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Basket, NBA 2017: iniziano i playoff! Golden State favorita, Cleveland è un’incognita
Con la fine della regular season della NBA, sono stati definiti i tabelloni dei playoff della Eastern e della Western Conference. La postseason comincerà sabato 15 aprile alle 21 ore italiane, e culminerà con le NBA Finals in programma a partire dall’1 giugno. Diamo quindi uno sguardo ai tabelloni delle due Conference, cominciando da Est.
A chiudere in testa la regular season è stata Boston, con 53 vittorie. I Celtics hanno sfruttato le difficoltà che ha incontrato Cleveland nell’ultimo mese; pur perdendo infatti tre dei quattro scontri diretti, hanno saputo approfittare del crollo dei Cavs, prendendosi il vantaggio del fattore campo fino alla finale di Conference. Si tratta in realtà di una crescita cominciata quattro anni fa, con l’arrivo del coach Brad Stevens, mantenendo un nucleo che negli anni è cresciuto e che oggi ha il suo leader in Isaiah Thomas. Il primo turno però non sarà semplicissimo perché l’ottava classificata ad Est è Chicago. Dire che la stagione dei Bulls è stata caratterizzata da alti e bassi è più che un eufemismo. La squadra di Windy City ha avuto infatti un crollo nella parte centrale della stagione, finendo fuori dalla zona playoff, soprattutto a causa del difficile rapporto tra Jimmy Butler e Dwyane Wade da un lato, e Rajon Rondo dall’altro. Le sette vittorie nelle ultime dieci partite hanno consentito a Chicago di acciuffare i playoff per un soffio. Vedremo se i Bulls saranno in grado di mettere da parte i problemi di spogliatoio: il talento per giocarsi questa serie alla pari di sicuro non manca.
La vincente di questa sfida incrocerà invece la serie tra Washington ed Atlanta, quarta e quinta forza ad Est. I Wizards hanno disputato una delle migliori stagioni della loro storia recente, non solo per la vittoria nella division, che mancava da più di dieci anni, ma anche per il gioco mostrato. L’arrivo di coach Scott Brooks infatti ha rappresentato uno step di crescita ulteriore per un gruppo costruito attorno al duo John Wall-Bradley Beal, al quale è stato affiancato Brandon Jennings. Gli Hawks invece, si presentano con una faccia diversa rispetto allo scorso anno. I cambi sono cominciati in estate con le partenze di Al Horford e Jeff Teague, per proseguire durante l’anno con la cessione di Kyle Korver in cambio di Mike Dunleavy. Sotto canestro, a Paul Millsap è stato affiancato Dwight Howard, che nella sua città natale cerca quella maturazione definitiva attesa da anni. Ad Atlanta però, sembra mancare qualcosa rispetto alla sua rivale, con il pronostico che dunque pende fortemente dal lato di Washington.
Spostandoci dall’altro lato del tabellone troviamo i Cleveland Cavaliers. La squadra campione in carica ha chiuso al secondo posto la regular season, impressionando negativamente. I Cavs erano infatti i grandi favoriti, non solo ad Est ma in generale nella corsa al titolo. Questo status si è poi rafforzato quando la squadra di LeBron James ha preso Kyle Korver e Deron Williams, aggiungendo qualità alla panchina. Qualcosa però è andato storto perché Cleveland pare non essere ancora riuscita a trovare i giusti meccanismi. Il rendimento dopo la pausa per l’All Star Game è stato a dir poco altalenante, e nell’ultimo mese addirittura disastroso. La squadra dell’Ohio ha perso le ultime quattro, tre delle quali in rimonta, finendo per perdere la leadership ad Est. Sicuramente si tratta di una squadra capace di cambiare passo e volto nei momenti in cui conta davvero vincere (due anni fa chiuse sempre seconda ad Est, per poi vincere 4-0 in finale di Conference contro Atlanta, prima). Soprattutto l’arma in più si chiama LeBron James, mai eliminato in una serie di primo turno. A vedersela con Cleveland sarà Indiana, settima nella Eastern Conference. I Pacers hanno chiuso la stagione regolare con una striscia di cinque vittorie consecutive, qualificandosi solo all’ultima partita utile. Il leader indiscusso è senz’altro Paul George, ma per il resto il roster ha deluso le aspettative di inizio stagione, complici gli infortuni. L’ago della bilancia della serie (e probabilmente dei playoff in generale ad Est) sarà lo stato di Cleveland: se continuerà a mostrarsi vulnerabile allora ci sarà una chance per Indiana, se giocherà al suo meglio invece, la serie si chiuderà molto presto.
L’ultima serie invece, vede di fronte Toronto Raptors e Milwaukee Bucks. Per la squadra canadese l’obiettivo iniziale non era di certo il terzo posto. I Raptors infatti, sono stati a lungo secondi ed hanno impressionato positivamente nella prima parte di stagione. Dopo l’All Star Game però, l’infortunio di Kyle Lowry, che fino a quel momento stava avendo la miglior annata della sua carriera, ha tolto molto a Toronto. Lowry è stato recuperato ed è rientrato da qualche partita. Il dubbio è dunque legato alle sue condizioni, soprattutto considerando che nei playoff l’intensità di gioco sarà molto più elevata rispetto al finale di regular season. Accanto al playmaker in ogni caso, DeMar De Rozan è pronto a guidare i compagni a cercare di migliorare la finale di Conference dello scorso anno. L’acquisto di Serge Ibaka, che ha rinforzato non poco la squadra canadese, va visto in quest’ottica. Non sarà però facile per Toronto, che dovrà affrontare i Milwaukee Bucks, sesti classificati ad Est. Si tratta di un gruppo giovane, tornato ai playoff dopo due anni. Giannis Antetokoumpo, primo giocatore nella storia a piazzarsi nella top-20 in cinque diverse classifiche di rendimento, è pronto a stupire anche su un palcoscenico importante come quello dei playoff. Dal suo impatto dipenderà gran parte del destino dei Bucks. La serie però appare più aperta di quello che potrebbe sembrare e si preannuncia interessante e divertente.
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Passando alla Western Conference, non si può non cominciare dai Golden State Warriors, primi e con il miglior record della Lega. È un’autentica squadra da record: nessuno infatti ha vinto più di loro negli ultimi tre anni (la prima squadra ad avere almeno 67 vittorie in tre stagioni consecutive). I Warriors hanno vinto il titolo due anni fa mentre lo scorso anno sembravano ad un passo dal ripetersi ma hanno finito col perdere in gara 7 contro Cleveland. Come se non bastasse, hanno aggiunto ad un roster che comprendeva già giocatori del calibro di Steph Curry, Klay Thompson e Draymond Green, una stella come Kevin Durant. Golden State ha infatti avuto momenti di pallacanestro celestiali, interrottisi però con l’infortunio al ginocchio di KD. L’ex stella di OKC ha però recuperato in tempo per i playoff. Ne consegue che i Warriors sono da considerare i naturali favoriti nella corsa al titolo. Chissà però che andando avanti, la pressione non possa giocare un brutto scherzo a quella che di fatto è una squadra “obbligata” a vincere. Contro di loro al primo turno giocherà l’ottava forza della Western Conference, Portland. I Trail Blazers hanno il secondo miglior record dal mese di marzo (17-6), che gli è valso l’accesso alla postseason a scapito di Denver. È una squadra ovviamente sulla carta inferiore a Golden State, ma occhio a non sottovalutare l’orgoglio e la leadership di un giocatore come Damian Lillard, autentico trascinatore per i suoi compagni.
Chi uscirà vincente da questa serie troverà al secondo turno una tra Los Angeles Clippers e Utah Jazz, quarta e quinta ad Ovest al termine della regular season. Si tratta di un incontro potenzialmente molto interessante. È l’ultima occasione per i Clippers, un gruppo nato con ambizioni da titolo che però non è mai andato oltre le semifinali di Conference. Se infatti la squadra di Los Angeles dovesse fallire anche quest’anno, è molto probabile che assisteremo ad un restyling la prossima estate. La squadra guidata da Doc Rivers, in panchina, e Chris Paul, in campo, arriva però alla postseason con parecchia fiducia, avendo vinto 11 delle ultime 13 partite giocate. Contro di loro Utah. I Jazz sono alla ricerca di una vittoria in una serie di playoff che manca dal 2010. È una squadra molto interessante, con un sistema ed un’idea di gioco ben precisi. L’innesto di George Hill ha permesso di far fare il salto di qualità all’intero roster, che vede un altro pezzo importante nel centro francese Rudy Gobert, vero e proprio ago della bilancia, soprattutto difensivamente. Utah gioca una delle migliori pallacanestro dell’NBA e questo rende la sfida contro i Clippers davvero incerta e da non perdere.
Secondi classificati al termine della stagione regolare sono i San Antonio Spurs. Per la squadra di Gregg Popovich è la prima stagione dopo vent’anni senza Tim Duncan, che però è stato rimpiazzato (per quanto possibile) con l’arrivo di Pau Gasol. Manu Ginobili e Tony Parker sono sempre lì ma la vera arma in più di questi Spurs è Kawhi Leonard, che sta proseguendo quella crescita iniziata qualche anno fa e che lo porterà a diventare (ammesso che già non lo sia) uno dei migliori giocatori dell’NBA. Al solito altissimo livello in difesa infatti, Leonard ha aggiunto tanta qualità in attacco, diventando di fatto la prima opzione per molti giochi di San Antonio. Il primo turno però non sarà semplicissimo, perché di fronte gli Spurs si troveranno Memphis. Nonostante passino gli anni i Grizzlies rimangono sempre una delle migliori squadre ad Ovest, a dispetto di quanto dica il settimo posto nella Conference. Il nucleo composto da Mike Conley, Marc Gasol e Zack Randolph è ancora intatto e proverà a ripetere l’impresa già riuscita al primo turno dei playoff del 2011. Gli scontri tra le due squadre in regular season (2-2) ci dicono che sarà una vera e propria battaglia tattica, sia sul perimetro che nel pitturato.
L’ultima serie vede invece lo scontro tra gli Houston Rockets e gli Oklahoma City Thunder. Pensando a questa sfida è inevitabile non partire dallo scontro tra James Harden e Russell Westbrook, i due principali contendenti al titolo di MVP di questa stagione. È sicuramente sbagliato ridurre la serie ad una sfida tra due giocatori, ma è comunque interessante vedere uno contro l’altro i migliori giocatori della stagione, due macchine da tripla doppia (soprattutto Westbrook). Houston parte favorita per la grande stagione regolare che l’ha portata a chiudere al terzo posto nella Western Conference. Mike D’Antoni sembra finalmente poter lottare per il titolo NBA, avendo trovato qui una batteria di giocatori ideali per il suo sistema di gioco: oltre ad Harden infatti, ci sono Patrick Beverley, Trevor Ariza, Ryan Anderson ed Eric Gordon. I Rockets hanno stabilito il record per triple segnate (e tentate) in stagione regolare. Per Oklahoma invece, sarà importante il contributo degli altri giocatori. Westbrook è ovviamente decisivo (33 vittorie quando ha realizzato una tripla doppia), ma più si andrà avanti più conterà il collettivo. Diventa dunque fondamentale per i suoi compagni farsi trovare pronti nel momento in cui la difesa si concentrerà su RW0. Le prime tre sfide di stagione regolare tra queste due squadre sono state decise da un totale di sette punti. La serie si preannuncia quindi spettacolare.
È tutto pronto dunque. La corsa al Larry O’Brien Trophy sta per cominciare!
Foto: Facebook NBA
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