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Rugby, Sei Nazioni femminile 2017: un’Italia in regresso rispetto agli ultimi anni, stenta il ricambio generazionale. Ripartire subito in ottica Mondiali

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E’ stato un Sei Nazioni 2017 a dir poco terribile per il rugby italiano, perfettamente esemplificato da alcune statistiche impietose: 15 sconfitte complessive tra maschile, femminile e Under 20, a cui si aggiunge la miseria di tre soli punti raccolti in classifica. Inutile dire che la nostra Nazionale ha dimostrato di essere la squadra materasso in tutti e tre i settori di disciplina, anche se il capitombolo della compagine femminile era meno preventivabile alla vigilia e soprattutto non ce lo si aspettava così roboante per quanto visto negli ultimi anni dalle ragazze allenate da Di Giandomenico.

Il problema principale è stato forse rappresentato da un ricambio generazionale che stenta a decollare costringendo le solite note al difficile compito di tenere su la baracca, un fattore impossibile da sottovalutare soprattutto in ottica Mondiali. Questo aspetto si è rivelato particolarmente evidente specie nell’ultimo impegno contro la Scozia, vittoriosa al fotofinish e capace di cogliere un successo contro le nostre portacolori che mancava addirittura dal lontano 2009. Nel complesso le prestazioni della formazione italiano non sono state troppo negative, anzi si sono intravisti anche sprazzi di buon gioco, ma alla fine la mancanza di costanza ha prevalso non consentendo dunque di capitalizzare gli sforzi indiscutibili profusi nel recente periodo dall’intero staff tecnico. Le azzurre dovranno recuperare presto la fiducia smarrita onde evitare che siffatta battuta d’arresto si ripercuota anche sul futuro, se si considera che il girone dell’Italia alla prossima Coppa del Mondo non è per nulla agevole con Inghilterra, Stati Uniti e Spagna.

Anche perché, per fortuna, la stagione quest’anno è più lunga” – queste le parole del tecnico Di Giandomenico -. “Abbiamo un impegno, se possibile, ancora più importante e cercheremo di sistemare le cose che non sono andate bene. Dobbiamo iniziare a toglierci un po’ della frustrazione che abbiamo accumulato in queste settimane, perché per esempio il secondo tempo contro la Scozia è stato frustrante, devo ammetterlo. Avevamo tutte le carte in regola per fare bene, poi siamo mancate dal punto di vista della finalizzazione pagando anche, forse, la mancanza di gare di preparazione al Torneo. Noi siamo fiduciosi comunque per il prosieguo del lavoro e della nostra stagione”.

Gli fa eco il capitano della selezione Sara Barattin: “Era già successo qualche anno fa, quando in una gara due intercetti subiti ci hanno tagliato le gambe. Probabilmente dobbiamo ancora crescere dal punto di vista mentale, dobbiamo imparare a reagire agli errori che commettiamo. La Scozia mi ricorda noi qualche anno fa. Sono cresciute come gruppo e sono molto determinate, adesso noi dobbiamo curare di più i dettagli e riprenderci dal punto di vista psicologico”.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Profilo Twitter Women’s Six Nations

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