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Canottaggio, Alessandra Patelli: “Avevo deciso di fermarmi ma l’amore per il mio sport si è rivelato troppo forte”

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Quando il canottaggio è un’emozione, un orgoglio, un brivido. Alessandra Patella aveva deciso di appendere il remo al chiodo per dedicarsi agli studi di medicina. La mancanza di ‘fare fatica’ si è rivelata tuttavia troppo grande per l’azzurra che ha deciso di riprendere gli allenamenti per puntare, chissà, a un’altra rassegna a cinque cerchi. Sul sito Snapitaly.it (qui l’intervista) l’azzurra che a Rio ha gareggiato nel due senza insieme a Sara Bertolasi ha parlato della passione per il suo sport e della decisione di conciliare sport e università.

“A 18 anni sono andata una settimana in America, vicino New York, ad imparare l’inglese. Non sapevo assolutamente cosa fosse il canottaggio. Lì, la ragazza che mi ospitava praticava questo sport e andava ad allenarsi con la scuola; un giorno mi ha chiesto di provare e io, essendo sempre stata una ragazza che fa sport, ho detto di sì. Da quel momento mi sono innamorata del canottaggio. Ho immediatamente chiamato mio padre e gli ho chiesto di iniziare a cercare una squadra in Italia”.

Terminata la sua prima rassegna olimpica a Rio 2016 la 25enne che studia medicina all’università di Padova aveva deciso di sospendere per almeno un anno l’attività remiera ma il suo desiderio di continuare a fare sport all’aria aperta ha prevalso. “Ho avuto una crisi di identità, mi sono sempre allenata tutti i giorni. Quindi ho ripreso, e quest’anno punto a fare i campionati italiani. Ovvio che l’idea di un’altra olimpiade mi fa gola ma devo tenere conto di quanto questo comporti a livello di tempo e di affetti”. 

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Foto Pier Colombo

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