Formula 1
F1, Test Barcellona 2017 – Analisi seconda giornata: la Mercedes non scherza più, botto Raikkonen, la Red Bull rallenta, continua a stupire la Williams
Il mercoledì di test F1 di Barcellona ha regalato diversi spunti e si è dimostrato a due facce. In mattinata i piloti hanno decisamente forzato sui tempi, nel pomeriggio hanno, invece, puntato sui long run per capire la durata degli pneumatici Pirelli. Per fare un riassunto di questa giornata si può dire che la Mercedes oggi abbia alzato l’asticella sotto diversi punti di vista, la Ferrari abbia vissuto il peggiore tra i sei giorni di test effettuati, e non solo per il botto di Kimi Raikkonen, la Red Bull abbia avuto seri problemi al motore, mentre continua a stupire la Williams, oggi bene anche con Lance Stroll.
Lewis Hamilton ha soprannominato “bestia” la sua nuova W08? Niente di più vero. Oggi il tre volte Campione del Mondo, e il suo collega Valtteri Bottas in mattinata, hanno iniziato a fare vedere di che pasta sia fatta la nuova freccia d’argento. Il finlandese ha piazzato un impressionante 1:19.310 (SuperSoft) e ha limato di ben 4 decimi il miglior tempo della scorsa settimana, già di sua proprietà. Le altre buone notizie sono arrivate nel pomeriggio con Hamilton che ha messo alla frusta gli pneumatici (anche con il pieno di benzina), ottenendo ottimi tempi e costanza di rendimento (in totale hanno percorso 149 giri) anche dopo venti giri persino con le UltraSoft. Segnali importanti per la Scuderia anglo-tedesca, decisamente più preoccupanti per le rivali.
La Ferrari oggi ha fatto un passo indietro rispetto alla giornata di ieri, ed ai test in generale. Kimi Raikkonen, infatti, durante la prima parte della sessione (nella quale ha lavorato, con numerose ghiere, sull’aerodinamica posteriore) era rimasto a lungo fermo per alcuni problemi idraulici, comunque di poco conto. Le cose sono andate peggio nella seconda parte di questo mercoledì, con una uscita di pista (poco prima delle ore 16.00) in curva 3. Il Campione del Mondo 2007 è andato a sbattere contro le barriere danneggiando il lato sinistro della sua SF70H (sospensioni comprese). Un intoppo che non ci voleva e che ha limitato il computo dei giri a quota 53. Il miglior tempo di giornata, tuttavia, porta la Ferrari in terza posizione in 1:20.406 (Soft) a circa un secondo dalla vetta (ma con una mescola di svantaggio).
Giornata agrodolce, e non è la prima, per la Red Bull. Se da un lato Max Verstappen ha fissato il record di giri effettuati per la Scuderia, dall’altro si segnalano due problemi. Il primo, e non da poco, è stata la sostituzione del motore durante la pausa pranzo. Il secondo, dopo aver appena tagliato quota 102 giri, è stato lo stop in curva 13 a quindici minuti dalla fine dei test. Le cause non sono ancora chiare (si parla di carburante esaurito), ma come diciamo da tempo, ci si aspettava una Red Bull nettamente più avanti nel suo percorso di crescita. Concludere la sesta giornata sul carro attrezzi non può certo essere un segnale di buon auspicio..
Chi sta continuando a bruciare le tappe ed a dare conferme importanti è la rinata Williams. Anche oggi Felipe Massa ha volato, chiudendo in seconda posizione in 1:19.420 (UltraSoft) ad appena 110 millesimi da Bottas. Se questa non si può considerare una sorpresa, lo è sicuramente l’ottimo pomeriggio di Lance Stroll. Il diciottenne canadese ha inanellato, finalmente, una buona serie di giri e ha dimostrato che la nuova Williams sia nata sotto i migliori auspici. 122 giri totali e un altro giorno da pollice alto.
Ancora una volta dopo le prime della classe il divario diventa davvero notevole. In settima posizione troviamo Niko Hulkenberg con la sua Renault che completa 61 tornate ma accusando quasi due secondi di ritardo nonostante le SuperSoft. Appena dietro il tedesco troviamo uno dei maratoneti di giornata, Sergio Perez, che ha concluso 100 giri, ma la Force India continua a non dimostrarsi troppo competitiva. I due secondi di ritardo (e non è il primo giorno che si ferma a divari simili) sono un campanello d’allarme notevole. La sensazione, tuttavia, è che stiano puntando sulla durata più che sul giro secco. Un’altra giornata con pochi guizzi, ma non negativa, per la Toro Rosso che vedeva al volante Carlos Sainz. Buono il dato dei giri percorsi: 92, meno il distacco accumulato, ancora di 2,5 secondi. Un minimo di crescita sembra esserci, vedremo nei prossimi giorni. Stesso discorso per la Haas che, anche oggi con Romain Grosjean, ha percorso 92 giri e ha puntato sulla durata.
Chiudiamo, anche oggi, con Sauber e McLaren, le due Scuderie meno competitive. Gli svizzeri hanno proposto Pascal Wehrlein e Markus Ericsson che hanno totalizzato rispettivamente 59 e 46 giri, con buoni segnali dal punto di vista della solidità, ma con un ritardo abissale di quasi 4 secondi. Se Atene piange, Sparta, ovvero la McLaren, non ride di sicuro. Fernando Alonso (furente a dir poco) ha completato appena 46 giri con i consueti balbettii in fatto di affidabilità. Il gap è di quasi 4 secondi. Al momento la MCL-32 appare meno competitiva rispetto alla vettura del 2016.
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