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Nuoto, Arena Pro Swim Series Indianapolis 2017. Pellegrini già in forma “mondiale”: domina i suoi 200

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Federica Pellegrini saluta gli Usa con una ottima prestazione nei “suoi” 200 stile libero. Un vero trionfo per l’azzurra nella seconda giornata di gare del Gran Prix di Indianapolis. Un’iniezione di fiducia a chiusura del collegiale di Fort Lauderdale e in vista dei campionati italiani di Riccione in programma fra meno di un mese, l’1’56”07 con cui la Pellegrini sbaraglia il campo delle rivali. Non c’erano, va detto, le grandi protagoniste della specialità al via della tappa di Indianapolis ma l’impressione è che tutte da qui a Budapest dovranno fare i conti con la campionessa veneta, apparsa già in condizione più che accettabile.

Dopo l’1’57”80 (miglior tempo) con cui aveva centrato la finale nelle batterie del mattino, Federica Pellegrini ha subito messo in chiaro le cose in finale toccando ai 50 metri in 27”42, quasi quattro decimi meglio dell’avversaria forse più temuta, la cinese Zhu. Dai 70 metri in poi l’azzurra ha piazzato la sua progressione virando ai 100 in 56”89 e mettendo luce fra sé e le rivali ai 150 metri, percorsi in 1’26”57. L’impressione è che nel finale un po’ per la fatica, un po’ per la mancanza di rivali, la veneta non abbia spinto a fondo (29”50 l’ultima vasca) e possa valere già oggi meno dell’1’56”07 con cui è tornata a vincere in questo evento. Pellegrini comunque soddisfatta e a dimostrarlo sono i complimenti espliciti dalla tribuna del tecnico Matteo Giunta. Secondo posto per Kayla Sanchez in 1’58”46, terzo per la cinese Zhu e  per la canadese Savard in 1’58”78

Soddisfazione a metà, invece, per l’altro azzurro che ha conquistato un posto in finale nella seconda giornata di gare, Filippo Magnini, che ha chiuso al sesto posto i 200 stile libero. Bene in batteria il pesarese, qualificato con il sesto tempo (1’49”05), mentre il finale a Magnini è mancata un po’ di brillantezza soprattutto nella fase conclusiva che non gli ha permesso di andare oltre la sesta posizione con un crono peggiore rispetto a quello fatto segnare in batteria: 1’49”76.

Non arrivano notizie esaltanti dagli altri azzurri in gara. Nel dorso Carlotta Zofkova, reduce dal primo stage di allenamento sotto la guida di Matteo Giunta chiude al sedicesimo posto i 200 dorso (2’18”24) in attesa della sua gara più attesa, i 100, in programma oggi, mentre nei 50 stile libero sia Dotto che il giovane promettente Izzo hanno fallito l’accesso in finale, chiudendo le batterie rispettivamente al 14mo (23”06) e al 16mo (23”10) posto. Nella finale B Luca Dotto si è rifatto vincendo in 22”44, mentre Izzo ha chiuso all’ottavo posto peggiorando il crono del mattino (23”34). Addirittura fuori dalla finale B Simone Sabbioni nei 200 dorso (che mai ha digerito fino in fondo) con il tempo di 2’08″32 (22mo)

Da segnalare nelle altre gare le vittorie della britannica Hannah Miley nei 400 misti donne (4’40”22), davanti a Wood e Ye, del giapponese Seto con 4’10”22 nei 400 misti (sul podio Prenot e il britannico Max Litchfield), del redivivo britannico Guy nei 200 stile libero uomini con il miglior crono stagionale (1’47”11), davanti ai compagni Scott e Milne, della canadese Hilary Caldwell in 2’08”68 nei 200 dorso donne davanti a Liu e Bouchard, del cinese Xu nei 200 dorso in 1’55”04 (record personale) davanti a Pebley e Irie, della cinese Zhu con 24”97 nei 50 stile libero donne, davanti a Williams e Kennedy, dello statunitense Adrian e del russo Morozov (pari merito) in 22”09 nei 50 stile libero uomini, che hanno visto sul podio anche il brasiliano Fratus.

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