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Formula 1

F1, GP Russia 2017: finalmente Ferrari competitiva in qualifica. Colmato il gap dalla Mercedes

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588 giorni dopo Sebastian Vettel e la Ferrari ritrovano il dolce gusto della pole position. Nel 2015 furono le luci artificiali di Singapore ad accogliere il trionfo della Rossa, uscita vittoriosa anche in gara; quest’oggi è il cittadino di Sochi (Russia) a rendere felici i tifosi ferraristi e farli sognare in vista della corsa di domani. Un risultato suggellato dal secondo tempo di Kimi Raikkonen a un tiro di schioppo dal tedesco completando la prima fila tutta “made in Maranello”. 9 anni da quel primo e secondo posto, nel time attack, del Cavallino Rampante sulla pista di Magny-Cours (Francia) quando fu proprio Kimi a partire dalla p.1.

Lo si era compreso nel corso dei turni di libere che la SF70H avrebbe potuto sfatare il tabù russo. Il miglior crono di Sebastian nella fp3 chiamava ad una grande prestazione anche nell’ora decisiva e così è stato. L’1’33″194 ha confermato le attese regalando al tedesco, nato con il mito di Michael Schumacher, la 47esima pole in carriera, guidando da maestro nell’ultimo giro utile e lasciando a 59 millesimi un redivivo Raikkonen ed a 95 Valtteri Bottas mentre Lewis Hamilton (4°) è lì a doversi leccare le ferite.

Ma come spiegare quanto successo? Ci eravamo lasciati con l’idea di una vettura (Ferrari) molto performante sul passo gara ma non altrettanto in qualifica e non ancora in grado di lottare con le Frecce d’Argento. Per di più l’International Street Circuit, con i suoi lunghi rettilinei ed il terzo settore con curve secche a 90° sembrava fatto su misura per la W08, guardando anche al passato: 3 partenze dalla piazzola n.1 e 3 trionfi.

Ebbene, in primis la monoposto di Maranello ha dimostrato di essere più facile da mettere a punto. Con estrema facilità sia Vettel che Raikkonen hanno trovato il giusto range, in termini di temperatura, per massimizzare la prestazione degli pneumatici morbidi portati dalla Pirelli. La conseguenza è che, specie nel secondo e terzo settore, la macchina italiana è stata più veloce, mostrando estrema agilità nel tratto più guidato. I controlli sul volante del teutonico e dello scandinavo sono stati minimi costruendo così il riscontro cronometrico odierno. Ovviamente anche i miglioramenti in termini di power unit sono palpabili. Se è vero che la Stella a tre punte conserva sempre un piccolo vantaggio, in termini di potenza, lo è altrettanto che la Rossa ha compiuto uno step evolutivo incredibile rispetto alla stagione passata.

Sullo sviluppo costante senza portare grossi stravolgimenti ed investendo sempre nell’introduzione di alcuni particolari, la Ferrari è riuscita, quindi, a competere con le rivali potendosi giocare la vittoria domani e, perché no, anche l’iride. I 53 giri del GP russo ci forniranno una risposta.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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