Formula 1

F1, GP Russia 2017: il circuito ai raggi X. Caratteristiche favorevoli a Ferrari o Mercedes? La prova del nove per la Rossa

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Il circus della Formula Uno sbarca in Europa e più precisamente sulle rive del Mar Nero, a Sochi, per il GP della Russia, quarto appuntamento stagionale. Il tracciato, che si snoda attraverso il Villaggio Olimpico dove si sono svolte le Olimpiadi invernali del 2014, sarà un banco di prova interessante per capire se la Ferrari sarà ancora in grado di primeggiare nei confronti di una Mercedes che, in Russia, ha vinto in tutte e tre le edizioni disputate (due volte con Lewis Hamilton ed una con Nico Rosberg nella passata stagione).

La pista di Sochi, posizionata tra palazzetti del ghiaccio, parcheggi e strutture costruite per i Giochi, ha un layout pressoché unico lungo il corso del Mondiale di F1. Sostanzialmente si tratta di un circuito che unisce rettilinei (alcuni decisamente lunghi) raccordati tra loro con curve ad angolo retto che costringono le vetture a numerosi stop&go. Il carico aerodinamico sarà decisivo.

La partenza è data all’inizio di un lungo rettilineo che, dopo una lieve piega sulla destra, prosegue per diverse centinaia di metri (dove si raggiungono i 330kmh) prima di una frenata decisa (dopo la forza G è notevole). A questo punto parte la lunghissima curva 2-3-4-5 (unica nel Mondiale) che gira attorno a diverse strutture del parco Olimpico (prevede un raggio di oltre 180°) e mette a dura prova gli pneumatici perchè le macchine rimangono in appoggio (ed in accelerazione) per diversi secondi. Al suo termine prende il via un tratto poco spettacolare, con quattro curve ad angolo retto alternate da brevi rettilinei. In uscita dalla 11, poi, prende il via il tratto di maggiore scorrimento di circa un chilometro nel quale si arriva fino ai 340kmh prima di una ennesima brusca frenata per un’altra svolta ad angolo retto da affrontare attorno ai 100km/h. Dopo una sorta di lunga chicane ci si avvicina al settore conclusivo contraddistinto da altre quattro curve a 90° e altrettanti brevi rettilinei. Prima di tornare sul traguardo.

Rispetto alle tre piste sulle quali si è corso in questo inizio di stagione, Sochi è diversa sotto molti punti di vista. Per eccellere in questo tracciato si deve trovare il giusto mix tra velocità di punta, precisione di frenata, trazione in uscita di curva e, soprattutto, capacità di sfruttare le gomme. Per la sua struttura così peculiare non è semplice stabilire, prima, se potrà favorire Ferrari o Mercedes, ma è possibile analizzare qualche aspetto.

Le Mercedes, come dimostrato in Cina, amano le curve ampie e da alte velocità, e domenica ne troveranno solamente una. La Ferrari, e lo si è visto a Melbourne, sa dare il proprio meglio in quelle secche (da “circuito cittadino”) e in Russia ne sono previste ben 11. Passando alla potenza ed alla velocità di punta, e il Bahrain l’ha sottolineato chiaramente, le due Power Unit sono praticamente allo stesso livello e quindi i tratti veloci non saranno la discriminante decisiva. Sul fronte pneumatici, che saranno messi alla frusta per il curvone in appoggio e per le basse temperature previste (con rischio graining), sappiamo che la SF70H è la migliore del lotto. Ad occhio e croce la vera differenza potrà essere fatta proprio in questo aspetto.

La sfida tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton inizia a fare sul serio e il GP d’Oriente inizierà a delineare il futuro. Se la Ferrari si dimostrerà la vettura da battere anche a Sochi, vorrà dire che il pacchetto del 2017 è davvero completo.

Alessandro.passanti@oasport.it

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