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Nuoto di fondo: Gregorio Paltrinieri supera l’esame della 10 km di Eilat. Si può sognare?

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L’esame non era facile: prima gara in acque libere, 21°C e botte da orbi nel finale. L’apprendista Gregorio Paltrinieri, nel fondo in quel di Eilat (Israele), ha superato la prova.

Ebbene si, il quarto posto della 10 km, valevole per la prima tappa dell’edizione 2017 della Coppa LEN, ha il sapore del risultato centrato. Il campione olimpico dei 1500 stile libero a Rio de Janeiro, desideroso di nuove sfide, attendeva questa gara per “conoscersi meglio”. Del resto, Greg è così: alzare sempre l’asticella, le sfide sono come l’aria che respira. Il crono di 1h50’10″80, dopo una seconda metà gara condotta in testa, è un risultato da appuntare sul proprio “breviario” alla voce “Ci piace”.

Un riscontro positivo per le incognite che una gara come questa presenta. Il carpigiano abituato ai meccanismi della piscina e ad una distribuzione dello sforzo finalizzata molto più su se stesso che sugli avversari ha dovuto cambiare registro: partenza calma e progressione negli ultimi 5km. Missione compiuta! Paltrinieri è stato in partita nella seconda parte, salvo cedere nel finale, preceduto dall’outsider ungherese Kristof Rasovszky, campione mondiale ed europeo juniores (1h49’43″85), e dai due russi Kirill Abrosimov, doppio oro europeo a Piombino 2016, in 1h50’02″50 e Evgenij Dratcev, argento mondiale a Melbourne 2007 nella 5 km e tre bronzi iridati a Melbourne, Shanghai e Barcellona nella 10 km, in 1h50’08″00.

All’inizio è stata dura ma poi mi sono divertito – ha dichiarato Greg a fine gara –  Sono partito piano impostando una gara in progressione e mantenendo una soglia aerobica. Poi dopo tre giri ho accelerato e ho provato a fare una gara in testa, ma senza scrollarmi gli avversari. Alla fine ho peccato di inesperienza ed ho perso gli ultimi rifornimenti. Mi è mancata l’energia giusta per sprintare e questo mi servirà per le prossime occasioni. Rispetto alla vasca le condizioni sono totalmente diverse. L’acqua era un po’ fredda intorno ai 21 gradi, ma comunque non ho patito molto la bassa temperatura. La difficoltà era solo quando provavo a strappare e sentivo i muscoli un po’ contratti. Poi ho preso qualche botta che mi ha fatto saltare gli occhialini. Ma comunque ci sta in questo tipo di gare e non mi lamento, sono soddisfatto”.

Si può dunque sognare? E’ presto per dirlo. Certamente l’approccio è da “Pollice all’insù”. Ci sarà il “Patrinieri2″ nel fondo? Non sarebbe certo un delitto e le intenzioni ci sono tutte. Abbiamo imparato a conoscere il Gregorio atleta. La sua voglia di competere in qualcosa di nuovo è inesauribile. Spetterà al tecnico Stefano Morini appoggiare o frenare le iniziative del campione. Non resta che rimanere sintonizzati su questi schermi ed attendere il sequel consci che negli Assoluti di Riccione, dal 4 all’8 aprile, gli 800 e 1500 sl, saranno la priorità in vista dei Mondiali di Budapest (23-30 luglio).

giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto da Deepbluemedia

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