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MotoGP
MotoGP, tutti i dubbi di Valentino Rossi: cosa non ha funzionato durante i test?
Valentino Rossi è pronto a tagliare il nastro del suo dodicesimo anno con la Yamaha in MotoGP, ma il 2017 non sembra prendere il via sotto i migliori auspici. Non ne facciamo tanto una questione di età, anche se il pilota di Tavullia ha appena spento 38 candeline, quanto di competitività con la sua nuova YZR-M1. I test pre-campionato di Sepang, Phillip Island e Losail hanno messo in mostra parecchie difficoltà per il nove volte Campione del Mondo e la sensazione è che pilota e moto non si conoscano ancora a sufficienza.
«Con la Yamaha non ho mai fatto così fatica nei test, mi capitò solo con un’altra moto…» ha raccontato Rossi durante i test in Qatar. Chiaro il riferimento agli anni in Ducati, ma anche con la Yamaha 2017 le cose non stanno andando come il “Dottore” si sarebbe auspicato. Soprattutto così a ridosso dell’inizio della stagione. Quali sono i maggiori grattacapi per il campione di Tavullia? Senza dubbio sono anteriore e ingresso in curva che non soddisfano lo yamahista. Come è ben noto il numero 46 punta molta parte della sua guida sull’aggressività nel prendere una curva e, se non trova il giusto feeling, fa fatica e rischia di meno. Negli ultimi tre giorni di test Valentino e la M1 le hanno provate tutte per trovare il giusto bilanciamento, ma senza ottenere risultati eclatanti. Per completare il non scintillante quadro del davanti, anche gli pneumatici soffrono e tendono a rovinarsi troppo in fretta. La situazione, in poche parole, è tutto tranne che semplice.
Il cronometro cos’ha detto nella tre giorni qatariota? Nel primo giorno dei test Rossi ha chiuso in settima posizione con il tempo di 1:55.679 (con 48 giri totali) ad oltre otto decimi di ritardo da Andrea Dovizioso su Ducati ed a circa mezzo secondo dal nuovo, e temibilissimo, compagno di Scuderia Maverick Vinales. Nella giornata di sabato le cose sono andate decisamente meglio, dato che il pesarese s’è piazzato in seconda posizione con il crono di 1:54.732 (sui 37 giri completati) a poco meno di tre decimi dall’onnipresente Vinales. L’ultima giornata, invece, ha visto una nuova scivolata in classifica in 1:55.185 (54 tornate totali) a oltre otto decimi dal solito compagno di squadra spagnolo. La domenica, inoltre, ha visto Rossi non potere completare il giro del time attack per problemi di traffico, ma i segnali rimangono comunque poco incoraggianti.
Al termine dei test il 9 volte campione del mondo ha ammesso, infatti, di non aver trovato né il giusto passo né la velocità e, anzi, ha aggiunto di temere di ritrovarsi ad un distacco di circa otto decimi dai migliori. Un gap ben difficilmente annullabile in pochi giorni e che sembra estromettere Rossi dalla lotta per la vittoria nel GP d’apertura del Mondiale. L’aspetto più preoccupante, tuttavia, è che il teammate, appena sbarcato sulla Yamaha, ha dimostrato di poter fare subito la voce grossa, mentre il suo illustre compagno di team arranca. Un andamento assolutamente differente e che si protrae sin dai test di Sepang di fine gennaio. I tecnici giapponesi, lo si vede chiaramente, hanno rivoluzionato parecchio la nuova creatura e il numero 46 non ha ancora capito come sfruttarla nel migliore dei modi. Per i tifosi del pesarese, tuttavia, c’è ancora spazio per sperare. Conosciamo bene il valore del centauro e sappiamo che, anno dopo anno, in qualche modo ha sempre saputo essere competitivo. Non saremmo sorpresi di trovarlo già a Losail pronto a battagliare con i primi. Il “Dottore” ci ha sempre abituato ad essere un vero e proprio animale da gara.
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