Ciclismo
Giro di Catalogna 2017: Alejandro Valverde spaventa tutti verso la Liegi-Bastogne-Liegi
Nella giornata di ieri si è concluso a Barcellona il Giro di Catalogna 2017: corsa partita tra le polemiche ma che si è conclusa nell’apoteosi di Alejandro Valverde, autentico protagonista con tre vittorie di tappa e la classifica generale.
L’iberico della Movistar ha palesato una condizione di forma eccelsa in uno splendido antipasto di quella che potrebbe essere la settimana delle Ardenne: a 4 settimane dalla Liegi-Bastogne-Liegi, si è già candidato al ruolo di favorito numero uno per il successo nella quarta Classica Monumento della stagione, il grande obiettivo del suo 2017. L’unica incognita potrebbe riguardare una condizione già troppo brillante, ma nelle ultime stagioni Valverde ci ha abituati ad annate senza particolari picchi e con uno stato di forma costante che gli consente di lottare sempre per la vittoria.
Tra gli altri aspiranti alla Decana delle Classiche, nota di merito per l’irlandese Daniel Martin. Un secondo posto e qualche bell’azione per l’irlandese della QuickStep-Floors che ora come ora sembra essere lo sfidante più accreditato per Valverde.
Passando agli uomini che dovrebbero contendersi la maglia gialla e il Tour de France a luglio, buone sensazioni da Alberto Contador (Trek-Segafredo), che ha chiuso in seconda posizione in classifica con un minuto di ritardo da Valverde. Come naturale che sia, gli manca ancora la brillantezza che dovrebbe acquisire verso luglio, ma già ora parte da una condizione atletica molto solida, come dimostrano i secondi posti della Ruta del Sol e della Parigi-Nizza, oltre che al Catalogna. Più piazzato che vincente, forse, ma per ora va più che bene così.
Chris Froome, invece, è letteralmente naufragato nella penultima tappa: staccato in discesa con il suo Team Sky nelle prime parti della tappa, non è più riuscito a rientrare chiudendo a quasi 26′ dai migliori. Ovviamente, una volta valutata la situazione ha tirato i remi in barca, ma ha sottolineato una possibile debolezza sua e sopratutto della squadra, che già altre volte (vedi l’ultima Vuelta a España) lo aveva abbandonato quando messa alle corde già nei primi chilometri di corsa. Un punto debole su cui lavorare in vista del Tour de France, dove proverà l’assalto al poker nella Grande Boucle dopo i successi del 2013, 2015 e 2016. In salita discreto ma non eccezionale anche se va considerato che per lui si trattava solo della seconda corsa a tappe dell’anno e il rientro in cosa dopo un mese e mezzo di assenza.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Cometto Boschetti