Formula 1
F1, analisi qualifiche GP Bahrain 2017: la Mercedes spaventa, la Ferrari è distante, la Red Bull stringe i denti, la Force India precipita
Le qualifiche del GP del Bahrain 2017 di F1 propongono la solita Mercedes in pole position, ma per una volta non tocca a Lewis Hamilton partire davanti a tutti. Sarà il suo compagno di scuderia, Valtteri Bottas, ad avere questo onore, dato che ha conquistato la prima partenza al palo della sua carriera. Alle loro spalle, ed a debita distanza, Sebastian Vettel (Ferrari) quindi Daniel Ricciardo (Red Bull) a 776 millesimi, il secondo ferrarista Kimi Raikkonen apre la terza fila con Max Verstappen (Red Bull) giunto a quasi un secondo. Concludono la top ten Nico Hulkenberg (Renault) Felipe Massa ottavo (Williams) Romain Grosjean (Haas) e Jolyon Palmer (Renault).
MERCEDES – Dopo tre turni di prove libere nelle quali hanno giocato a nascondino, le “Frecce d’Argento” non hanno più voluto scherzare nelle qualifiche. E gli avversari hanno, loro malgrado, dovuto ingoiare un boccone particolarmente amaro. Dopo due GP nei quali apparivano umane, le Mercedes sono tornate quelle di sempre, ovvero imprendibili. Prima fila monopolizzata (e prima pole position in carriera per Bottas) e il primo rivale diretto, Vettel, distanziato di quasi mezzo secondo. Un weekend in crescendo che sta mettendo in mostra la migliore W08 della stagione, e gli avversari non sembrano pronti a rispondere. Come se non bastasse la crescita di Bottas (primo nel Q1 e secondo per 20 millesimi nel Q2) fa capire che il rischio di una doppietta in gara è elevata.
FERRARI – La scuderia di Maranello si lecca le ferite. 478 millesimi di distacco per Vettel, addirittura 798 per Raikkonen. Non certo un buon viatico in vista di domani. Le “Rosse”, almeno sulla carta, dovevano essere su una pista amica a Sakhir, invece le Mercedes hanno dimostrato di poter fare la differenza. La sensazione è che Vettel e Raikkonen non abbiano ancora trovato il giusto bilanciamento della vettura, e lo si vede dal fatto che non hanno quasi mai completato un giro perfetto. Per lottare per la vittoria servirà la miglior versione della SF70H da gara, e che i due Mercedes si ostacolino tra di loro.
RED BULL – Quarto Daniel Ricciardo, sesto Max Verstappen. Sulla carta un risultato non certo scintillante, né i distacchi, 776 millesimi per l’australiano, quasi un secondo per l’olandese. Come è ormai chiaro la RB13 non dispone di potenza come gli avversari ma, piano piano, sta migliorando in diversi aspetti. Per domani l’obiettivo realistico sarà lottare per il terzo posto.
RENAULT – La grande, grandissima, sorpresa di giornata. Nico Hulkenberg partirà in quarta fila, e Jolyon Palmer, dopo aver combinato danni su danni tra Australia e Cina, entra in Q3 e si classifica al decimo posto. Un bel balzo in avanti per la scuderia francese che, nonostante una Power Unit non certo imbattibile, dimostra di essere cresciuta, anche in una pista probante come quella del Bahrain.
WILLIAMS – Felipe Massa fa, più o meno, il suo, chiudendo in ottava posizione, mentre Lance Stroll, sempre impegnato a combattere con la propria vettura, non entra in Q2 e si ferma in dodicesima posizione. Dopo un avvio di 2017 importante, la scuderia inglese sembra iniziare a fare fatica. E da dietro diverse rivali crescono. Tenere almeno una vettura nei punti sarebbe fondamentale.
HAAS – Romain Grosjean torna nel Q3 sorretto da vettura e fortuna (a Shanghai fu bloccato dall’incidente di Antonio Giovinazzi) mentre il suo compagno di team, Kevin Magnussen, inciampa già nel Q1 e scatterà domani dall’ultima posizione. Un divario di rendimento veramente imbarazzante per il danese.
TORO ROSSO – Se la Ferrari si lecca le ferite, l’altra scuderia italiana non sorride molto di più. Daniil Kvyat esce nella Q2 e arriva undicesimo (per appena 42 millesimi nei confronti di Palmer) mentre Carlos Sainz, come ieri, è appiedato dalla sua vettura già nel Q1, quando, va detto, stava andando a qualificarsi con un tempo di tutto rispetto. Lo spagnolo domani sarà sedicesimo.
SAUBER – Pascal Wehrlein tredicesimo. E già di per sé questa potrebbe essere una notizia, ma Marcus Ericsson penultimo, riporta la scuderia svizzera sulla terra. Se il tedesco ha saputo sfruttare i guai altrui, lo svedese prosegue nel suo inizio di anno davvero negativo. Portare entrambe le vetture al traguardo sarebbe già molto domani.
MCLAREN – Stesso discorso, o quasi, anche per la McLaren. Fernando Alonso con la consueta grinta strappa una accettabile quindicesima piazza, poi il motore lo saluta, mentre Stoffel Vandoorne, in lotta con i freni, se ne va già nel Q1 (diciassettesimo). Uno sprofondo davvero senza fine per il team inglese.
FORCE INDIA – Maglia nera di giornata, e non vi sono dubbi, per la Force India. Le vetture “all pink” chiudono le qualifiche anzitempo. Se per Esteban Ocon la quattordicesima piazza è più o meno normale amministrazione, preoccupa, e tanto, il terzultimo posto di Sergio Perez, che nella prima parte delle qualifiche s’è beccato 6 decimi dal compagno di squadra, e 1,3 secondi da Bottas (con una mescola di vantaggio, per giunta). Houston, o meglio Force India, abbiamo un problema!
Alessandro.passanti@oasport.it
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