Boxe
Boxe, Irma Testa: “Il mio obiettivo è la medaglia a Tokyo. Il pugilato è il mio divertimento”
E’ una Irma Testa a tutto tondo quella che si è raccontata a Tuttosport ripercorrendo l’avventura dei Giochi Olimpici di Rio 2016, prima donna pugile italiana e migliore Under20 al mondo, i suoi inizi e tracciando i prossimi obiettivi.
“A Rio è stata una delle esperienze più belle che possano capitare. Ho imparato molto. In caserma a Roma Ho ripreso concentrandomi sugli errori”. La 19enne rivela poi cosa sia per lei il pugilato e che significato abbia: “E’ diventato il mio lavoro. Nella Fiamme Oro posso concentrarmi soltanto sullo sport. Entrare in Polizia è stato fondamentale. Ma la boxe è anche il mio divertimento. E’ dolore in certi momenti, come tutte le cose belle non è solo piacere. E’ passione“. Sull’improvvisa notorietà l’atleta azzurra è molto lucida: “La notorietà è un fiammifero: si accende con una fiammata per spegnersi subito. E dipende dai risultati: se vinci alle stelle, se perdi alle stalle e tutti a chiederti perchè. Ho capito in fretta, non mi condiziona”.
La ragazza di Torre Annunziata traccia un quadro sul movimento italiano delle donne con i guantoni: “Il pugilato femminile qui è meglio che altrove. L’impulso di Londra 2012 non si è affievolito. E l’aumento delle categorie di peso dalle Olimpiadi 2020 a discapito dei maschi è un ulteriore stimolo. C’è stato un boom di iscrizioni e ogni mese si continua a crescere. Distinzioni tra boxe maschile e femminile? Ci sono distinzioni, ma con i risultati raggiunti sono e saranno sempre meno. Soprattutto non esistono sport maschili e sport femminili. Lo sport è sport. Se lo pratica una donna, emerge la femminilità“, sottolinea la campana.
Una maturità che colpisce quella della Testa che racconta come e perchè sia dovuta crescere in fretta: “A 14 anni ero giù via da casa. Nel 2013 avevo vinto il bronzo europeo e tornavo pochissimo in famiglia. Ho subito tante operazioni ed al mio fianco non c’era mamma, ma l’allenatore. E poi ha presente Torre Annunziata? Un posto molto difficile. Devi essere sveglio. Cresci per strada. Anche io. Per fortuna mia sorella mi ha portato in palestra dove andava. Ho conosciuto il maestro Zurlo e ho preso la mia strada“.
In merito ai prossimi obiettivi, la boxer italiana non ha dubbi: “La medaglia a Tokyo 2020. E prima i Mondiali 2018. Quest’anno poi i campionati dell’Unione Europea sono ad agosto in Italia“. E fuori dalla palestra Irma ammette di: “Tenere occupata la testa. Anche con giochi divertenti, ma razionali come Escape Room. E mi piace stare con gli amici”.
Non poteva mancare un pensiero per sua sorella Lucia: “Non è soltanto una sorella, è tutto e darei la vita subito per lei. Ora viviamo lontane e mi manca. Ha smesso con la boxe. Siamo cresciute assieme e mia ha guidato. E’ un anno e mezzo più grande di me”.
A chiosa il guanto di sfida lanciato alla francese Mossely, che l’ha battuta a Rio, ora incinta: “Riuscirò a batterla a Tokyo“.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da FPI