Formula 1

F1, GP Cina 2017: il Gran Premio della verità. Ferrari per la conferma: è davvero da titolo?

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Si dice che tre indizi facciano una prova. Dopo la vittoria all’esordio a Melbourne, la Ferrari proverà a confermarsi anche in occasione del GP di Cina, che si correrà a Shanghai in questo weekend, per trovare un secondo indizio che confermi che quest’anno potrà davvero lottare per il titolo fino in fondo. Non certo un impegno semplice (alla Ferrari due successi consecutivi mancano dal lontano 2010 con le vittorie di Fernando Alonso a Singapore e Monza) per cui, se Sebastian Vettel riuscisse a bissare il trionfo centrato in Australia, il viatico non sarebbe certo di poco conto in ottica 2017.

Centrare il bis anche in Cina significherebbe molto, non solo per quanto riguarda i corsi e ricorsi storici, ma anche, e soprattutto, perchè il tracciato di Shanghai è decisamente più indicativo rispetto ad Albert Park. Nei suoi 5451 metri il circuito cinese alterna, infatti, tornantini, curvoni veloci e lunghi rettilinei. In poche parole tutto quello che non abbiamo visto in Australia e, soprattutto, pane per i denti di Mercedes e Red Bull, almeno per come le conoscevamo fino all’anno scorso.

Oggettivamente il passo corto della Ferrari, almeno sulla carta, non dovrebbe favorire Vettel e Raikkonen, a scapito dei diretti rivali, che hanno un passo più lungo e, storicamente, primeggiano in fatto di aerodinamica. Se, quindi, la Ferrari dovesse dimostrarsi anche a Shanghai la vettura da battere, allora gli indizi inizierebbero a farsi interessanti. Per avere una riprova, poi, occorrerebbero ottime cose anche a Sakhir nel GP del Bahrain, ma forse siamo andati troppo oltre.

Già rivincere in Cina, come detto, varrebbe parecchio. Un tracciato che Lewis Hamilton adora avendo conquistato 4 vittorie (e non sono 5 solo perchè nel 2007 s’andò ad insabbiare prima dell’entrata dei box) e ben 7 podi e che esalta la Mercedes (che vanta 4 successi negli ultimi 5 anni). La Ferrari, dal canto suo, non vince a Shanghai dal 2013, con Fernando Alonso, unica gioia per le rosse negli ultimi 9 anni (dopo 3 vittorie nei primi 4 anni nei quali s’è corso il GP di Cina, ovvero dal 2004). Non propriamente statistiche incoraggianti per il team di Maranello.

Siamo solamente al secondo GP dell’anno, ma inizieremo già a capire qualcosa in vista del prosieguo di questa stagione. Un banco di prova notevole per la Ferrari per una conferma che assumerebbe grande importanza. Il posto ideale per rilanciare la Mercedes dopo un inizio non scintillante e, soprattutto, un test probante per capire quando è indietro la Red Bull rispetto a tutti. Aerodinamica, motore e assetto. Tre ingredienti che a Shanghai risulteranno decisivi.

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