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F1, GP Russia 2017: dove può arrivare Valtteri Bottas? In lotta per il Mondiale e fa paura a Hamilton? Che risposta alla Mercedes

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Valtteri Bottas è entrato oggi nel club dei vincenti in F1, conquistando la sua prima affermazione in carriera alla 81esima gara disputata nella categoria. Un successo meritato, per la qualità messa in pista dal 27enne finlandese non soltanto nella gara domenicale, ma anche per ciò che è stato in grado di dimostrare lungo la tre giorni russa.

Momento decisivo è stato lo start e, più in generale, la prima parte di gara: una volta conquistata la leadership della corsa, con un buono spunto al via e la scia di Sebastian Vettel presa per completare la manovra di sorpasso, Bottas ha impresso un ritmo indiavolato ai primi 20 giri del Gran Premio, soffrendo il ritorno del tedesco della Ferrari nella seconda parte, pur senza mai rischiare veramente di subire un attacco dal rivale diretto alle sue spalle.

Unica macchia, nella prestazione odierna, un largo nella parte conclusiva della gara, che ha agevolato il tentativo di rimonta di Vettel. Dopo quel momento, tuttavia, l’alfiere della Mercedes ha saputo mantenere il sangue freddo, gestendo perfettamente i giri finali in cui ha dovuto districarsi dal traffico dei doppiati, mai comodo da affrontare a maggior ragione se si è in procinto di vincere la prima gara in F1.

Questa vittoria giunge su un tracciato da sempre amico di Bottas, capace di andar forte sia in qualifica che in corsa già dai tempi della Williams, team certamente non tra i “top” delle ultimissime stagioni della F1. Tale dato di fatto va tenuto in conto per valutare quelle che sono le prospettive future, interrogativo normale da porsi dopo il successo in Russia, essendo ora il 27enne finnico a -23 dal leader della generale Vettel ed a -10 da Lewis Hamilton.

Difficile inquadrare Bottas come pilota in grado di lottare sicuramente per il titolo, poiché va verificato davanti alla pressione di una lotta per l’iride Quel che resta è che il pilota di Nastola piano non va, avendo anche battuto il suo compagno di team in qualifica, dandogli una severa lezione in gara a livello di velocità e ritmo. Proprio quest’ultimo aspetto è la vera conquista ottenuta da Valtteri, a maggior ragione dopo l’ordine di scuderia subito in Bahrain a favore del compagno di squadra: dimostrare di non essere un numero 2 facilmente malleabile, ma un corridore che, se in giornata, può tenersi dietro chiunque, anche campioni maggiormente celebrati ed affermati.

 

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davide.brufani@oasport.it

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