Formula 1
F1, Test Barcellona 2017, Analisi terza giornata: Vettel chiude col botto, la Mercedes non conosce intoppi, la Red Bull fatica sulle lunghe distanze, guizzo Force India
Si è concluso anche il secondo giovedì di test F1 di Barcellona e siamo ormai agli sgoccioli con la pre-stagione 2017. Cos’ha detto la giornata di oggi? Diverse cose. Innanzitutto che Sebastian Vettel ha voluto chiudere con il botto, che la Mercedes è, e rimane, la favorita d’obbligo, che la Red Bull continua a presentare alcune difficoltà e che, finalmente, la Force India ha dimostrato di essere competitiva. Giornata interlocutoria per Williams, Renault e Haas, mentre per McLaren e Sauber proseguono i problemi.
Dopo un mercoledì agrodolce con Kimi Raikkonen, oggi Sebastian Vettel ha voluto marcare il territorio, o meglio, il circuito. Miglior tempo assoluto dei sette giorni di test in 1:19.024 (UltraSoft) sequenza di giri importanti con tutte le mescole e, nel pomeriggio, prove di durata e passo superate a pieni voti. In diverse occasioni l’ex Red Bull ha giocato con il cronometro, segnando parziali record nei primi due settori, prima di rallentare ampiamente nel T3 (addirittura anche in occasione del giro record). C’è di che sorridere per il pilota tedesco che, come se non bastasse, ha totalizzato 156 giri (che vanno a sommarsi ai 168 di martedì). Facendo due conti, il quattro volte Campione del Mondo in questa settimana ha completato 324 giri per un totale che va a superare i 1500 chilometri ed i 5 GP di Spagna. Come detto il ferrarista ha provato diverse mescole, fissando un ottimo 1:21.726 con le medie ed un impressionante 1:19.341 con le Soft. Con queste ultime, inoltre, ha svolto stint di quasi venti giri con tempi costanti tra l’1:23 alto e l’1:24 basso. Un’andatura veramente interessante. Meno bene, invece, con le SuperSoft che, per il momento, sono state le gomme meno utilizzate da parte dal team di Maranello.
Chi rimane ancora davanti a tutti, comunque, è la Mercedes, e non solo perchè lo dice tutto il paddock. Anche i tempi, e le simulazioni di gara lo confermano. Lewis Hamilton, ad esempio, ha concluso la giornata al secondo posto con 1:19.352 (UltraSoft) a circa tre decimi da Vettel, mentre Valtteri Bottas non ha cercato il tempo assoluto, fermandosi, però ad un positivo 1:21:819 (con le Soft). I giri effettuati sono stati 147 (52 per l’inglese, 95 per il finnico) e la maggior parte di loro arrivano da stint per provare gli pneumatici. Ancora una volta le frecce d’argento hanno dimostrato di essere decisamente performanti e delicate con tutte le gomme, anche con le UltraSoft. In poche parole stanno proseguendo sulla scia del 2016. Ad un giorno dalla fine dei test la palma dei favori del pronostico è tutta loro.
Se la giornata di ieri non era stata certo la più brillante per la Red Bull, questo giovedì non è stato particolarmente migliore. Non tanto guardando al tempo sul giro, anche se Daniel Ricciardo non ha fatto meglio della sesta posizione (1:20.824 con le Soft) quanto per la poca competitività dimostrata sul passo gara. Per fare una comparazione, l’australiano girava sull’1:24 alto mentre Vettel riusciva anche ad andare sotto il muro dell’1:24. Il carico di benzina era importante, ma ancora una volta la nuova RB13 non ha avuto una giornata scintillante. La sensazione di tutto il circus è che sia il team che più si stia nascondendo. Se così non fosse a Milton Keynes inizierebbero a suonare diversi campanelli d’allarme.
Esteban Ocon e la sua Force India sugli scudi in questo giovedì. Ben 137 giri completati per un totale di 638 chilometri e, finalmente, la dimostrazione di velocità che era sempre mancata. Terzo tempo assoluto in 1:20.416 con le Ultra Soft (distacco di 1.4 secondi da Vettel) e tanti altri giri interessanti. Per esempio con le Super Soft il francese ha fissato un buon 1:20.523, mentre con le medie è arrivato a 1:22.967. Una iniezione di fiducia non da poco, dopo troppi giorni interlocutori sia per il pilota stesso che per la Scuderia.
Discorso opposto per la Williams che, per la prima volta, è rimasta nelle retrovie. Felipe Massa dodicesimo in 1:24.443 a 5.4 secondi da Vettel e Lance Stroll addirittura ultimo in 1:25.887 a 6.8 secondi, sono stati chiaramente concentrati su pesanti carichi di carburante e sull’andamento delle gomme sulla lunga distanza. Lavoro necessario dopo che, nelle sessioni precedenti, le Williams avevano trovato ottime prestazioni sul giro secco.
Guardando la classifica notiamo Daniil Kvyat e la sua Toro Rosso in un incoraggiante quarto posto (1:20.416 con le Super Soft) con 94 giri totali. Peccato però che la vettura di Faenza è stata portata ai box con il carro attrezzi per problemi al motore. Un giorno intero con buone notizie la Toro Rosso non l’ha ancora vissuto quest’anno.
Stessa sorte per la McLaren che, per l’ennesima volta, ha dovuto far fronte a problemi con la Power Unit Honda. Stoffel Vandoorne si è fermato ad appena 48 giri (meno di un GP di Spagna) ma, con un tempo non da buttare (1:21.348 con le UltraSoft). Provando ad essere ottimisti, il divario di 2.3 secondi da Vettel va a dimezzare i gap delle sessioni precedenti.
La Haas prosegue nel suo lavoro sulle lunghe distanze e anche oggi ha aggiunto 119 giri con Kevin Magnussen che è giunto settimo con 1:20.504 (Ultra Soft). Giovedì con pochi guizzi anche per la Renault che, con Joylon Palmer non ha fatto meglio di un 1:22.418 con le Soft a oltre 3 secondi dalla vetta. Rimane in difficoltà anche la Sauber che ha concluso, quantomeno, 132 giri con Markus Ericsson (88) e Pascal Wehrlein (44). Quest’ultimo ha fissato il giro più veloce in 1:22.347 (Ultra Soft) con un divario di 3.3 secondi.
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