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Formula 1

F1, Test Barcellona 2017 – Le pagelle: Ferrari, il silenzio ti fa bella, Mercedes caterpillar, Red Bull nascosta, disaStroll e McLaren…

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La quattro giorni di test sulla pista di Barcellona (Spagna) è andata in archivio e tracciare un bilancio non è cosa facile. Buona parte dei concorrenti più che cercare la prestazione pura ha voluto verificare l’affidabilità delle monoposto e compiere più giri possibili. Tuttavia, sulla base dei risultati e dei dati emersi una prima idea è stato possibile farsela. Eccovi dunque le pagelle:

FERRARI 8: 468 giri e nessun problema tecnico, finendo in vetta all’ordine dei tempi con Kimi Raikkonen due giorni su quattro, sono aspetti positivi per la Rossa. Senza mai cercare il tempo, visto l’uso delle medie e delle morbide, sia il finlandese e sia Sebastian Vettel (secondo miglior tempo assoluto) hanno dimostrato che la SF70H è una vettura che, sotto il profilo della consistenza, fa ben sperare. L’approccio “low profile”, poche chiacchiere e tanti fatti sembra essere quello giusto.

MERCEDES 7.5: Velocissima e caterpillar: sono queste le caratteristiche della W08 Hybrid. Il nuovo record della pista firmato da Valtteri Bottas e il maggior numero di tornate portate a compimento dal pilota finlandese e da Lewis Hamilton sono riscontri importanti per la Casa di Stoccarda. Ben conscia, infatti, della propria velocità, i quattro giorni di test erano funzionali al controllo del materiale, in termini di resistenza, ed il risultato è stato decisamente confortante.

RED BULL 5.5: Con qualche problema di troppo (scarichi ed elettronica) la RB13 non pare nata sotto una buona stella, nonostante la presentazione volta a sfidare la cattiva sorte. Daniel Ricciardo e Max Verstappen non hanno mai dato l’impressione di essere all’altezza di Mercedes e Ferrari pertanto la valutazione non può che essere negativa. Non bisognerà, però, sottovalutare la monoposto di Milton Keynes, quando i tempi conteranno, perchè con un genio come Adrian Newey tutto è possibile.

LANCE STROLL 4: L’esordiente, pilota della WIlliams, è stato un vero e proprio disastro, da qui il nomignolo “DisaStroll”. Il canadese, classe ’98, finito in tre casi fuori dalla pista, ultima delle quali costata alla FW40 la mancata partecipazione alle prove del giovedì, si è distinto più per gli incidenti che per le capacità. Una scelta troppo azzardata quella del team di Grove?

MCLAREN 4: Doveva essere l’anno del rilancio, quello dell’esperienza, potendo contare anche sul cambio di regolamento, ma niente di tutto questo…Passano i mesi ma i problemi del pacchetto anglo-nipponico sono i medesimi: affidabilità ancora da trovare e power unit Honda decisamente fragile. Le facce quasi sconsolate di Fernando Alonso e del talentuoso Stoffel Vandoorne sono emblematiche ed è un vero peccato che una Scuderia gloriosa come quella di Woking si trovi in una situazione così disagiata.

ANTONIO GIOVINAZZI 7: Forse l’avventura con la Sauber finirà qui, visto il rientro probabile del pilota titolare Pascal Wehrlein. I tempi, però, messi in mostra dal giovane driver di Martina Franca sono stati notevole. Il quinto crono odierno (con ultra-soft) descrive più di qualunque parola la bravura del nostro portacolori, terzo alfiere di Maranello, motivato a spiccare il volo e diventare una realtà dell’automobilismo mondiale.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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