Formula 1
F1, analisi qualifiche GP Cina 2017: la Mercedes sul giro secco ha qualcosa in più, la Ferrari è in scia e punta alla gara, senza dimenticare l’incognita pioggia
Lewis Hamilton centra la pole position del GP di Cina di Formula Uno e questo, in sé, non sarebbe uno scoop clamoroso. Lo è, invece, se si va ad analizzare come il pilota inglese ha saputo mettere la sua Mercedes davanti a tutti. Spingendo. Tanto. Al limite. Come non si vedeva da tempo. Anche a Shanghai ne abbiamo avuto la conferma. Le frecce d’argento non possono più scherzare. Il vantaggio immenso che avevano nei campionati scorsi nei confronti della Ferrari non c’è più. Ed i piloti devono dare tutto quello che hanno in ogni occasione.
Hamilton c’è riuscito, con due giri davvero pazzeschi nella Q3 che gli hanno permesso di tenere a debita distanza (meno di due decimi) uno scatenato Sebastian Vettel che ha portato la sua Ferrari davvero vicina al tre volte Campione del Mondo. Le prime due file di domani sono le stesse di Albert Park. Hamilton-Vettel davanti e Bottas-Raikkonen ad inseguire. Sintomo che l’equilibrio regna sovrano e che solamente i dettagli stanno permettendo al numero 44 di essere in pole position. Fa impressione, invece, pensare che i tempi di quest’anno abbattono quelli dell’edizione 2016 di oltre tre secondi. Le vetture attuali sono lontane anni luce dalle precedenti e hanno una percorrenza in curva eccellente.
Dettagli, ma non solo. La Mercedes, come ben sappiamo, è pressochè imbattibile sul giro secco. Dalla Q2, come abbiamo visto negli ultimi quattro anni, spinge al limite il suo motore e le prestazioni si alzano decisamente. La Q1, più veritiera dunque, ha visto la Ferrari davanti a tutti, addirittura con le gomme Soft. Segnale da non sottovalutare.
Se Hamilton sorride per la prima posizione in griglia, siamo convinti che anche la Scuderia di Maranello sia assolutamente soddisfatta. Il tracciato cinese rappresentava, e rappresenta, un test quanto mai probante. Dimostrarsi competitiva anche a Shanghai significa due cose: in primis che la vittoria di Melbourne non è stata un caso, in secondo luogo che anche in piste dove comanda l’aerodinamica le rosse hanno fatto un deciso passo in avanti.
Domani, dunque, sarà ancora Mercedes contro Ferrari (pioggia permettendo) con la sensazione che dopo queste due Scuderie ci sia letteralmente il vuoto. Chi ha visto la Red Bull ad esempio? Dopo l’inizio horror in Australia, i fantasmi del passato si sono ripresentati anche in Cina. Max Verstappen non ha praticamente potuto girare in qualifica per problemi alla consueta fragile Power Unit Renault, mentre Daniel Ricciardo ha fatto quello che ha potuto: ovvero poco. Quinto posto a quasi un secondo e mezzo da Hamilton. Altro che Scuderia da battere…
Buoni spunti, ancora una volta, in casa Williams. Felipe Massa sembra avere preso residenza in sesta posizione (come era arrivato all’esordio) mentre Lance Stroll, il tanto chiacchierato canadese, stupisce tutti e domani partirà in decima posizione (a sette decimi dal compagno).
Segnali di vita in casa Renault, e non è una cosa da poco. No, non stiamo parlando di Jolyon Palmer che prosegue la sua battaglia, al momento non certo vinta, con la vettura. L’inglese è addirittura diciottesimo, mentre Nico Hulkenberg chiude in un’ottima settima posizione e, quindi, il confronto diretto tra i due è impietoso.
Sulla carta sembrerebbe lo stesso caso della Force India, ma c’è un però. Leggendo la griglia vediamo Sergio Pererz in una solida ottava piazza, mentre il suo compagno Esteban Ocon è ultimo. Non facciamoci ingannare. Il francese è stato costretto ad abortire il suo giro veloce nella Q1 per colpa delle bandiere gialle per l’incidente di Antonio Giovinazzi.
Un botto che ha chiuso il sabato del pilota pugliese che, tuttavia, aveva già conquistato la Q2, dimostrando di essere in palla e davvero vicino al compagno di team in Sauber, Marcus Ericsson, domani quattordicesimo.
Un leggero passo indietro lo ha fatto registrare, invece, la Toro Rosso che mette solo Daniil Kvyat nei primi dieci (nono) mentre Carlos Sainz subisce il taglio nella Q2 e si fa beffare da Stroll.
Passo indietro, punto, per la Haas che, dopo il sesto posto di Romain Grosjean a Melbourne, si aspettava una conferma. Invece il francese, sempre per il discorso di Giovinazzi, si ferma addirittura in Q1, mentre Kevin Magnussen non va oltre la sesta fila. Il team americano va ancora troppo ad alti e bassi.
E la McLaren? Entrambi i piloti hanno disputato le qualifiche ed è il bicchiere mezzo pieno, ma la competitiva è altrove. Fernando Alonso s’è dannato come un matto e ha chiuso al numero 13, mentre Stoffel Vandoorne aveva salutato la compagnia già nel Q1.
La gara di domani si annuncia sul bagnato per cui ci attendiamo un rimescolamento deciso delle carte in tavolta. Il duello Ferrari-Mercedes appare scontato, ma chi la spunterà decisamente meno. Vettel e Hamilton sono due maghi della pioggia e partono come favoriti, con il tedesco che sa di avere una Ferrari che, in gara, da il suo meglio. Hamilton lo sa bene, ed è carico per non lasciare il bis al rivale.
Alessandro.passanti@oasport.it
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