ha fatto vedere di non essere così indietro come sembrava. Daniel Ricciardo ha concluso questo lunedì al secondo posto (dopo essere stato a lungo al comando della mattinata) a 174 millesimi di ritardo da Massa (ma montando le UltraSoft). I giri completati sono stati 89 (un dato migliore rispetto a sette giorni fa) con ottimi stint che hanno dimostrato come la nuova RB13 abbia velocità e sia in fase di crescita. Spiccano i dati sul rettilineo. La vettura con i due tori sulla livrea è la migliore in questo dato ed è una vera prima volta, sia perchè Adrian Newey ha sempre progettato vetture ideali per gli alti carichi aerodinamici, sia perchè la Power Unit Renault non aveva mai brillato per potenze incredibili. Se anche da questo punto di vista i miglioramenti saranno reali saranno guai per tutti, gli avversari ovviamente.
Williams. C’è una Williams quando la guida Felipe Massa, ed è competitiva e solida anche sulle lunghe distanze e ce n’è un’altra, quando è al volante Lance Stroll, che è più ai box che in pista. Teniamo per buona la prima versione, come quella di oggi e non possono che essere sorrisi per la Scuderia di Woking. Miglior tempo di giornata in 1:19.726 (con SuperSoft) e record di giri completati (a pari merito con Vettel) a quota 168. Tanti pollici verso l’alto, uno solo verso il basso: il comportamento con le gomme più dure. Su questo fronte c’è ancora tanto da fare. Per tutto il resto si può dire che il brutto 2016 sia molto più distante di un solo anno.
Force India. Tanti giri (142) per Estaban Ocon che si sistema in sesta posizione, ma la distanza dai primi è ancora troppo ampia. Il miglio tempo, infatti, è stato un 1:21.347 ad oltre un secondo e sei decimi da Massa. Da un team che, dichiaratamente, vuole puntare a diventare la terza forza della F1 ci si aspetterebbe un inizio molto più deciso.
Renault. Nico Hulkenberg fa emergere dall’anonimato attuale la sua gialla VF-17 e chiude settimo in 1:21.589, buon tempo se si considera che l’ha fissato con le Soft. Le preoccupazioni, tuttavia, sono numerose e sono sotto l’aspetto dell’affidabilità. In mattinata il suo compagno Joylon Palmer è rimasto a lungo fermo per problemi tecnici e il tedesco nel pomeriggio ha sommato appena 57 giri.
La Haas prosegue nel suo lavoro endurance con Kevin Magnussen. Anche oggi oltre 80 giri svolti, ma il gap con i primi rimane sempre verso i due secondi. Stesso discorso per la Toro Rosso che oggi ha visto Daniil Kvyat alla guida. Il russo ha concluso 83 tornate con qualche colpo di singhiozzo e il distacco di due secondi esatti preoccupa e non poco. Dov’è finito il frizzante team che fino a pochi mesi fa lottava per le prime cinque posizioni?
Concludiamo con le Scuderie più in difficoltà, e non è una novità. La McLaren anche oggi ha dovuto mettere in opera tre, e dicasi tre, Power Unit per fare in modo che Stoffel Vandoorne potesse effettuare qualche chilometro. I giri completati sono stati 80 e non sarebbe un dato da sottovalutare, ma il distacco rimane sui tre, e dicasi tre, secondi. Chi fa peggio, e non è facile, è la Sauber. Oggi si sono divisi la C36 il rientrante Pascal Wehrlein e Marcus Ericsson. In totale sono arrivati a 100 giri ma con distacchi medi abissali che rasentano i quattro secondi. Decisamente allarmante a tre giorni dalla fine dei test.
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