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Basket, playoff NBA 2017: Cleveland soffre ma vince. Tutto facile per San Antonio. Vincono in trasferta Milwaukee e Utah

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I playoff NBA sono cominciati con quattro incontri, due nella Eastern e due nella Western Conference. Andiamo dunque a ricapitolare quanto successo.

La postseason 2017 si apre a Cleveland, dove i Cavaliers ricevono gli Indiana Pacers. L’attesa per vedere all’opera la squadra di LeBron James è tanta, più del solito, soprattutto dopo il deludente finale di stagione regolare. Sin dal primo quarto però, l’atteggiamento dei Cavs è differente: James ha la faccia cattiva, quella da playoff, ed inizia cercando di mettere in ritmo i compagni. Il più pronto è Kevin Love, che realizza 10 punti in men che non si dica. Nei primi dodici minuti, Cleveland tira con il 65% dal campo, il 43% da tre, e 12 dei 13 canestri realizzati sono segnati o assistiti da James o da Kyrie Irving. Indiana però è lì, a contatto, e chiude la prima frazione sotto di cinque (34-29). Nel secondo periodo invece, il Re si mette in proprio. La partita diventa una vera e propria sfida tra lui e Paul George: LeBron chiude il primo tempo con 14 punti, 5/6 al tiro e 8 assist; George invece, realizza 16 punti con 4 triple. I campioni in carica rimangono comunque avanti, 66-59. Cleveland sembra potersi scrollare di dosso i Pacers nel terzo quarto, soprattutto quando James, con una schiacciata in contropiede, firma il +12 (90-78). A questo punto, riappaiono i Cavaliers di fine stagione regolare. Indiana fa passare la tempesta, si rimette al lavoro e piano piano ricuce lo strappo: a cinque minuti dalla fine, Jeff Teague mette la firma ad un parziale di 11-0 con cui i Pacers passano in vantaggio (105-103). Questi però sono i playoff e a Cleveland lo sanno bene: James (che chiude con 32 punti e 13 assist) ed Irving (27 punti) riportano avanti i padroni di casa. Sembra finita ma George (29 e 7 assist) realizza la tripla del -1 dando ad Indiana addirittura il tiro per vincere: lo prende C.J. Miles ma lo sbaglia. Pur soffrendo dunque, Cleveland porta a casa il primo punto della serie vincendo 109-108.

La seconda partita di giornata vedeva i Toronto Raptors ricevere i Milwaukee Bucks. È la squadra di Giannis Antetokounmpo, protagonista della prima frazione, chiusa in vantaggio 30-22 dagli ospiti. I Bucks riescono a velocizzare la partita ogni volta che ne hanno la possibilità, cercando di attaccare nei primi secondi dell’azione. Un altro canestro del greco porta Milwaukee in doppia cifra di vantaggio, prima che Toronto riesca a reagire con un parziale di 11-2 guidato da cinque punti di Jonas Valanciunas. Il finale di tempo appartiene a DeMar DeRozan, che realizza 10 dei suoi 18 punti della prima parte di gara, portando i Raptors avanti al riposo lungo, 51-46. Dopo l’intervallo però, è Milwaukee a prendere in mano la partita. Antetokounmpo (28 punti e 8 rimbalzi) continua a scatenarsi in campo aperto ogni volta che può, trovando assistenza nel rookie Malcolm Brogdon (16 punti e 6 rimbalzi) ed in Greg Monroe (14 punti e 15 rimbalzi). Anche quando il greco è infatti costretto a sedersi in panchina, limitato dai falli, l’ascesa dei Bucks, che portano sei uomini in doppia cifra, non si interrompe, complice una difesa che limita Kyle Lowry a soli 4 punti realizzati. Il vantaggio cresce fino a diventare incolmabile e Milwaukee espugna l’Air Canada Centre vincendo gara 1. Toronto, a cui non bastano i 27 punti di DeMar DeRozan e la doppia doppia da 19 punti e 14 rimbalzi di Serge Ibaka, conferma quindi una tradizione negativa che la vede perdere la prima partita dei playoff da ben nove anni consecutivi.

Nella notte invece, sono cominciati anche i playoff della Western Conference, con i San Antonio Spurs impegnati contro i Memphis Grizzlies. Si tratta della sfida tra i fratelli Gasol, Pau nella squadra texana e Marc tra le fila degli ospiti. L’inizio di partita viene vinto dal più piccolo dei fratelli spagnoli, Marc, che realizza 11 punti in un primo quarto in cui i Grizzlies riescono a sorprendere San Antonio portandosi subito in doppia cifra di vantaggio (18-7, che poi diventa 28-15). Gregg Popovich corre subito ai ripari chiamando timeout e svegliando i suoi giocatori, che riescono a recuperare fino al 30-25 con cui si va al primo riposo. Gli Spurs cominciano a questo punto a macinare il proprio gioco e diventano inarrestabili. Tony Parker (18 punti), con una tripla, regala alla squadra di casa il primo, ed unico, vantaggio di tutta la partita perché da qui in avanti i texani non si guarderanno più indietro. San Antonio chiude avanti all’intervallo 52-49 ma è nella ripresa che la partita si spacca definitivamente. Kawhi Leonard diventa incontenibile, sfruttando l’assenza tra le fila ospiti di Tony Allen, lo specialista difensivo cui sarebbe spettato il compito di marcarlo e che invece è fuori per infortunio. Il numero 2 degli Spurs realizza 32 punti, pareggiando il massimo in carriera nei playoff. Memphis ci prova ma il solo Marc Gasol non basta (32 punti). Mike Conley è infatti il secondo miglior realizzatore con 13 punti, ma nessuno di questi è arrivato nel secondo tempo. Tutto facile per San Antonio, che si aggiudica la prima gara della serie 111-82, grazie anche ai 20 punti di LaMarcus Aldridge.

L’ultima partita della notte si giocava a Los Angeles, con gli Utah Jazz impegnati sul campo dei Clippers. La partita comincia malissimo per la squadra ospite che dopo soli 11 secondi perde il centro francese Rudy Gobert per una botta al ginocchio. Ad approfittare della sua assenza sono ovviamente Blake Griffin e DeAndre Jordan, che con otto punti in due guidano i Clippers al primo vantaggio (13-11). Utah accusa il colpo ma Boris Diaw è un giocatore d’esperienza e, con cinque punti nel finale, permette ai Jazz di non perdere contatto (24-22). Nel secondo quarto infatti, la partita è in equilibrio. Gli ospiti si affidano a Joe Johnson, che all’intervallo ha 14 punti, e con Derrick Favors riescono a ritrovare i meccanismi difensivi che vedevano protagonista Gobert. I Clippers sono costretti ad inseguire a lungo, ma proprio sulla sirena del riposo lungo trovano la parità con Jamal Crawford (52-52). Al ritorno in campo Utah diventa sempre più padrona della partita, senza tuttavia riuscire mai a prendere il largo. George Hill (16 punti) e Gordon Hayward (19 punti e 10 rimbalzi) controllano ritmo e tempo ed al resto ci pensa la circolazione di palla orchestrata da coach Quin Snyder. I Jazz riescono ad allungare fino al +8 ad inizio quarto periodo (74-82), ma Chris Paul non ci sta e guida i suoi al -3 (81-84). La partita si decide quindi nell’ultimo minuto. Gli ospiti ci arrivano con cinque punti di vantaggio (89-94). J.J. Redick e Blake Griffin accorciano le distanze ma è ancora Paul, il migliore dei suoi, a firmare la parità con 10” sul cronometro. I Jazz non hanno timeout ma ci pensa Johnson, che risale il campo e firma il canestro che dà gara 1 a Utah. Vittoria fondamentale per la squadra di coach Snyder, che in assenza di Gobert riceve un grande contributo dalla panchina con i 21 punti di Johnson ed i 15 di Favors. Discorso opposto invece per i Clippers che fanno solo 20 punti con gli uomini non partiti in quintetto. Non basta infatti, un Chris Paul da 25 punti e 11 assist ed un Blake Griffin da 26 punti.

 

Questo il riepilogo dei risultati di sabato 15 aprile:

Cleveland Cavaliers-Indiana Pacers 109-108 (serie 1-0)

Toronto Raptors-Milwaukee Bucks 83-97 (serie 0-1)

San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 111-82 (serie 1-0)

Los Angeles Clippers-Utah Jazz 95-97 (serie 0-1)

 

Foto: Facebook NBA

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