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F1, GP Cina 2017, analisi della gara: la Mercedes torna al successo ma deve guardarsi dalla Ferrari, competitiva anche in Cina, risorge la Red Bull mentre la McLaren è un pianto

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Si chiude il secondo Gran Premio della stagione 2017 di Formula Uno e arrivano conferme importanti per il prosieguo del campionato: la Mercedes torna a fare sul serio, la Ferrari si dimostra veloce e competitiva anche in una pista storicamente non semplice, la Red Bull torna a farsi vedere nei piani alti mentre, alle loro spalle c’è il vuoto. Tutti gli altri team, dalla Williams (molto male oggi) alla Force India, dalla Renault alla Haas, hanno un gap ampio, anche più di quanto visto fino a dodici mesi fa. Bicchiere mezzo pieno per la Toro Rosso, mentre continua lo sprofondo di Sauber e McLaren.

MERCEDESLewis Hamilton parte davanti a tutti e lascia che dietro di sé avvenga l’azione. Incidenti, sorpassi, Virtual e Safety Car hanno rimescolato le carte in tavola per gli altri. Il numero 44 ha potuto guardare solo davanti a sé e ne ha approfittato, ha gestito al meglio la sua gara senza rischiare nulla e tenendo a debita distanza gli avversari. Oggi era praticamente imbattibile e l’ha voluto dimostrare andando a togliere il giro più veloce in gara a Sebastian Vettel nel finale del GP. Male, invece, il suo compagno Valtteri Bottas dopo un inizio solido fino, almeno, alla partenza di oggi. Grave, anzi, gravissimo il suo errore in regime di Safety Car, un testacoda inspiegabile, che lo ha cacciato in dodicesima posizione. Chiude sesto con la sensazione di aver gettato un altro podio. La Scuderia di Brackley voleva, e doveva, rispondere, ed a Shanghai e l’ha fatto. La W08 si è confermata perfetta per questo tracciato ma, e lo sanno bene dentro il team, il vantaggio sulla Ferrari è minimo. Non dovranno distrarsi mai, nemmeno un secondo.

FERRARIUn GP di Cina che si racchiude con un grosso “E se...”. Perchè tutto ruota attorno ai primi giri. Sebastian Vettel azzarda e mette le gomme da asciutto (Soft) prima di tutti i rivali diretti e prova a sorpravanzarli in questo modo, anticipandoli. Per sua sfortuna, tuttavia, Antonio Giovinazzi va a sbattere quasi nello stesso punto di ieri e deve, quindi, uscire la Safety Car. Dato che la Sauber dell’italiano è in traiettoria, i piloti sono costretti a passare dalla pit lane e, per Vettel, è una notizia infausta. Significa nessun guadagno sul gruppo e, di conseguenza, sesta posizione alla ripartenza. O meglio quinta, per gentile concessione di Bottas. Da quel momento in avanti il tedesco dimostra comunque di essere in palla, si libera (non senza fatica) di Kimi Raikkonen (e in questo caso potremmo aprire una discussione sul lasciare strada, o meno, al compagno) mentre salta le Red Bull senza problemi (con un sorpasso su Daniel Ricciardo davvero da annali). Con strada sgombra fa capire di essere sui tempi di Hamilton (e il rammarico quindi si acuisce) ma il divario di circa 8-10 secondi accumulato (quasi tutto nei giri passati dietro al finlandese) non è più ricucibile. Se il quattro volte Campione del Mondo dimostra di essere in gran spolvero, Kimi Raikkonen, invece, ribadisce di non essere in un momento brillante. Gara abbastanza anonima e quinto posto finale a 40 secondi dalla vetta che, di sicuro, non può renderlo felice. La Ferrari oggi non avrà vinto, ma ha avuto la conferma che, anche in tracciati indicativi come Shanghai (e persino con temperature basse) è ormai al livello della Mercedes. Con un pizzico di fortuna in più (sotto forma di Safety Car normale) Vettel poteva trovarsi davanti a tutti e lì, forse, le cose sarebbero cambiate. “E se..”.

RED BULL Max Verstappen assoluto protagonista di giornata! Nei primi chilometri l’olandese mette in scena una rimonta (ancora con le Intermedie) davvero mozzafiato (con un sorpasso al compagno Daniele Ricciardo davvero spettacolare) e dimostra che in situazione umida la Red Bull è più competitiva. Nel corso della gara (ricordiamoci che hanno sfruttato le SuperSoft) s’è visto qualche segnale di ripresa, ma sull’asciutto il gap di prestazioni con Ferrari e Mercedes c’è ancora. Rispetto al GP di Australia il passo in avanti c’è stato, ma non è ancora abbastanza. Affidabilità ritrovata, manca ancora la potenza. Ma Verstappen c’è, e il suo talento, quando può, fa la differenza.

TORO ROSSO – Se da un lato continuano i problemi di affidabilità visto il ritiro di Daniil Kvyat, dall’altro il settimo posto di Carlos Sainz regala grandi sorrisi al team di Faenza. Ancora un arrivo a punti, ma ben differente rispetto a Melbourne. Stavolta lo spagnolo è stato protagonista. In primis partendo (unico del lotto) con le slick e, successivamente (dopo un testacoda sotto Sfatey Car) ha tenuto un buon ritmo, meritando la posizione e i complimenti. Ricordiamoci a che punto era la Toro Rosso nei test di Barcellona e vediamoli ora. Un bel salto in avanti.

WILLIAMSPasso indietro per la Scuderia inglese, e non di poco conto. Felipe Massa, dopo il sesto posto all’esordio (e anche oggi in griglia) chiude in una deludentissima quattordicesima posizione con un distacco abissale rispetto ai primi. Davvero inaspettato questo flop della Williams che fa scattare parecchi campanelli d’allarme. Evidentemente la vettura risponde bene solo in determinate piste. Lance Stroll, suo malgrado, chiude la sua gara dopo poche curve, speronato da Sergio Perez.

MCLAREN – Continua l’incredibile e inesorabile calvario di Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne. Ennesimi ritiri con la sensazione che, se non piove, la speranza di fare punti è pari a zero. Lo spagnolo finisce anzitempo per colpa di problemi alla trasmissione, mentre il belga si ferma per i consueti problemi al pescaggio di benzina. Vira sempre più verso il tragicomico questa stagione e, anzi, sembra di essere tornati al 2015. I miglioramenti riscontrati l’anno scorso sono nel dimenticatoio.

SAUBERDietro la lavagna, e ci dispiace dirlo, Antonio Giovinazzi. Weekend davvero da dimenticare in fretta per il pilota di Martina Franca che, dopo il botto nella Q1 di ieri, ha replicato anche oggi, rovinando la sua gara, e non solo la sua. La macchina, come ben sappiamo, non è certo competitiva, e l’andamento di Marcus Ericsson (ultimo) lo sottolinea, ma ci aspettavamo di più dal nostro portacolori. A sua discolpa, e non è certo un aspetto da poco, va detto che non ha ancora vissuto un fine settimana completo avendo perso entrambi i venerdì (e quindi tanti chilometri di esperienza). La Scuderia svizzera, comunque, deve fare passi da gigante in avanti per raggiungere la zona punti.

FORCE INDIA – La vettura tutta rosa prosegue nel suo Mondiale solido, ma anche senza guizzi. Sergio Perez e Esterban Ocon arrivano a punti (rispettivamente nono e decimo), ma i propositi bellicosi di inizio anno assalto al terzo posto nei Costruttoririmangono lontani anni luce.

HAAS Kevin Magnussen come una formichina riesce a chiudere ottavo e quindi regala i primi punti 2017 alla Scuderia americana, mentre il suo compagno Romain Grosjean, dopo una qualifica sfortunata, anche oggi non è stato baciato dalla Dea bendata e ha chiuso da medaglia di legno in undicesima posizione. Portare entrambe le macchine all’arrivo non capita spesso in casa Haas alla quale manca un weekend perfetto dall’inizio alla fine.

RENAULT – Ancora un GP davvero anonimo per il team francese che non centra la zona punti e che, quasi mai, riesce a mettersi in mostra. Nico Hulkenberg ci prova, mentre Jolyon Palmer continua in una serie di errori davvero allarmante.

GP – La gara cinese è stata condizionata dai primi giri con l’asfalto umido e ci ha regalato alcuni spunti. La Virtual Safety Car continua a risultare di difficile applicazione. Gli pneumatici hanno maggiore percorrenza rispetto alle stagioni scorse, ma quando degradano tendono a farlo rapidamente. Il DRS (viste anche le ridotte dimensioni dell’ala posteriore) incide meno che in passato e, infatti, i sorpassi più importanti si sono visti lontani dal lungo rettilineo di Shanghai. La Direzione di gara, infine, appare meno severa rispetto a quello che conoscevamo(il timore di una penalizzazione immediata per Vettel per la non perfetta posizione in griglia era elevato) e di questo se ne giova lo spettacolo. Ora pochi giorni e si torna a fare sul serio a Sakhir in Bahrain!

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