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Artistica
Ginnastica, il circuito cerca il grande personaggio. Senza Biles, Mustafina, Ferrari: chi sarà la grande stella?
La ginnastica artistica è alla ricerca di nuovi personaggi all’inizio del quadriennio che condurrà alle Olimpiadi di Tokyo 2020. I tanti mesi di pausa dopo Rio 2016, la stagione post cinque cerchi, tante big assenti per i più svariati motivi e la necessità di trovare una nuova stella che catalizzi l’attenzione del circuito della Polvere di Magnesio.
È fondamentale dare fiducia e spazio e alle giovani, soprattutto in questo momento del ciclo olimpico, ma il pubblico deve abituarsi a dei nuovi volti: impresa tutt’altro che facile. Tutti hanno gli occhi ancora illuminati dalle gesta di Simone Biles (non ritornerà prima dell’autunno 2018), la grinta e la caparbietà di Aliya Mustafina (è incinta, non si rivedrà prima della prossima stagione), l’eternità di Vanessa Ferrari, il volto mediatico di Carlotta Ferlito (almeno in Italia), lo squadrone integrale a stelle e strisce che è totalmente a riposo.
Succede spesso nella ginnastica artistica, uno sport che per ovvi motivi cambia più spesso le beniamine e che a volte deve accusare questi periodi di stasi. È così che all’American Cup, una delle gare più prestigiose della stagione, la stella era Ragan Smith (ottima ginnasta e probabilmente grande protagonista nei prossimi anni, ma ancora poco conosciuta) in un parterre che ha sofferto la mancanza dei grandi nomi a differenza di quello che era sempre successo nella storia (per livello tecnico era spesso la gara più importante dell’anno dopo Mondiali ed Europei).
Chi potrà concretamente essere il grande volto che farà breccia nel cuore dei grandi appassionati? Ragan Smith può essere sicuramente un nome insieme ad alcune delle nuove americane (si parla bene di Jordan Chiles), la Russia si appoggerà ancora a Melnikova, Tutkhalyan, Spiridonova e compagnia cantante ma magari Eremina e Iliankova avranno il passo per coinvolgere il grande pubblico. La Romania è in grande crisi ma ecco che rientrano in circolo due grandi nomi, due figure che catalizzano da sempre l’attenzione: Catalina Ponor e Larisa Iordache, sulla breccia già da diverse stagioni e nel cuore di tutti gli appassionati.
Il capitolo Italia è un po’ a parte, già analizzato diverse volte. Ferrari punta alle Olimpiadi di Tokyo 2020 ma non forza giustamente il proprio recupero. Erika Fasana sta rientrando dall’operazione, magari la rivedremo a fine stagione, Carlotta Ferlito si rivedrà quando sarà al top. Nelle prossime gare e nei prossimi mesi ne sapremo di più, le giovani avranno sempre più spazio ed è alla loro bravura che dovremo affezionarci: le azzurrine promettono davvero bene (su tutte le gemelle D’Amato, Villa, Iorio) e potrebbero regalarci delle soddisfazioni.