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Ciclismo su pista, Mondiali 2017: Filippo Ganna paga la tensione, comunque un fantastico argento nell’inseguimento

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Arriva la terza medaglie per l’Italia ai Mondiali di ciclismo su pista in quel di Hong Kong. Si completa il medagliere per il Bel Paese: dopo l’oro di Rachele Barbieri nello scratch ed il bronzo del quartetto dell’inseguimento a squadre maschile, arriva un argento nell’inseguimento individuale per Filippo Ganna. Il piemontese dunque non riesce a confermare la maglia iridata conquistata l’anno scorso a Londra.

Dopo una super qualificazione, che aveva messo in mostra tempi super per i primi due classificati, la finale è stata tutt’altro che di rilievo. Un intoppo (Ganna ha avvertito un rumore dalla pista e si è fermato) ha costretto i giudici a bloccare il tutto e far ripetere tutta la procedura di partenza. Benissimo lo start per il semi sconosciuto australiano Jordan Kerby, che ha gestito in lungo e in largo la prova, chiudendo però con un altissimo parziale (4:17.068). Niente da fare per Ganna, mai in gara: ritardo altissimo, peggioramento di quasi 7” rispetto al mattino (4:21.299). Pagata forse la tensione della doppia partenza, o le tante fatiche arrivate ieri con la squadra: il risultato è comunque davvero confortante, l’azzurro si conferma in vetta al mondo nonostante i 20 anni.

Terza piazza per l’altro australiano, Kell O’Brien, in una finale per il bronzo che è stata addirittura più veloce rispetto a quella per l’oro (4:16.909 il tempo dell’oceanico).

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: Twitter Federciclismo

1 Commento

1 Commento

  1. ale sandro

    14 Aprile 2017 at 17:04

    Kerby è il campione australiano di inseguimento, gara disputata poco prima dei mondiali, con tempo vicino al record italiano di Ganna, e ha battuto tutti gli inseguitori che hanno poi vinto l’oro a squadre ad Hong Kong, Meyer e O’Brien in testa.
    Si è risparmiato i tre turni della gara a squadre, quasi come fece Ganna lo scorso anno, il quale disputò solo la finale per il bronzo e poi trionfò nell’individuale.
    I tempi delle finali individuali spesso peggiorano rispetto alle qualificazioni, proprio perchè è lì che bisogna forzare di più per entrare nei primi due/quattro.
    In tre giorni con 5 inseguimenti ci sta una controprestazione dovuta a stanchezza.
    Piuttosto sottolinerei la profondità di campioni che si ritrova l’Australia, qualcosa di impressionante. Quando entrerà anche Kerby nel quartetto , se continuerà ad impegnarsi con la pista di più rispetto agli ultimi anni, credo potrebbero anche scendere sotto i 3’50”.

    In ogni caso finora un bel bottino generale per l’Italia. Bisogna tornare al 1997 per trovare un mondiale migliore.

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