Biathlon
Biathlon, intervista a Cedric Christille: “Nella squadra Junior stiamo crescendo e lavorando bene, l’obiettivo è migliorarsi sempre”
La Val d’Aosta negli ultimi anni sta regalando alla Federazione Italiana degli Sport Invernali degli atleti davvero competitivi, che stanno raccogliendo delle grandi soddisfazioni a livello internazionale. Nel fondo sono arrivate le gioie principalmente da Pellegrino e De Fabiani, nello sci alpino da Federica Brignone, ma si sta lavorando molto bene anche nel biathlon.
Alle spalle della 26enne Nicole Gontier infatti stanno crescendo degli ottimi atleti, che hanno saputo mettersi in mostra nelle ultime due stagioni: cinque delle sette medaglie individuali dei Mondiali giovanili di Brezno Osbrlie parlano Valdostano, con Michela Carrara, Samuela Comola e Cedric Cristille. “Cedro”, per gli amici, atleta di Brusson classe 1999, ha già saputo farsi valere nella categoria giovani ed ha già conquistato delle medaglie importanti a livello internazionale.
La scorsa stagione ti ha fatto conoscere agli appassionati di questo sport con il bronzo conquistato alle olimpiadi giovanili di Lillehammer con Irene Lardschneider, Samuela Comola e Patrick Braunhofer, quest’anno è invece arrivata la conferma a livello mondiale con i quarti posti e la medaglia d’argento ottenuti a Brezno nella categoria giovani. Un biennio per te indimenticabile.
“Sicuramente sono state due stagioni importanti per la mia crescita, in Norvegia è stata una bellissima esperienza, aldilà del risultato. Mi ha dato ulteriore motivazione per iniziare al meglio la stagione appena conclusa, che ha avuto come appuntamento principale il Mondiale slovacco. Anche a livello giovanile c’è un tasso di competitività molto alto e un interesse incredibile”.
Ti aspettavi di arrivare all’appuntamento iridato così in forma e sfidare ad armi pari gli atleti classe 1998?
“Mi sono presentato ai Mondiali con l’obbiettivo di ottenere piazzamenti tra la 20esima e la 30esima posizione, ma fin dall’individuale avevo capito di essere in forma: sia nella gara d’esordio che nella sprint ho sfiorato la medaglia, per cui ho continuato a crederci finche non è arrivato l’argento nell’inseguimento”.
La tua stagione si è conclusa poi al meglio con il podio nella mass start la scorsa settimana ad Anterselva, valida per i Campionati Italiani, anche se nella sprint conclusiva della Coppa Italia sono arrivati 5 errori, 4 nella prima serie. Come sono andate le due gare?
“Sono arrivato al finale di stagione un po’ scarico e non al meglio della condizione, per cui sono contento della medaglia conquistata nella mass, dove al tiro è andato quasi tutto liscio e mi sono sentito bene sugli sci. Nella sprint conclusiva ho letto male il vento nella serie a terra, compromettendo così la gara”.
Il tuo punto di forza è sicuramente il passo sugli sci, mentre al poligono solitamente durante le gare hai degli alti e bassi a livello di precisione. La costanza al tiro sarà uno dei tuoi obiettivi da raggiungere in vista della prossima stagione?
“Sia al tiro che sugli sci sono abbastanza discontinuo durante la stagione, certamente hanno influito anche i malanni che sono sempre dietro l’angolo e fanno parte del gioco. Comunque sono cresciuto come atleta anche con gli allenatori che mi seguono in Val D’Aosta ed ho fatto importanti passi in avanti da quando sono entrato nella squadra nazionale juniores”.
Papà Aldo, ex fondista, sicuramente cerca di motivarti e ti dà degli stimoli importanti per dare sempre il massimo in ogni gara
“E’ il mio tifoso numero uno, esco sempre con lui sugli sci quando non sono seguito dai tecnici, è molto attento ai dettagli e sicuramente per me è un punto di riferimento”.
Sei riuscito a conciliare al meglio il tuo sport con la scuola oppure con qualche difficoltà per entrambi gli impegni? Il tuo gruppo sportivo (Fiamme Gialle), ti ha dato una mano da questo punto di vista?
“Sicuramente la scuola è importante, anche perchè ti forma come persona e per farsi una cultura generale, riesco discretamente a conciliare entrambi gli impegni. Di pomeriggio c’è l’allenamento e la sera posso mettermi a studiare, anche i professori mi aiutano e sono comprensivi da questo punto di vista. Il gruppo sportivo mi ha dato una grossa mano a livello sportivo, dal momento che mi guida direttamente Michela Ponza, già mio tecnico nella squadra junior, che può seguire i miei progressi, soprattutto al tiro”.
Per la Val d’Aosta è stata una grande stagione a livello di sport invernali, grazie al successo iridato di Pellegrino del fondo e delle vittorie di Federica Brignone nello sci, ma anche nel biathlon dal momento che tu, Samuela Comola e Michela Carrara avete conquistato complessivamente 6 medaglie ai Mondiali junior.
“E’ stato sicuramente un risultato inaspettato, ma è stato accolto in Val d’Aosta come una sorta di rinascita di questo sport, che è molto praticato, ed è importante per noi valorizzarlo e lavorare fin da piccoli per ottenere questi risultati, sperando di arrivare ancora più in alto”.
Tu e Patrick Braunhofer siete tra i giovani più interessanti come potenziale nel panorama maschile del biathlon italiano, amici oltre che avversari in pista. Lui è un classe 1998 ma è arrivato all’appuntamento più importante della stagione non al top della forma per via dei malanni. Cercate di stimolarvi a vicenda anche in allenamento, quando siete in ritiro?
“Siamo grandi amici, anche se rivali sulle piste. In allenamento c’è sempre la sfida per chi spara meglio, sia durante i veloci, sia anche con gli altri componenti della squadra, per cui è sempre uno stimolo per migliorarsi. Dispiace che non sia arrivato al meglio della condizione al Mondiale, anche perchè aveva dominato per grande parte della stagione e non solo in Coppa Italia. I malanni fanno parte del gioco e speriamo che le prossime stagioni vadano meglio”.
I vostri risultati sono dovuti anche al lavoro che i tecnici stanno svolgendo al meglio per la vostra crescita, tra gli altri cito Alex Inderst, Samantha Plafoni e Michela Ponza, come detto in precedenza. Che consigli vi danno durante i ritiri e le manifestazioni e come ti trovi con loro?
“Ci seguono davvero bene, sono motivati per farci crescere al meglio. Per me è importante che ci siano Michela, che mi segue come Direttore del Gruppo sportivo e Nicolò Maule, che ci segue quando negli allenamenti in Val d’Aosta, per mantenere il livello alto anche quando non siamo in raduno. Insieme stiamo lavorando davvero duramente per ottenere i risultati che, come visto in Slovacchia, ripagano i nostri sforzi”.
Qual è il tuo sogno da realizzare quando diventerai grande e che obiettivi ti poni per la prossima stagione?
” Il sogno di tutti gli sportivi è sicuramente quello di partecipare alle Olimpiadi, conquistando una medaglia, ma mi accontenterei di riuscire a gareggiare in Coppa del Mondo. L’obiettivo per il prossimo anno è quello di fare bene ai Mondiali Junior, cercando di confermare i risultati che ho ottenuto quest’anno se non migliorarli”.
A quale tra i 4 moschettieri azzurri impegnati attualmente nella squadra di Coppa del Mondo pensi di assomigliare come caratteristiche?
“Sia a Dominik Windisch che Lukas Hofer, nel senso che vanno forte sugli sci e quando trovano la giornata giusta al tiro non ce n’è per nessuno, mentre quando commettono errori fanno un po’ più fatica a piazzarsi nelle posizioni migliori”.
nicolo.persico@oasport.com
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