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Ginnastica, l’Italia del futuro mette le basi: Olimpiadi 2020 nel mirino, l’International Gymnix è uno show! Che esercizi e gli USA non sono scappati…

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L’Italia sta intraprendendo la strada giusta per un ottimo futuro a livello internazionale. È questo il responso chiaro e nitido al termine dell’International Gymnix, classica competizione che apre la stagione della ginnastica artistica.

A Montreal (Canada, sede tra l’altro dei Mondiali 2017) le azzurrine hanno brillato in un weekend caratterizzato da prestazioni di assoluto rilievo, soprattutto sotto il profilo tecnico e dimostrando degli interessanti margini di miglioramento futuri considerando che stiamo parlando di ragazzine classe 2003.

Il nostro quartetto aveva già dimostrato cose molte interessanti lo scorso anno e nella prima tappa della Serie A qualche settimana fa a Torino ma l’appuntamento oltreoceano era importante per diversi aspetti: per la prima volta in carriera hanno gareggiato su un podio, per la prima volta hanno dovuto affrontare una trasferta con un fuso orario importante, per la prima volta si sono trovate in un contesto ultracompetitivo con USA e Russia, rispettando anche delle tabelle di allenamento rigide come da gara internazionale.

Era un esame importante per delle ginnaste che nell’immediato futuro dovranno rappresentare il nostro Paese negli appuntamenti più rilevanti con il grande obiettivo delle Olimpiadi di Tokyo 2020: è un lavoro quadriennale già iniziato e ben avviato che, viste le premesse, potrà portare dei risultati interessanti.

Soffermiamoci soprattutto su due aspetti tecnici, quelli che sono maggiormente emersi al Gymnix: quattro doppi avvitamenti al volteggio (seconda volta nella storia in un palcoscenico di spicco dopo Combs la Ville, tra le seniores non è ancora mai successo: aspettiamo il prossimo anno), delle note D davvero rilevanti alle parallele asimmetriche (spicca il 5.7 di Elisa Iorio).

E proseguiamo con altre due suggestioni: l’Italia ha tenuto testa alla stelline USA che schieravano big del calibro di Gabby Perea, Emma Malbauyo, Malie O’Keefe (non si sono risparmiate!). Abbiamo perso per poco più di due punti, rimanendo in gara fino all’ultima rotazione e battendole su due attrezzi, sconfiggendo Russia, Canada, Giappone. La differenza l’ha fatta la trave (su cui le nostre ragazze possono e devono ancora migliorarsi), ma davvero è un lavoro che si svilupperà nel corso delle stagioni. Giorgia Villa che fa gara alla pari con O’Keefe e Perea nel concorso generale, concludendo al terzo posto e mancando il successo per soli 4 decimi, quelli che le sono mancati per la combinazione Tkatechev-Pak sugli staggi. Sarebbe stato un successo epocale, in faccia al meglio dell’artistica under 16: battere un’americana sul giro completo (e vincendo la competizione) non succede praticamente mai (il precedente recita Vanessa Ferrari ai Mondiali 2006).

Giorgia Villa, Asia D’Amato, Alice D’Amato, Elisa Iorio possono tornare a casa più che soddisfatte: il terzetto della Brixia Brescia e la ragazza della Panaro Modena (in Serie A con il body dell’Artistica 81 Trieste) hanno di che ritenersi soddisfatti, consce però del tanto lavoro da svolgere per essere davvero competitive ai massimi livelli tra le seniores. Senza dimenticare che la nostra “cantera” è ancora più ampia, con tanti volti già noti come Martina Maggio e Martina Basile, oltre alle altre ragazzine rimaste a casa.

Tutto questo è avvenuto davanti agli occhi di Vanessa Ferrari nei nuovi panni di allenatrice: la nostra capitana ha supportato le piccole, sperando di rivederla presto in campo gara…

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