Ciclismo
Ciclismo su pista, Mondiali 2017: fatica e tensione non hanno privato Filippo Ganna di uno splendido argento
Un 4:14.647, vicinissimo al suo record italiano, che al mattino aveva fatto sognare lui e tutti i tifosi del Bel Paese. Filippo Ganna ha disputato un primo turno mostruoso nell’inseguimento individuale in quel di Hong Kong, sede dei Mondiali di ciclismo su pista, trovando la qualificazione alla finale per provare a difendere il titolo iridato conquistato nella scorsa stagione a Londra.
Si sapeva che non sarebbe stato facile, anzi, tutt’altro. L’avversario odierno, l’australiano Jordan Kerby in 4’12”172 aveva impressionato tutti, avvicinandosi addirittura al record mondiale del connazionale Jack Bobridge. Infatti il miracolo non è arrivato: è giunta comunque una meravigliosa medaglia d’argento per il 20enne piemontese che conferma (se sempre ce ne fosse stato bisogno) la sua costanza di rendimento al top mondiale. La finale odierna è stata da dimenticare, ma sarà sicuramente utile per la crescita di Ganna per vari fattori.
Un insieme di fattori ha portato l’ex campione del mondo a pedalare i 4000 metri in un tempo altissimo, 4’21″299, che l’azzurro sarebbe capace di timbrare anche al 60% della forma. Le fatiche di questa tre giorni si sono sicuramente fatte sentire: da mercoledì ad oggi ben tre prove con la squadra (e da protagonista, viste le trenate arrivate) e due nel giro di poche ore nell’individuale. Stanchezza, ma non solo. Anche la tensione ha influito molto. La finale è stata sicuramente sentitissima, ma a rincarare la dose ci ha pensato anche uno scherzo del destino: lo starter ha fatto partire inavvertitamente un colpo di pistola, che ha costretto i due corridori a fermarsi dopo 1000 metri e disputare nuovamente tutta la procedura di partenza. Come sarebbe andata senza questo accaduto? Nessuno può saperlo.
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gianluca.bruno@oasport.it
Foto: Twitter Federciclismo