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Nuoto di fondo, l’esordio di Gregorio Paltrinieri: una sfida affascinante ma i riflessi in vasca potrebbero essere negativi

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Ormai ci siamo: Gregorio Paltrinieri è pronto ad esordire nelle acque di Eilat (Israele) per la sua prima 10 km nel nuoto di fondo, valevole per la prima tappa della Coppa LEN. Il 26 marzo saremo tutti lì idealmente, vicini a Greg per comprendere la portata della sua prestazione in un contesto probante anche per la vicinanza ad un altro appuntamento importante per la stagione: gli Assoluti di nuoto in piscina di Riccione dal 4 all’8 Aprile.

La vera motivazione è trovare nuovi stimoli. Voglio costruirmi una nuova carriera, mete differenti. Ovviamente penso ancora in grande a Tokyo 2020 ma altri quattro anni chiuso in piscina possono diventare stressanti. Il nuovo mi può fare solo bene”, le parole del 22enne carpigiano in merito a questa scelta. Un modo per trovare nuovi traguardi da raggiungere perchè l’azzurro è questo, prendere o lasciare. Il suo obiettivo è sempre il prossimo che deve essere ancora centrato. Una nave non attraccante mai in nessun porto, con nuove mete da porsi. Potremmo perderci nelle metafore parlando del campione olimpico dei 1500 stile libero in grado di chiudere il cerchio e vincere Europei, Mondiali e l’oro ai Giochi. Ora, il guanto di sfida che lancia a se stesso è ancora più ambizioso: essere il primo nuotatore a fregiarsi del successo sia nella 10 km che nelle trenta vasche. Un qualcosa sfiorato dal tunisino Oussama Mellouli, a Londra 2012: bronzo nei 1500 sl e trionfante nel fondo.

Un sogno affascinante avente però anche delle pericolose controindicazioni. Non sarà facile, infatti, per l’allievo di Stefano Morini riuscire a conciliare due specialità simili ma non proprio uguali. Pur se il motore di Paltrinieri è di una qualità eccelsa, i riflessi sulle gare in piscina non è detto che siano positivi. E’ proprio per verificare ciò che la prova nelle acque calde israeliane cade a fagiolo: il darsi in acqua dell’azzurro precederà di una decina di giorni il campionato italiano consentendo a Gregorio di “simulare” una condizione simile in un’eventuale partecipazione ad una competizione più importante sia nel fondo che in vasca.

Il target dell’anno, tuttavia, restano i 1500 sl a Budapest (23-30 luglio) ma di certo anche l’essere presente alle Universiadi (il 27 agosto a Taipei) è un qualcosa di più che concreto: “Vogliamo provare la 10 chilometri alle Universiadi (il 27 agosto a Taipei, ndr); è prematuro dire che questa esperienza possa rappresentare un trampolino verso le Olimpiadi di Tokyo – così dichiarava l’allenatore Morini –  Abbiamo scelto Eilat perché ci consentirà di nuotare in acque relativamente calde, in un contesto non facile come la Coppa LEN e perché la gara è prevista una decina di giorni dai 1500 dei campionati italiani, che qualificheranno ai prossimi campionati mondiali. Quindi si passerà in poco tempo in due ambienti diversi parimenti probanti e competitivi. Peraltro è la stessa distanza temporale tra le prove iridate della 10 chilometri e dei 1500, quindi ne ricaveremo risposte che potrebbero essere importanti in futuro”, la chiosa del “Moro”.

L’incedere di “GregORO” ci dirà presto, dunque, se i 10 chilometri saranno un altro territorio conquistato o una meta “immaginaria”.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da Deepbluemedia

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