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Basket
Basket, Playoff NBA 2017: tutto facile per Golden State. Anche Washington e Houston si portano sul 2-0
Proseguono i playoff NBA. Nella notte si sono giocati tre incontri, che hanno completato il quadro delle gare 2.
I Washington Wizards si sono portati sul 2-0 nei confronti degli Atlanta Hawks. La squadra di casa cerca di imporre un ritmo alto fin dalle prime battute del match, iniziando con un parziale di 14-0. La partita non è molto dura ma gli arbitri decidono di tenerla “sotto controllo”: si susseguono parecchi fischi, che condizionano il ritmo dell’incontro e soprattutto il gioco delle due squadre. A pagare sono Markieff Morris ed Otto Porter per Washington, costretti in breve tempo alla panchina. Brandon Jennings e Bojan Bogdanovic però, riescono a non far rimpiangere i titolari. Il vantaggio dei Wizards rimane intorno alla doppia cifra fino alla fine del primo tempo, quando Atlanta accorcia grazie agli otto punti di Mike Muscala (51-43). Dopo l’intervallo, Washington continua ad avere problemi di falli (Morris e Porter commettono entrambi il quarto dopo pochi minuti dal ritorno in campo). Gli Hawks invece, riescono ad adattarsi al metro arbitrale, e passano addirittura a condurre (78-74) trascinati dai 14 punti nel terzo periodo di Paul Millsap (doppia doppia da 27 punti e 10 rimbalzi). La squadra di casa sembra poter crollare ma a questo punto appaiono i suoi uomini migliori: Jennings (10 punti) firma la parità con tre canestri consecutivi, mentre John Wall e Bradley Beal fanno il resto. Proprio una tripla di Beal con meno di un minuto da giocare sancisce la vittoria per 109-101. In una partita piena di difficoltà, le due stelle di Washington realizzano più della metà dei punti della loro squadra: Wall sfiora la doppia doppia (32 punti e 9 rimbalzi) mentre per Beal i punti sono 31, di cui 16 negli ultimi dodici minuti. La serie si trasferisce dunque ad Atlanta per i prossimi due episodi, con gli Hawks chiamati a difendere il proprio campo per cercare di mantenere vive le speranze di passaggio del turno. Servirà un altro Dwight Howard, limitato in questa occasione anche lui dai falli (6 punti e 7 rimbalzi).
La seconda partita della notte si disputava al Toyota Center di Houston, dove i Rockets ricevevano gli Oklahoma City Thunder. L’inizio è tutto della squadra ospite, aggressiva su entrambi i lati del campo: il parziale con cui si apre l’incontro è 20-9. OKC arriva a segnare ben 35 punti nella prima frazione, tanti se si considera che questi arrivano senza usufruire del tiro da tre punti. Houston invece, realizza il secondo canestro dal campo solo a metà primo quarto, con una schiacciata di Nene. I Rockets riescono ad accorciare nel secondo periodo sfruttando qualche minuto di riposo concesso a Russell Westbrook, che al suo ritorno in campo vive momenti di totale dominio: all’intervallo (68-62 OKC) è già quasi in tripla doppia con 22 punti, 8 rimbalzi e 10 assist. Il ritmo continua ad essere molto elevato anche nel terzo quarto. Houston però, cambia faccia in difesa e limita l’attacco di Oklahoma al solo Westbrook. In attacco ci pensa Harden a guidare i suoi, chiudendo il terzo periodo con la tripla del -3 (89-86). I Rockets riescono a poco a poco a prendere il controllo della gara: una tripla di Eric Gordon dà alla squadra texana il primo vantaggio ad inizio quarto quarto (96-94). Il 4/18 di Westbrook nell’ultima frazione è troppo poco per OKC, che vede la partita sfuggirgli di mano. Tre triple di Gordon, Harden e Patrick Beverley chiudono il 10-0 di parziale che dà la vittoria 115-111 a Houston. Oltre ai 35 punti e gli 8 assist di Harden, per la squadra di Mike D’Antoni risulta fondamentale il contributo della panchina: Gordon chiude con 22 punti (11 nel quarto periodo), mentre Lou Williams ne realizza 21. Ad OKC invece, ora con le spalle al muro, non basta l’ennesima tripla doppia di Westbrook: 51 punti, 10 rimbalzi e 13 assist per lui. Il secondo miglior realizzatore però, Andre Roberson, chiude con “solo” 12 punti.
La notte NBA si chiude sul campo dei Golden State Warriors, che battono senza problemi i Portland Trail Blazers, portandosi sul 2-0. La squadra di casa è costretta a fare a meno di Kevin Durant per via di un problema al polpaccio riscontrato al termine di gara 1. La testa di serie numero 1 della Western Conference però, non sembra risentire dell’assenza di una delle sue stelle ed inizia fortissimo: il parziale al termine del primo quarto è 33-17. La partita sembra già terminata ma Portland ha un sussulto d’orgoglio nel secondo periodo, quando la tripla di Evan Turner chiude un parziale di 25-10, con cui i Trail Blazers si portano sul -1 (43-42). Golden State però è in controllo e le basta poco per tornare a spingere: i Warriors chiudono avanti all’intervallo 55-46 costringendo gli ospiti a soli quattro punti segnati negli ultimi quattro minuti. La partita si spezza definitivamente al ritorno in campo grazie al solito Steph Curry e ad un protagonista inatteso, Javal McGee, che realizza 15 punti segnando tutti e sette i tiri tentati, compreso il canestro che segna il +25 per la squadra di casa (79-54). Da qui alla fine è pura accademia fino al 110-81 finale. Golden State porta ben cinque uomini in doppia cifra, con Curry miglior realizzatore (19 punti), seguito ovviamente da Klay Thompson (16 punti). Draymond Green chiude invece con una doppia doppia: 12 rimbalzi e 10 assist per lui, a fronte di 6 punti segnati. Per Portland invece, è troppo poco il contributo delle sue due stelle, Damian Lillard e C.J. McCollum, che chiudono con 23 punti in due.
Questo il riepilogo dei risultati di mercoledì 19 aprile:
Washington Wizards – Atlanta Hawks 109-101 (serie 2-0)
Houston Rockets – Oklahoma City Thunder 115-111 (serie 2-0)
Golden State Warriors – Portland Trail Blazers 110-81 (serie 2-0)
Foto: Twitter NBA
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