Ciclismo

Strade Bianche 2017: una classica che entrerà nella storia. In Piazza del Campo trionfano solo i campioni

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Difficile trovare di meglio. Se Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi, alcune delle classiche più importanti della stagione primaverile nelle Ardenne, continuano a perdere anno dopo anno spettacolo, dovuto anche ad un percorso che continua sempre a cambiare, la crescita arriva proprio dall’Italia. Undicesima edizione per la Strade Bianche (il nome in principio era Monte Paschi Eroica), una delle più belle in assoluto.

Il merito è ovviamente dell’organizzazione, che si è servita di uno scenario splendido per mettere in atto una corsa di ciclismo. Le meravigliose colline toscane, con i tratti di sterrato che danno proprio il nome alla manifestazione, non possono che aumentare il tasso sia visivo che tecnico. Se poi si aggiunge anche la pioggia, odiata dai corridori, lo show è assicurato. Una citazione famosissima tra gli addetti ai lavori è “La corsa la fanno i corridori“, difficile dunque andare a cercare di meglio, con una delle startlist migliori in circolazione, che può far invidia a Giro d’Italia e Tour de France.

Da undici anni, infatti, a Piazza del Campo a trionfare per la maggior parte sono stati dei fenomeni. Per tre volte Fabian Cancellara, uno dei migliori rappresentanti delle corse di un giorno, al quale è stato dedicato anche un tratto di sterrato. Zdenek Stybar, vincitore nel 2015 e quarto oggi, da anni protagonista tra Fiandre e Roubaix. Philippe Gilbert, campione del mondo nel 2012. Per chiudere con Michal Kwiatkowski, trionfatore odierno al termine di una tattica davvero impressionante. Scattato a sorpresa, è riuscito a beffare tutti i rivali più accreditati, cogliendo il secondo successo in carriera nella Strade Bianche, a coronare un ancor giovane palmares, nel quale figura anche una maglia di campione iridato.

gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Comunicato RCS – LaPresse – D’Alberto / Ferrari

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