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Beach volley, World Tour 2017. E’ una pioggia di rinunce: Fiji no, Lucerna (forse) a settembre

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Un mezzo disastro. Dopo il no di Roma, il World Tour di beach volley continua a perdere i pezzi e il faraonico progetto di rilancio del circuito mondiale presentato a dicembre sembra solo un vecchio ricordo. La notizia più eclatante è lo spostamento (da confermare ma puzza tanto di rinuncia) del torneo 3 Stelle di Lucerna in programma inizialmente nell’ultimo fine settimana di maggio (dal 23 al 28). Il torneo, secondo quanto comunicato dalla Fivb, è stato posticipato a settembre per le difficoltà economiche degli organizzatori e, nel caso in cui venga disputato, farebbe parte già della stagione 2017/18 ma tutto dovrà essere confermato in un secondo tempo (le date non sono state ancora fissate).

Una pessima notizia soprattutto per le coppie europee che perdono una tappa importante nella marcia di avvicinamento al Mondiale in Austria. A rendere ancora tutto più traballante arriva la notizia della rinuncia, per mancanza di fondi, all’organizzazione del torneo 1 stella delle Isole Fiji, che avrebbe dovuto essere disputato in giugno dopo lo spostamento causato dalle forti piogge dell’evento inizialmente programmato a gennaio.

Altri due colpi “mortali” all’organizzazione del World Tour che fa acqua da tutte le parti. C’è bisogno di maggiori certezze per fornire ai giocatori un programma sicuro e, inevitabilmente, anche di un impegno economico da parte di chi organizza al momento in cui si fissano i vari tornei sul calendario. Presentare un programma faraonico per poi ritrovarsi con molti meno tornei rispetto alle stagioni precedenti è una figuraccia bella e buona che non aiuta certo il movimento a crescere. Meglio avere certezze da subito su un programma scarno in modo da potersi muovere di conseguenza e a questo punto la Fivb dovrà ripensare anche ai costi organizzativi delle varie tappe del World Tour, evidentemente fuori target per gran parte degli organizzatori che, pur mossi da buone intenzioni, si rendono conto strada facendo che i budget richiesti per montepremi e organizzazione sono inarrivabili.

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