Arco
Tiro con l’arco, Claudia Mandia: “Maggior consapevolezza nei miei mezzi, ora testa agli Europei”
ESCLUSIVA – L’avvio di 2017 ha riservato parecchie soddisfazioni a Claudia Mandia. La 24enne arciera salernitana, tesserata dal gruppo sportivo della polizia penitenziaria (Fiamme Azzurre) dopo la medaglia sfiorata in quel di Rio nella competizione a squadre, ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista nella stagione indoor, aggiudicandosi la tappa di Coppa del Mondo di Nimes (Francia), il primo posto misto nel meeting di Rimini in coppia con il fratello Massimiliano, e due ori di classe agli assoluti italiani. Fermata ai quarti nelle finali di Las Vegas dalla sudcoreana Chang Hye-Jin (Campionessa olimpica), Claudia è già focalizzata sul prossimo obiettivo, ovvero i Campionati Europei indoor di Vittel.
Noi di OA Sport l’abbiamo incontrata a Salerno per una piacevole intervista.
Claudia, è stato l’avvio di stagione che ti aspettavi? Hai trovato fiducia con il passare delle settimane, sei pronta a recitare un ruolo da protagonista ai prossimi Europei indoor?
“Dopo le Olimpiadi ho rifiatato meno di un mese, perchè avevo progettato con mio fratello di partecipare al maggior numero di tappe di Coppa del Mondo in quanto decidiamo noi a quali partecipare. Abbiamo iniziato a lavorare già da ottobre per presentarci a novembre all’esordio a Marrakech. Già in Germania abbiamo trovato entrambi un buon secondo posto, poi io ho vinto a Nimes. Avevo ottime sensazioni, lavoriamo per raggiungere questi traguardi. La soddisfazione è stata tanta, ed è stato ripagato il lavoro che svolgo con l’allenatore Fabio Olivieri ed il preparatore Antonio Robustelli. Anche a Rimini è andata bene soprattutto perchè in coppia con Massimiliano tutti ci davano per favoriti. Avere l’attenzione di tutti addosso non è mai una cosa semplice da sopportare. Mi sono comportata bene infine agli assoluti, e tutto questo mi fa ben sperare in vista degli Europei, dove non avrò la squadra in quanto hanno convocato solo me come senior”.
Quanto pesava l’ultima freccia della finale di Nimes? Uno shoot-off davvero ricco di emozioni.
“Beh pesava tantissimo, anche perchè con la variazione delle regole dello shoot-off non hai margini di errori”.
Dopo le Olimpiadi di Rio, e le prime tappe di CdM indoor, stiamo notando una Mandia più consapevole dei suoi mezzi. E’ cambiato qualcosa nell’atteggiamento?
“Indubbiamente fare bene a livello internazionale, battere le maestre coreane, ti infonde maggior sicurezza, soprattutto quando ti confronti con le arciere europee. Ciò non significa che avrò la vita facile a Vittel, perchè in ogni caso le russe e le francesi mantengono un ottimo livello”.
Cosa ne pensi delle giovani del panorama italiano. Il futuro potrà rivelarsi roseo?
“Sicuramente ci sono dei buoni prospetti, anche perchè molti anni fa il movimento giovanile era quasi spento, specialmente quello femminile. La Scuola Federale di Torino aiuta molti ragazzi e ragazze. Il movimento sta crescendo a vista d’occhio, e lo si è notato anche a Rio”.
Il livello del tiro con l’arco internazionale si sta livellando? Noti che le europee si sono avvicinate alle coreane, oppure queste ultime hanno ancora parecchi step di margine?
“Molti step no, qualcuno in meno rispetto ad anni fa sì. Le coreane non sono imbattibili, si possono battere proprio perchè il livello europeo sta crescendo. Noi italiani comunque siamo stati gli unici europei a qualificare entrambe le squadre, quindi l’ulteriore salto per noi sarebbe quello di diventare una potenza mondiale, oltre vincere la tanto attesa medaglia nel femminile…”.
A proposito, ci pensi ancora?
“Come non pensarci…eravamo lì ad un passo. Il rimpianto ci sarà sempre. Gli appuntamenti non mancano, lavoreremo per prendere questa benedetta medaglia olimpica”.
ciro.salvini@oasport.it
Foto: profilo Facebook Claudia Mandia
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter