Triathlon: l’Italia di Joel Filliol al via delle World Series, quali ambizioni?

Si sta per aprire un quadriennio molto importante per lo sport italiano, che vedrà molte novità nella strada che porta alle Olimpiadi di Tokyo 2020, in modo particolare nel triathlon, dove l’esperto canadese Joel Filliol ha assunto la guida tecnica del settore azzurro, al fine di far crescere e sbocciare i migliori talenti del Bel Paese.

Quello di Filliol è sicuramente un nome di grido, con un palmares di tutto rispetto, che l’ha visto al fianco di atleti del calibro di del sudafricano Richard Murray e della statunitense Katie Zafares, ma soprattutto dei fratelli Alistair e Jonathan Brownlee e del campione del mondo Mario Mola, ormai da anni ai vertici del circuito internazionale. Una scelta ambiziosa dunque per la FITRI, che si affida ad un tecnico di fama globale, il quale avrà il non facile compito di far esplodere i rappresentanti dell’Italia fino alle prossime Olimpiadi, sin da queste World Series, che prenderanno il via questo fine settimana ad Abu Dhabi.

Il talento su cui puntare maggiormente è sicuramente Alessandro Fabian, 29enne padovano, sempre a ridosso della top-10, ma mai sul podio in una gara internazionale, sia in World Cup, sia nelle World Series. Bisognerà poi rilanciare il quasi 26enne Davide Uccellari, il più giovane al via della gara maschile a Londra 2012, che però nel corso delle stagioni non è riuscito a ripetersi, ottenendo un misero 34esimo posto a Rio 2016.

In campo femminile troviamo invece due atlete di punta in piena maturità fisica, che rispondono ai nomi della valdostana Charlotte Bonin e della lombarda Anna Maria Mazzetti, capaci di ottenere medaglie a livello continentale, ma mancando l’acuto nelle occasioni importanti. Attenzione poi al rientro di Alice Betto dopo l’operazione al tallone d’Achille.

Sarà sicuramente una stagione di transizione tra la vecchia e la nuova guida tecnica, ma che, con un nome altisonante come quello di Filliol, darà sicuramente i primi risultati, nel cammino verso i Giochi giapponesi.

Foto: FITRI

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gianni.lombardi@oasport.it