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F1, GP Russia 2017: riuscirà Kimi Raikkonen a tornare “Iceman” nella fredda Russia?

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Dopo i test pre-campionato, e tenendo in considerazione la stagione 2016 in crescita rispetto al precedente biennio, ci si aspettava un Kimi Raikkonen decisamente più in palla rispetto a quello ammirato nei primi tre round del Mondiale 2017. Il 37enne finlandese non solo non si è messo particolarmente in evidenza in qualifica, contesto raramente suo punto forte in carriera, ma anche in gara non ha mai dato l’idea di poter fare qualcosa di meglio rispetto al più classico “compitino”. In particolare, il pilota di Espoo non è stato in grado di essere incisivo all’inizio dei gran premi, con la Ferrari ancora carica di benzina e dunque più difficile da condurre, mentre con il passare dei giri si può notare come la performance sia in costante miglioramento, lasciando sempre quella impressione di “incompiuto” che avrebbe potuto fare qualcosa in più. Soprattutto in fase di duello con altri piloti, laddove Raikkonen ha faticato non solo nei confronti di Sebastian Vettel e dei due Mercedes, ma anche dei Red Bull e Felipe Massa, pur guidando questi ultimi vetture decisamente inferiori alla Ferrari messa a disposizione di “Iceman”. Inoltre, il fatto di avere delle Pirelli capaci di durare per un quantitativo di giri superiore rispetto al recente passato, riducendo l’incidenza della capacità di gestire al meglio gli pneumatici, è un altro aspetto che non gioca a favore del finlandese, storicamente molto abile in tale particolare.

Le questioni tecniche che stanno alla base di un rendimento al di sotto delle attese sono dunque molteplici, mentre unica è la considerazione che può essere fatta a conclusione di tale ragionamento: Raikkonen deve cercare di risolverle per tornare ad essere realmente competitivo per la zona podio. E questo sia per lui, per vivere un finale di carriera degno del passato, sia per la stessa Ferrari e Vettel, impegnati nella rincorsa all’iride e bisognosi di un concreto supporto dall’interno, per contrastare la forza della Mercedes e dei suoi piloti.

Le dichiarazioni rilasciate da Sergio Marchionne nel post Gp della Cina, inoltre, fanno intendere come lo stesso management della scuderia italiana si aspetti molto di più da Kimi, e soprattutto non sia disposto a pazientare oltre il dovuto in sede di scelte future. Tradotto in parole povere: se il finlandese continuerà sulla falsariga attuale difficilmente potrà esserci spazio per lui in Ferrari anche nel 2018. Fermo restando che l’ipotesi ritiro a fine campionato è sempre attuale e da tenere in considerazione. A maggior ragione per tale motivo, se questo scenario dovesse manifestarsi concretamente sarebbe bello salutare il finnico al termine di un Mondiale positivo, con sprazzi del grande pilota che ha dimostrato di essere e che lo hanno posto tra i top della F1 degli anni 2000, e non a seguito di un campionato scialbo e vissuto ai margini delle posizioni che contano.

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davide.brufani@oasport.it

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