Pallavolo

Volley, Chicco Blengini: “Civitanova o Nazionale? Ne parleremo a fine anno. Le differenze tra CT e allenatore”

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Chicco Blengini ha rilasciato un’intervista a Repubblica nel pieno del momento caldo della stagione. Rivediamo le dichiarazioni clou del coach di Civitanova, 1-1 nella semifinale scudetto contro Modena e prossima ai quarti di finale della Champions League proprio contro i Campioni d’Italia.

Chicco Blengini risponde anche sulla scelta che dovrà fare tra Civitanova e Nazionale: “Ne parleremo a fine anno, ma su questa materia mi piacerebbe ci fosse un regolamento internazionale in cui inquadrare questo caso specifico. Diversi allenatori all’estero hanno il doppio incarico. Non dico sia giusto o sbagliato, non mi dispiace dover scegliere, ma vorrei che le stesse regole valessero per tutti.

Il Mondiale 2018 si giocherà l’Italia, Blengini potrebbe essere il primo CT italiano a vincerlo: “Il fatto di giocarlo in Italia lo rende doppiamente bello e importante”.

Blengini torna sulle emozioni di Rio: “Mi ha lasciato momenti unici, differenti da ogni altra manifestazione. Parlo della vita nel villaggio, della condivisione, dell’idea del gruppo che si crea. Consideriamo l’argento come uno strepitoso risultato dato il grande lavoro e le grandi difficoltà iniziali.

Dopo l’argento conquistato alle Olimpiadi 2016 sono cambiate tante cose: “Nei palazzetti c’è tantissima gente, una passione enorme, clamorosa, e pensare di aver avvicinato tanti nuovi appassionati è la vera eredità che Rio lascia. Ora dobbiamo essere bravi a saperla usare, tutto questo amore va restituito”.

Sulla differenza tra allenatore e selezionatore:Il lavoro in palestra non cambia, cambiano i tempi e gli spazi: nel club si ha molto tempo e meno giocatori, in Nazionale pochissimo tempo e potenzialmente decine di uomini a disposizione. Il resto è lavoro, umiltà sacrificio, disponibilità, condivisione, psicologia. Un coach di volley deve essere un grande manager delle risorse umane, un gestore di potenzialità”.

Per costruire il successo nella pallavolo “si procede per priorità, per idee progressive. Si vince con giocatori di qualità e quasi sempre qualità e personalità vanno di pari passo. Sapere prendere le responsabilità, accettare l’errore, ricominciare. Una partita, una serie, un campionato, si vincono ricominciando mille volte”.

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