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Rugby, Sei Nazioni 2017: Scozia-Italia. Gli avversari degli azzurri ai raggi X

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Sabato 18 marzo andrà in scena l’ultimo impegno dell’Italrugby nel Sei Nazioni 2017, un test che si preannuncia complicato al cospetto della Scozia in quel di Edimburgo. Per gli azzurri si tratta anche di una preziosa chance per evitare di chiudere a zero punti questa edizione del Torneo, mentre i britannici sono chiamati a confermare le ottime impressioni fornite nelle precedenti apparizioni. Andiamo ad analizzare nello specifico le principali frecce all’interno della formazione di casa.

John Barclay

Non ancora ventunenne, venne convocato dalla propria Nazionale in occasione della Coppa del Mondo di rugby 2007, debuttando il giorno prima del suo compleanno contro la leggendaria Nuova Zelanda. Fu nominato man of the match nella partita vinta 21-17 contro il Sudafrica a Murrayfield il 20 novembre 2010, seconda vittoria ottenuta contro gli Springboks in 41 anni.

Mark Bennett

Si mise in mostra per la prima volta giocando tutti e cinque gli incontri del Sei Nazioni 2015, tanto da essere selezionato poi anche per la Coppa del Mondo di rugby 2015, durante la quale realizzò due mete alquanto prestigiose contro il Giappone nella fase a gironi e una marcatura al cospetto dell’Australia a livello di quarti di finale.

Alex Dunbar

Fu l’autore delle due mete, segnate a distanza di 14 minuti l’una dall’altra, che consentirono nel secondo tempo il momentaneo vantaggio degli scozzesi nella partita del Sei Nazioni 2014 contro l’Italia poi finita 21-20 grazie al drop segnato da Duncan Weir a tempo scaduto. Si trattò dell’unica vittoria della Scozia in quella edizione del torneo.

Ross Ford

Prese parte alla Coppa del Mondo di rugby 2011 tenutasi in Nuova Zelanda diventando da quel momento un titolare fisso all’interno dello schieramento scozzese. A livello di club, può vantare la finale di Challenge Cup raggiunta nella stagione 2014-2015, durante la quale realizzò anche l’unica meta della sua squadra resa purtroppo vana dal successo del Gloucester.

Jonny Gray

Durante la partita persa 28-0 contro gli Springboks, Jonny subentrò dalla panchina proprio in sostituzione del fratello Richie. I due fecero coppia titolare per la prima volta affrontando l’Argentina a Murrayfield l’8 novembre 2014, mentre in seguito il giocatore britannico venne anche selezionato per disputare la Coppa del Mondo di rugby 2015.

Richie Gray

Fu ritenuto idoneo alla convocazione di Warren Gatland in occasione del tour dei British Lions in Australia, scendendo in campo nell’ultimo dei tre test match contro i Wallabies, vinto 41-16 e utile a conferire ai Lions il trionfo per 2-1 nella serie.

Stuart Hogg

Esordì con la maglia della Scozia nel corso del Sei Nazioni 2012 contro il Galles a Edimburgo e da allora è stato presente in tutti gli incontri disputati nel successivo biennio. Ha inoltre preso parte al tour dei British Lions in Australia, pur non essendo mai impiegato nel corso dei test match previsti contro i Wallabies.

Greig Laidlaw

Trascinò da capitano la Scozia durante la Coppa del Mondo di rugby 2015 e risultò con 79 punti realizzati, tra cui una meta contro Samoa nella fase a gironi, il miglior realizzatore dell’emisfero nord collocandosi complessivamente al quinto posto nella classifica dei marcatori di quella edizione.

Finn Russell

Fece il suo debutto internazionale con la Scozia in occasione del tour nelle Americhe, affrontando gli Stati Uniti a Houston il 7 giugno 2014. L’anno seguente giocò da titolare in quattro delle cinque partite del Sei Nazioni 2015, segnando la sua prima meta contro l’Irlanda.

Matt Scott

Debuttò con la maglia della sua Nazionale durante il Sei Nazioni 2012 in occasione della sfida tra Scozia e Irlanda a Dublino, fornendo anche ottime prestazioni tra le fila di Gloucester dove gioca abitualmente nel ruolo di trequarti/centro.

Tommy Seymour

Nel 2011 si traferì agli scozzesi dei Glasgow Warriors; eleggibile nella Scozia grazie alle origini di sua madre, fece il suo debutto internazionale il 15 giugno 2013 affrontando gli Springboks a Nelspruit, preludio ad un incredibile successo ottenuto nel Pro12 impreziosito dall’inserimento nel dream team.

Tim Visser

Per via dei regolamenti IRB che permettono a un giocatore di scegliere la federazione di appartenenza dopo avervi militato per almeno 36 mesi consecutivamente, Visser ha scelto di affiliarsi alla federazione scozzese, avendo anche la scelta tra Paesi Bassi e Inghilterra.

Duncan Weir

Nel 2015 si aggiudicò con la maglia dei Glasgow Warriors il Guinness Pro12 per la prima volta nella storia della franchigia scozzese, un trampolino di lancio grazie al quale riuscì a garantirsi la convocazione per la Coppa del Mondo di rugby 2015 dove segnò anche una meta contro gli Stati Uniti.

Ryan Wilson

Il 2015 fu l’anno in cui vinse il campionato con il suo club (Glasgow Warriors), ma la stagione venne macchiata dalla sospensione di tre mesi, inflittagli dalla Federazione scozzese dopo essere stato riconosciuto colpevole di un’aggressione avvenuta in un fast food durante una festa di Halloween.

Rob Harley

Ha realizzato la meta decisiva al suo debutto con la maglia della Scozia contro Samoa dimostrando sin da subito una grande personalità, a cui si aggiungono le prove sempre solide fornite nei Glasgow Warriors dove si issa tra i cardini indiscussi nelle gerarchie del proprio allenatore.

 

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Profilo Twitter Scottish Rugby

 

 

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