Pallavolo
Volley, Davide Mazzanti CT dell’Italia: la scelta giusta per provare a risalire. Punti di forza, dubbi azzurri e le convocazioni…
Davide Mazzanti è il nuovo CT della Nazionale Italiana di volley femminile. Una nomina scontata, già nell’aria da diversi mesi e ufficializzata venerdì nel corso del primo consiglio federale. È indubbiamente l’uomo giusto per provare a riportare il nostro movimento ai vertici della pallavolo internazionale dopo le brutte prestazioni delle Olimpiadi di Rio 2016.
Oggettivamente è il miglior allenatore italiano del momento tra quelli disponibili e senza un contratto con altri club o Nazionali. Il suo palmares parla chiaro: tre scudetti in carriera (Conegliano nel 2016, Casalmaggiore nel 2015, Bergamo nel 2011), un vincente nato che a 40 anni avrà la grande occasione della vita.
Le sue doti sono note a tutti, testimoniate dalla prestazioni delle ultime stagioni: la grande capacità di fare gruppo e di tirare fuori il meglio dalle proprie giocatrici, sia che siano delle stelle internazionali (il roster molto straniero delle Pantere dello scorso anno ne è un esempio) sia italiane o giovani. Sarà proprio con le giovani che dovrà lavorare tanto: Paola Egonu, Alessia Orro, Anna Danesi, Ofelia Malinov, le novità del Club Italia e altre già affermate come Cristina Chirichella, Miriam Sylla. Oltre all’obbligo di riportare in Nazionale le varie Valentina Diouf, Caterina Bosetti, Lucia Bosetti.
Il talento della nostra formazione è fuori discussione ma il suo compito sarà arduo: dovrà infatti convincere tutto lo spogliatoio che si può alzare l’asticella e si può tornare a lottare per grandi traguardi dopo un biennio davvero complesso, complice il ricambio generazionale che ha fatto seguito ai Mondiali casalinghi del 2014.
Dovrà svolgere un ottimo lavoro di selezione, lavorando su un gruppo ristretto (come ha già dichiarato) e soprattutto dovrà sbrogliare alcuni nodi importanti: a partire dalla presenza o meno della moglie Serena Ortolani, passando per il reintegro di Diouf e del ruolo di Egonu. Punti nevralgici che definiscono la fisionomia del nostro squadro.
L’obiettivo è quello di arrivare alle Olimpiadi di Tokyo 2020 preparate per provare a lottare per una medaglia, passando per gli Europei 2019 dove si dovrà cercare di salire sul podio.
Nany74
13 Marzo 2017 at 20:33
Mi permetto di non essere d’accordo con il “…complice il ricambio generazionale…”. Direi più che il problema è stato politico visto che la nazionale era il Club Italia: per forza che diventa difficile come biennio!! La generazione da cui pescare è la stessa che aveva Bonitta, con gli stessi talenti generati dal Club Italia a rinforzare il tutto. Si tratta solo di ricavarne una squadra con il meglio che offre questa generazione. Scelte tecniche, sicuramente, ma quanto meno con Mazzanti saranno LIBERE da pressioni di altro genere. Diamogli tempo e fiducia e, ovviamente, FORZA AZZURRE!!