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F1, GP Russia 2017: occasione persa o fieno in cascina per la Ferrari e Sebastian Vettel?

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Il quarto round del Mondiale di F1 2017 è andato in archivio. L’International Street Circuit di Sochi (Russia) ha sorriso ad un uomo del Nord che mai aveva assaporato il dolce gusto della vittoria. Ebbene si, Valtteri Bottas, sulla Mercedes, ha centrato il bersaglio grosso, autore di una prestazione ai limiti della perfezione, superando in partenza entrambe le Ferrari e guidando meglio degli altri. Un successo che consente alle Frecce d’Argento di confermarsi egemoni sul tracciato cittadino dell’Est con 4 vittorie in altrettante gare disputate.

Tuttavia la storia avrebbe potuto e, forse, dovuto essere diversa. Le qualifiche, infatti, avevano premiato la Ferrari con una prima fila tutta Rossa, cosa che non accadeva dal 2008, e messo in luce una SF70H a proprio agio su una pista ritenuta alla vigilia su misura per la W08. Invece, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, duellando come non mai con le vetture di Stoccarda, sono riusciti a monopolizzare la scena. C’erano tutti i presupposti per portare a tre i trionfi stagionali.

Qualcosa però è andato storto. La partenza del tedesco e del finlandese non è stata all’altezza della situazione e Bottas, anche agevolato dall’effetto scia, è riuscito ad essere in testa in ingresso alla prima curva. Un fattore determinante su un circuito dove è difficile superare e la strategia quasi obbligata: uno stop. Ci ha provato la Ferrari a rimediare tenendo Sebastian più a lungo possibile in pista, sperando in un rallentamento nel traffico di Valtteri dopo il cambio gomme, e cercando poi di mettere sotto pressione il finnico con gomme più fresche. Tentativo non premiato alla fine nonostante l’aggancio e gli ultimi di giri di sofferenza per il nordico.

Occasione persa dunque? Forse sì, perché visti i presupposti e il passo eccellente con le SuperSoft. Se è vero infatti che per i primi 20 giri, con le mescole a banda viola, il n.77 volava, è altrettanto vero che dalla ventunesima tornata in avanti le macchine del Cavallino Rampante sono state le più veloci del lotto. Un dato testimoniato dal passo del teutonico e dal giro più veloce della corsa di Kimi (1’36″844).

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Tuttavia è altrettanto vero che con un Lewis Hamilton in crisi nera, giunto 4° a 36″ dal vincitore, su uno dei tracciati che in teoria avrebbero dovuto regalargli più punti, ci sono tanti motivi per sorridere. La prova incolore del tre volte campione del mondo ha fatto da contraltare a quella sontuosa di Bottas.

Una gara che dunque può essere vista in una duplice veste e dalla quale la Ferrari dovrà trarre giovamento per migliorare in alcuni aspetti: la partenza e la potenza della power unit che, nonostante gli evidenti miglioramenti, si è dimostrata ancora non all’altezza della rivale. Certo, farlo con il primato del tedesco in classifica, salito a +13 su Lewis, non è negativo.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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