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Basket, il CONI ribalta tutto: restituiti a Siena i sei titoli revocati

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Con una decisione a dir poco clamorosa, la Quarta Sezione del Collegio di Garanzia del CONI, presieduta dal consigliere Dante D’Alessio, ha annullato le decisioni di primo e secondo grado del Tribunale Federale della Federbasket. Tutte le condanne sono state revocate. Gli Scudetti 2011/12 e 2012/13, le Coppe Italia 2012 e 2013 e le Supercoppe Italiane 2012 e 2013 tornano dunque nella bacheca della Mens Sana Siena, così come è stata annullata la radiazione dell’ex presidente Ferdinando Minucci. Alla base della decisione, le cui motivazioni verranno rese note entro 60 giorni, ci sarebbe un problema procedurale, ossia la mancata possibilità per le due società coinvolte (la Polisportiva Mens Sana 1871 S.D.D.S., società “madre”, fallita nel 2014, e la Mens Sana Basket 1871, che ora milita in A2) di intervenire nella questione. I giudici federali non avevano infatti ritenuto legittima la loro presenza nei processi di primo e secondo grado. Si riparte quindi da zero, o meglio dal processo di primo grado.

Proviamo a ricostruire la vicenda. In seguito alle difficoltà economiche del Montepaschi di Siena, la Polisportiva Mens Sana era stata messa in liquidazione ed alla fine della stagione 2013/14 dichiarata fallita. Due anni prima però, nel 2012, era cominciata un’inchiesta culminata con l’accusa di evasione e falsificazione dei bilanci. Alla dirigenza infatti, con a capo Minucci, veniva imputato di aver creato un sistema di fatturazioni per evadere le tasse e creare fondi con cui pagare i giocatori in nero. Il reato contestato alla società invece, era di frode sportiva e violazione del principio di lealtà e correttezza. Il Tribunale Federale prima, e la Corte Federale poi, avevano punito Minucci con la radiazione e revocato i sei titoli sopra citati, conquistati tra il 2012 ed il 2013, alla Polisportiva Mens Sana. Nel frattempo però, dalle ceneri della società fallita, è nata la Mens Sana Basket 1871, che attualmente milita in A2. Il punto della decisione del Collegio di Garanzia del CONI sta proprio qui. Le due società meritavano di essere tutelate nel processo, dal momento che le accuse e le sanzioni danneggiano la tradizione cestistica della città e, di conseguenza, gli interessi dei due club.

Il processo non è dunque da rifare, ma ripartirà dal primo grado. I due club potranno ora far sentire la propria voce. I legali della Mens Sana infatti, hanno sempre cercato di salvare i titoli e la tradizione, facendo leva sul fatto che le vicende economiche della società non hanno creato un vantaggio sportivo. Ora potranno farlo direttamente in aula. Quello che viene fuori dalla sentenza del CONI però, è che la decisione non è legata ai reati, che rimangono quelli di frode sportiva e mancata lealtà, ma nel modo in cui si è arrivati alle sentenze. La differenza è che solo il primo reato prevede la cancellazione dei titoli. Se dunque, il nuovo percorso giudiziario dovesse portare al riconoscimento solo della violazione del principio di lealtà e correttezza, allora i sei titoli rimarrebbero nella bacheca di Siena.

 

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Foto: Sportnewsbz

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