MotoGP
MotoGp, GP Qatar 2017: analisi gara. Maverick Vinales fa centro nonostante il poco grip, Dovizioso cuore e coraggio, Rossi indomito salva un week-end difficile
Il primo gran premio del Mondiale MotoGp 2017, in Qatar, si è fatto decisamente attendere, a causa della pioggia ad intermittenza che ha fatto capolino anche la domenica, ma non si può negare che ne sia valsa la pena. Ne è uscita una corsa assolutamente imprevedibile, difficile da leggere e piena di colpi di scena, in cui l’errore era costantemente dietro l’angolo.
Il primo dato che possiamo intuire è che l’aderenza sulla pista era alquanto precaria, e non poteva essere altrimenti, avendo la pioggia lavato a più riprese il tracciato, togliendo la gommatura lasciata dalle categorie minori nei turni precedenti. Nello specifico della MotoGp, avendo piovuto, seppur in maniera non estrema, poco prima dell’orario di partenza originariamente previsto, questa situazione è stata accentuata in maniera particolare, mentre Moto3 e Moto2 hanno potuto girare su ritmi ottimi, compatibili con quelli visti nel resto del fine settimana. Non a caso, il giro più veloce è di 1:55 alto, fatto siglare da Johann Zarco nelle prime fasi di gara. Una prestazione che i vari Maverick Vinales, Marc Marquez ed Andrea Dovizioso hanno, più o meno regolarmente, battuto nel corso delle libere del giovedì e del venerdì, sapendo andare ben al di sotto del suddetto limite.
Zarco merita un inciso iniziale, perché è raro vedere un debuttante in una categoria così complessa gestire la situazione con così tanta padronanza. Certamente le gomme morbide che montava lo hanno aiutato, ma non era l’unico ad “indossarle”, e ciò testimonia la bontà di ciò che ha fatto intravedere. L’errore commesso è un peccato mortale, ma si può comprendere alla luce della totale inesperienza in MotoGp. Il ragazzo si farà.
Chi non ha sbagliato è stato Vinales, atteso come grande favorito e capace di rispettare il pronostico. Ma non è stata facile come si sarebbe potuto ipotizzare, e la spiegazione è presto detta: oltre ad una comprensibile cautela di fondo, la mancanza di grip sulla pista ha inciso molto sulla sua guida, bisognosa di tale elemento stante la sua grande capacità di fare percorrenza a centro curva. Lo spagnolo di Yamaha è stato bravissimo a gestire una situazione non facile, confrontandosi con grinta e fame agonistica al cospetto di un Dovizioso mai come quest’oggi carico e voglioso di resistere, per provare a centrare il bersaglio grosso.
Il forlivese di Ducati ha optato per una morbida al posteriore, che gli ha imposto di dover gestire al meglio il ritmo, in modo da non strapazzare le coperture nei primi passaggi e calare nel finale. Nonostante ciò, si è visto come negli ultimi giri Dovizioso fosse davvero al limite delle sue possibilità, e solo un grande cuore, unito al motore Ducati e ad una staccata come sempre solida, gli ha permesso di impensierire Vinales.
Valentino Rossi ha raddrizzato un fine settimana estremamente complesso, riuscendo come spesso gli accade a restare aggrappato con le unghie e con i denti a piloti sulla carta più veloci di lui, sfruttandoli come riferimenti. A testimonianza di una caparbietà esemplare, unita alla capacità di lavorare sulle debolezze migliorandosi, così da ottenere una prestazione di grande spessore la domenica. Nondimeno, il fatto di aver affrontato una corsa più lenta rispetto a quanto previsto a livello di ritmo gli ha dato una mano, perché guardando i suoi tempi si può notare come, a conti fatti, abbia girato su prestazioni non così diverse rispetto a quelle mostrate nei difficili giorni precedenti.
Chi ha faticato è stato Marquez, che ha pagato in maniera importante il cambio di gomma optato in vista della effettiva partenza della gara: un anteriore medio in luogo di quello duro. Scelta comprensibile se pensiamo alle condizioni della pista, ma che non si sposa con il consueto orientamento dello spagnolo della Honda, che di solito predilige uno pneumatico più rigido così da avere un anteriore stabile e poter staccare forte come sa. Entrato in crisi con una copertura più morbida, ha fatto nella parte finale di gara l’unica cosa possibile, cioè accontentarsi evitando di commettere errori e perdere punti preziosi.
Deludente la prestazione di Jorge Lorenzo, anche se le premesse difficilmente avrebbero consentito di sperare in qualcosa di meglio: il maiorchino storicamente soffre condizioni di poco grip sulla pista, come detto verificatesi in gara. A ciò si deve aggiungere uno scarso feeling con il mezzo a disposizione, che già in condizioni normali ben difficilmente gli avrebbe consentito di fare gara nelle posizioni anche solo a ridosso della zona podio.
Due menzioni per altrettanti piloti che, nel bene o nel male, hanno lasciato il segno sulla gara di apertura del Mondiale 2017: splendido il 6° posto di Aleix Espargaro, che conferma il suo positivo affiatamento all’Aprilia con una corsa vissuta in rimonta, grazie ad un ritmo parso estremamente convincente già nei giorni precedenti. Grosso rammarico per Andrea Iannone, che come spesso gli accade è stato tanto generoso quanto inconcludente, buttando via la possibilità di ottenere un piazzamento importante ed insperato, viste le difficoltà patite con Suzuki nel pre-campionato. Se non altro, ai microfoni di Sky ha ammesso la necessità di dover modificare il suo atteggiamento. Meglio tardi che mai, con la speranza che le buone intenzioni si tramutino in realtà sulla pista.
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Foto: Pagina Facebook Maverick Vinales