Pallavolo
Volley, Osmany Juantorena: “Italia? Quest’anno riposo, tornerò per i Mondiali. Sogno il punto vittoria alle Olimpiadi 2020”
“Quest’anno voglio riposarmi perché sono stanchissimo. Però non è detto che non torni. L’anno prossimo c’è il Mondiale e se i ragazzi mi vogliono torno volentieri”. Questa è una delle dichiarazioni più importanti che Osmany Juantorena ha rilasciato durante l’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, alla vigilia della gara2 delle semifinali scudetto tra la sua Civitanova e Modena (si gioca domani pomeriggio al PalaPanini, Lube avanti 1-0 nella serie).
La Pantera teme la reazione dei compagni quando tornerà nel 2018: “Se salti 2 competizioni il gruppo trova i suoi equilibri e poi magari arriva Osmany a rompere: è una questione delicata. Io mi sono trovato molto bene, all’inizio avevo tanta paura perché io non sono nato in Italia e in precedenza c’erano stati alcuni problemi con Zaytsev. Ma sono stato molto contento e se tornassi indietro rifarei tutto allo stesso modo”.
Dunque, come si era capito negli ultimi mesi, dovremo assistere a un’estate senza uno dei nostri schiacciatori di punta. A meno che non cambi idea all’ultimo minuto, l’Italia affronterà gli Europei 2017 (oltre a World League e Grand Champions Cup) senza Juantorena. Sicuramente un contraccolpo importante per le nostre ambizioni di vittoria.
Osmany punta però altissimo e sogna già come vorrebbe chiudere la prossima grande Finale: “Olimpiade di Tokyo. Giannelli che mi alza una pipe e io la schianto nei 3 metri. Anzi no, avrà 35 anni, e la tiro lunga sui 9 metri”.
Anche perché quella di Rio rimane la sconfitta più dolorosa: “Dopo la finale ho pianto perché secondo me è stata una grande occasione persa. È stata la nostra peggior partita all’Olimpiade. È stato un 3-0 bugiardo, 26-24, un pallone dubbioso… ma è inutile lamentarsi”.
Juantorena parla poi della sua Cuba: “Noi cubani giochiamo per la bandiera, vogliamo dimostrare al mondo che pur essendo un Paese bloccato, siamo i migliori. Ogni giorno in palestra lavoriamo duro, gli allenatori s’arrabbiamo perché vogliamo dimostrare a tutti che in tutti gli sport siamo i più forti. È un orgoglio essere cubani, vivere in un Paese chiuso che non ti lascia fare nulla, dove le condizioni sono difficili e comunque dimostriamo al mondo che ci siamo e che ci saremo sempre”.
Su Tramp: “Spero che non riveda gli accordi raggiunti con Obama. Io ora vivo in Italia ma il pensiero è sempre ai miei cari. Io vorrei che Cuba si aprisse come un paese normale. Obama ha allentato l’embargo, ma poi è arrivato Trump. Sono 50 anni che viviamo così e la gente non ce la fa più”.
Juantorena non si dimentica gli inizi, quando chiedeva le scarpe usate ad Alain Rocha: “Non mi vergogno. Agli juniores ne davano 2 paia l’anno e solo ai migliori. In quei tempi le Nike o Adidas costavano 70 dollari. Alla seniores invece, ogni volta che andavano all’estero gli davano un paio di scarpe nuove e Alain aveva il mio stesso numero. Gli chiedevo se poteva darmi le sue scarpe usate, lui era d’accordo e io facevo i salti di gioia. Non mi vergogno e non mi dimentico mai da dove sono venuto”.
Civitanova affronterà Modena sia nella semifinale scudetto che nei quarti di finale della Champions League. Juantorena è chiaro sui Campioni d’Italia: “La squadra da battere. L’anno scorso ha vinto il triplete, poi ha attraversato un momento difficile. È una squadra con tanti campioni e il fenomeno Ngapeth, ma noi siamo più squadra. Se battono bene non ce n’è per nessuno”.